Francesco Bonazzi per Dagospia
BERLUSCONI PER RACCONTARE IN TV IL CASO RUBYMaledetta la cronica mancanza di cancellieri al Tribunale di Milano. Già, perché se non ci fossero voluti mesi e mesi per copiare gli atti del processo Ruby e spedirli al quarto piano di Palazzo di Giustizia, adesso la procura guidata da Edmondo Bruti Liberati non si troverebbe nell'angoscioso imbarazzo di dover annunciare l'iscrizione sul registro degli indagati del pregiudicato Berlusconi Silvio, proprio mentre questi si appresta a diventare uno dei Padri Riformatori della Patria insieme a Matteo Renzi.
AL TRIBUNALE DI MILANO PER LA SENTENZA BERLUSCONI RUBYL'annuncio potrebbe arrivare già domani, con i cronisti milanesi in pre-allarme da una settimana. I primi effetti delle sentenze Ruby1 e Ruby2 dovevano essere una nuova inchiesta su presunte false testimonianze di Olgettine e altri testimoni in favore del Cavaliere. E nelle motivazioni del Ruby2, depositate a fine novembre, si ipotizzava anche il reato di corruzione in atti giudiziari per via di quegli stipendi corrisposti mensilmente da Arcore alle ragazze del bunga bunga.
RubyL'apertura formale della nuova inchiesta, già ribattezzata Ruby3, era attesa entro Natale o, al massimo, per i primi giorni di gennaio. Invece sono proseguite le lungaggini e nel frattempo la politica, per una volta, ha accelerato. E parecchio. Dopo l'incontro di sabato, il leader di Forza Italia, condannato in primo grado a sette anni per prostituzione minorile, è uscito dall'isolamento è ha conquistato benemerenze presso il Quirinale e non solo.
Bruti LiberatiSe domani i giornali fossero costretti a titolare "Berlusconi indagato per corruzione in atti giudiziari" sarebbero a rischio la riforma elettorale, quella del Titolo V della Costituzione e l'abolizione del Senato. E i magistrati di Milano verrebbero accusati una volta di più di maneggiare la famosa "giustizia a orologeria" per sabotare lo storico accordo Pd-Forza Italia.
Palazzo di Giustizia a MilanoUna soluzione, però, ci sarebbe. La Procura potrebbe limitarsi a comunicare in modo burocratico che, "sulla base degli atti relativi ai processi..." è stato formalmente aperto un fascicolo d'indagine affidato ai pm Tizio e Caio. Niente nomi degli indagati e niente ipotesi di reato precise, per il momento. A quel punto, pur trattandosi di un segreto di Pulcinella, senza lo straccio di un nome sarebbe difficile rendere la notizia un minimo commestibile.
PALAZZO DI GIUSTIZIA DI MILANO