UN WEEKEND CON LA REGINA ELISABETTA - 1981, IL REVERENDO JACK KELLET RICORDA CARLO E DIANA APPENA TORNATI DALLA LUNA DI MIELE, IL CASINO NOTTURNO DEL PRINCIPE ANDREW CON IL FRATELLO EDWARD E ALTRI AMICI, MARGARET COL SUO ABITO BIANCO ESTREMAMENTE CORTO E I SUOI SENI PROMINENTI, LA REGINA MADRE CHE NON RISPONDE ALLA FIGLIA
Reverendo Jack Kellet per Daily Mail
Era un invito che non si poteva non accettare. Nel 1981 il Reverendo Jack Kellet fu convocato per trascorrere un weekend con la Regina Elisabetta al castello di Balmoral e per officiare la messa della domenica. All’epoca Carlo e Diana erano appena tornati dalla luna di miele. Oggi può restituirci il suo racconto da ospite reale:
la regina elisabetta porta a spasso i cani
«Elisabetta era rilassata e naturale, chiamava a gran voce il suo scudiero Adam, con le mani strette attorno alla bocca. Avevo ricevuto una lettera del cappellano di Crathie che mi avvisava che non avrei incontrato la regina prima delle otto di sera e che avrei dovuto rivolgermi a lei come Vostra Maestà.
Quando scesi dalla mia vecchia macchina, non trovai nessun valletto ad aspettarmi. Sentii i cani abbaiare e vidi proprio la Regina, che mi salutava e mi sorrideva. Si scusò molto perché inizialmente mi aveva scambiato per uno del suo staff, lo scudiero Adam appunto. Più tardi un valletto mi mostrò la mia stanza, mi disfece la valigia, mi annunciò che mi avrebbe portato giù alle sette e che avremmo cenato alle otto.
Aggiunse che la regina avrebbe gradito una preghiera di ringraziamento. Risposi che ne sarei stato onorato. A quel punto mi domandò: «Sarà breve o lunga?». Fu sollevato alla notizia che sarebbe stata breve e disse: «Il principe Andrew gliene sarà molto grato».
Adam mi annunciò che sarei stato seduto alla destra della regina. Consuetudine vuole che lei parli con l’ospite al suo fianco per la prima parte del pasto, la seconda parte con l’ospite seduto all’altro fianco. Non fu questo l’atteggiamento della personalità cortese e amichevole che incontrai. Ci sedemmo ad un tavolo ovale e mi concesse da subito una piacevole conversazione.
la regina elisabetta con i cani
In quel periodo era seriamente preoccupata per la sicurezza della figlia Anne. Mi passò il menù della serata, mangiammo capriolo e budino al ribes rosso, ricetta svedese. A pasto finito, arrivò la sorpresa di Carlo e Diana: un cesto di manghi riportati da Il Cairo. La mattina dopo, a colazione, il principe Andrew si scusò perché, con il fratello Edward e altri amici, la notte, avevano gridato e fatto casino.
La principessa Margaret chiedeva agli altri quando avessero saputo delle nozze di Diana e Carlo: lei avrebbe dovuto saperlo per prima e non era successo. Mi sedetti su una vecchia poltrona e Margaret mi disse che era quella della Regina Vittoria, accanto alla finestra perché aveva vampate di caldo.
Margaret mi imbarazzava. Era piccola, mi parlava troppo da vicino, il suo abito bianco era estremamente corto e i suoi seni erano prominenti. Diana invece era più alta di quanto immaginassi. Margaret riprese: “Durante le loro nozze il cameraman mi ha ripreso in un momento di tristezza. Sembrava disapprovassi il matrimonio, invece mi rendeva solo triste l’inno “I Vow To Thee, My Country”, scelto da Diana. Quella ragazza ha avuto una terribile educazione e la Regina spera che saremo noi la sua famiglia».
«La domenica, dopocena, la Regina si allontanò, poi tornò dicendo: «E’ troppo impegnata per rispondere alla mia telefonata. La Regina, capo del Commonwealth, non può contattare sua madre. Che ne pensate? Sono preoccupata perché alla Regina Madre fa molto male una gamba, ma quando la chiamo mi dicono che è ad un cocktail party e non vuole essere disturbata!».
Carlo confermava: ”Quando la chiamo, me la passano ma lei spinge il bottone sbagliato e attacca». Domandai a Carlo quand’è che chiese alla Regina il permesso per sposare Diana, rispose che l’aveva fatto accanto ad un termosifone, mentre lei dava da mangiare ai suoi cani.
Chiacchierai a lungo con Elisabetta, mi confermò che ancora oggi ama passeggiare a King's Park. Raccontò: «Una volta camminavo e scovai un tizio dietro una roccia con il binocolo che fissava lo yacht reale. Gli chiesi se fosse riuscito a vedere qualcosa e lui rispose: “Macché, sto qui da mezz’ora e ancora non sono riuscito a vedere la Regina nemmeno una volta».