1. CHE UN LEADER O PREMIER ABBIA AL FIANCO GHOST-WRITER ESTENSORI DI PROGRAMMI E DISCORSI, È NELLA LOGICA DELLA POLITICA. BIZZARRO (EUFEMISMO) È INVECE UN PREMIER-TECNICO COME MONTI CHE, DALL’ALTO DELLA SUA SUPPONENZA PROFESSORALE, CE LA MENA PER MESI CON ‘STA “AGENDA MONTI” CHE DOVREBBE SALVARCI DALL’EURO-APOCALISSE E POI, RIVELA DAGOSPIA, E' FARINA DI UN ALTRO SACCO, QUELLO DEL PROF PIDDINO PIETRO ICHINO - 2. SCUSI, UN TECNICO NON PUO’ ARRUOLARE UN ALTRO TECNICO PER FARE IL “SUO” LAVORO? CERTO, SIAMO UOMINI DI MONDO, NESSUNO SCANDALO. PERÒ VA DETTO. PER RISPETTO ALMENO DI CHI ANDRÀ A VOTARE UN PARTITO CHE FARÀ RIFERIMENTO ALL’’’AGENDA’’ - 3. MA COSA ASPETTARSI DA UNO COME SUDARIO MONTI CHE PRATICA DA SEMPRE QUEL SAGGIO INSEGNAMENTO CHE DICE: LA PRIMA REGOLA PER AVERE IMPORTANZA È DARSELA? - 4. PECCATO CHE QUESTA ‘’AGENDA’’, SECONDO UN CELEBRE POLITOLOGO SIA UNA DELUSIONE: “UN PROGRAMMA ELEMENTARE”. AGGIUNGENDO VELENOSO: “SA, DOPO BERLUSCONI, A PALAZZO CHIGI ANCHE LA MIA CUOCA AVREBBE FATTO UNA BRILLANTE FIGURA” -

Condividi questo articolo


DAGOREPORT
Nulla di nuovo sotto sole: che un leader o premier abbia al fianco ghost-writer (o volgarmente detti "negri") estensori di programmi-discorsi-battute, è nella logica della politica. Nessuno alza il sopracciglio se Bersani ha uno staff economico guidato da Stefano Fassina, se Berlusconi si avvale di Brunetta o di Valentino Valentini, se Montezemolo ha a disposizione l'economista Nicola Rossi o il politologo Andrea Romano. Da Cameron a Obama, stessa solfa.

montimonti

Bizzarro (eufemismo) è invece un premier come Monti che, dall'alto della sua supponenza professorale, ce la mena per mesi con ‘sta "Agenda Monti" che dovrebbe salvarci dalle fiamme dell'euro-apocalisse e poi un sito disgraziato come Dagospia tira fuori che il programma sociale-economico è farina di un altro prof, fino a ieri senatore in quota Renzi del Partito Democratico, il giuslavorista Pietro Ichino.

monti-grillomonti-grillo

Un politico può arruolare un tecnico, ma un tecnico che chiama un altro tecnico per fare il lavoro a posto suo? Certo, siamo uomini di mondo, nessuno scandalo. Però va detto. Per rispetto almeno di chi andrà a votare un partito che farà capo della fatidica Agenda Monti. Non lo deve scoprire uno smanettatore della Rete.

mol09 montezemolo and romano mau molinari g anselmimol09 montezemolo and romano mau molinari g anselmi

Se Ichino ha ammesso (vedi intervista che segue), Goldman Monti non ha aperto quella sua bocca che pare una fessura di un bancomat. Certo, nella sua amata Germania lo scorso anno, il ministro zu Guttenberg fu sollevato dalla Merkel per aver copiato di sana pianta una parte della sua tesi di dottorato. Chiedere questo è troppo nel nostro paese (vedi artico che segue), però una dichiarazione in merito alla "sua" Agenda era d'uopo.

Ma cosa aspettarsi da uno come Sudario Monti che pratica da sempre quel saggio insegnamento che dice: la prima regola per avere importanza è darsela. Se poi si aggiunge che Supermario, pur essendo nativo di Varese, ha i sani caratteri del torinese, falso e cortese, si comprende come sia riuscito, pur senza grandi titoli scientifici (alla Bocconi esercitava il ruolo di rettore, cioè una mansione amministrativa), a infinocchiare prima l'Europa e poi il nostro Paese.

PROPRIETà DEL DOCUMENTO DI MONTI BY PIETRO ICHINOPROPRIETà DEL DOCUMENTO DI MONTI BY PIETRO ICHINOPietro IchinoPietro Ichino

Ecco: la sua inclinazione amministrativa più che di studioso potrebbe essere l'origine dell'apporto di un prof come Ichino. Peccato che questa Agenda, agli occhi di altri politologi, una volta letta in profondità, sia una grossa delusione: "un programma elementare", così ci ha liquidato un celebre e severo editorialista italico rimasto "esterrefatto" davanti all'Ichino-gate di Dagospia. Aggiungendo velenoso: "Sa, dopo Berlusconi, a palazzo Chigi anche la mia cuoca avrebbe fatto una brillante figura".

2. ICHINO: «IO ESTENSORE DELL'AGENDA MONTI? NO, MA...». E POI: «MEZZO PD CON ME E RENZI»
http://www.ilsole24ore.com/

#scusatipietro. È l'hastag creato da utenti di Twitter - soprattutto elettori e simpatizzanti del centrosinistra - che ironizzano per la scelta del senatore del Pd, Pietro Ichino di lasciare il Partito democratico e candidarsi a guidare la lista dell'ex premier in Lombardia. Gli utenti di Twitter chiedono al giuslavorista spiegazioni sulla decisione di lasciare la 'casa madre' e di "accasarsi" con Monti.

BRUNETTA E BERLUSCONIBRUNETTA E BERLUSCONI MONTI E RENZIMONTI E RENZI

A Radio 24: il mio documento era online da mesi
Intervistato da Radio 24 ha detto: «Io ispiratore del documento di Mario Monti? Il documento che porta il mio nome sta sul mio sito alla luce del sole da mesi».

Mezzo Pd è con Monti
«Il Pd é un grande partito di centrosinistra dove le posizioni espresse nell'agenda Monti hanno pieno diritto di cittadinanza, anche il programma di Renzi ne recepiva gran parte», tanto che «la componente definita "montiana" si é arricchita di nuove adesioni», ha detto il senatore del Pd, Pietro Ichino, intervistato da Tgcom24. «Una metà abbondante dell'elettorato Pd - per Ichino - sarebbe favorevolissima che il partito facesse propria l'agenda Monti».

MONTI CON PASSERA ALLA CONFERENZA STAMPAMONTI CON PASSERA ALLA CONFERENZA STAMPA

Il Pd è diviso
Il Pd, ha detto Ichino, é diviso: una metà o giù di lì, una parte molto rilevante, é fortemente mobilitata in un impegno su questa strategia disegnata da monti. Poi c'é un'altra parte del partito che sostiene cose diverse, come fassina« che ha di fatto smentito e bocciato l'esperienza del governo Monti. «Io mi sarei imbarazzato a fare campagna elettorale per il Pd senza un chiarimento su questa contraddizione. Ho sollecitato un chiarimento, ho chiesto che Bersani prendesse le distanze rispetto alle dichiarazioni di fassina, ma questa presa di distanza non c'é stata. Se ci fosse stata non avrei avuto problemi ad accettare la candidatura, che mi é stata offerta nel listino».

Insomma «il mio rifiuto non nasce dalla paura di non essere candidato, ma dall'impossibilità di sostenere una campagna elettorale in cui c'é una contraddizione, di garantire per qualcosa che non mi sento di garantire. Ho atteso fino all'ultimo, ma questo chiarimento non é venuto e il giorno dopo mi é stato proposto di fare il capolista per la lista Monti al Senato in Lombardia e ho accettato in piena coerenza con quello che ho sempre detto e fatto».

mario montimario montiSERGIO MARCHIONNE E MARIO MONTISERGIO MARCHIONNE E MARIO MONTI

Hanno usato il suo pc a "sua insaputa"?
Ma le battute polemiche e le richieste di chiarimento sono rinfocolate anche da un piccolo giallo scoperto dal sito Dagospia: il file in formato Pdf dell'agenda Monti, pubblicato dal Corriere della sera, risulta creato proprio dallo stesso professor Ichino. «Hanno usato il pc a sua insaputa?». chiede ironicamente un utente. Molti commenti sono sulla stessa falsariga: «Che un senatore del Pd scriva un documento programmatico in competizione con il suo partito é perlomeno imbarazzante», twitta un altro utente. È corretto, é la domanda di molti, «fingere di voler fare le primarie nel proprio partito mentre si sta scrivendo l'agenda di un altro schieramento»?, scrive un'altra.

MARIO MONTI E ENZO MOAVEROMARIO MONTI E ENZO MOAVEROMARIO MONTI DA LA STAMPAMARIO MONTI DA LA STAMPA

Ichino: non sono l'estensore dell'agenda Monti, ma ...
Il giallo sull'Agenda Monti che reca il marchio di Pietro Ichino é dovuto al fatto che lo staff di Monti ha utilizzato, per redigerla, un documento del senatore eletto nelle liste del Pd. Un documento «proprio inerente all'Agenda Monti, da non dimenticare in un prossimo governo». È lo stesso Ichino a fornire questa spiegazione. «È assolutamente infondato» che sia io l'estensore del documento, afferma il senatore, io ho solo fornito il mio contributo per la parte inerente alle tematiche sul lavoro. Così lo staff del premier ha deciso di far uso di un documento pubblicato sul mio sito il 29 settembre scorso, proprio inerente all'agenda Monti, da non dimenticare in un prossimo governo».

IL GHIGNO DI MARIO MONTIIL GHIGNO DI MARIO MONTI

3. IL COPIA E INCOLLA DI CUI È ACCUSATO IL MINISTRO ZU GUTTENBERG COLPISCE PER L'ENORME RISALTO CHE ALLA VICENDA STA DEDICANDO LA STAMPA TEDESCA - PERCHÉ UN ANALOGO SCANDALO SAREBBE DIFFICILMENTE IMMAGINABILE NEL NOSTRO PAESE?
Giovanni Belardelli per il "Corriere della Sera" - articolo del 18 febbraio 2011

Certamente nel caso di plagio di cui è accusato il ministro zu Guttenberg - che, si sostiene, avrebbe copiato di sana pianta una parte della sua tesi di dottorato - a colpire è il fatto che esso riguardi uno dei politici tedeschi di maggiore successo presso l'opinione pubblica. Ma l'episodio, almeno osservato dall'Italia, colpisce forse ancora di più per l'enorme risalto che alla vicenda sta dedicando la stampa tedesca, la quale ritiene l'aver copiato (cioè, a chiamare le cose col loro nome, il furto delle idee e del lavoro intellettuale altrui) una colpa grave.

La copertina di Spiegel con GuttenbergLa copertina di Spiegel con Guttenberg

Un analogo rilievo sarebbe difficilmente immaginabile nel nostro Paese, dove episodi del genere non hanno mai innescato uno scandalo paragonabile a quello in cui si trova coinvolto il ministro della Difesa tedesco. Questo perché, come sappiamo tutti, in Italia è abbastanza diffusa l'idea che copiare sia in fondo una colpa lieve, che anzi per molti si configura come un comportamento lecito.

Secondo la gerarchia dei valori e dei disvalori che abita nel profondo la nostra cultura, copiare rappresenta tutt'al più un peccato veniale, che dunque non occorre riceva l'unica vera sanzione che può indirizzare i comportamenti di una collettività, la disapprovazione sociale.

Solo in Italia, credo, è potuto accadere che nel giugno scorso, alla vigilia delle prove di maturità, il Tg1 trasmettesse un ammiccante servizio su tutte le tecniche disponibili per copiare. Solo nel nostro Paese è potuto accadere che l'Invalsi, l'organismo che si occupa delle prove di valutazione nelle scuole, un paio d'anni fa si sia trovato costretto a denunciare il fatto che non pochi insegnanti lasciano tranquillamente copiare i loro alunni durante le prove.

Guttenberg annuncia le dimissioniGuttenberg annuncia le dimissioni Karl Theodor zu Guttenberg e compagnaKarl Theodor zu Guttenberg e compagna

Appropriarsi del libro di qualcun altro, dunque il plagio in senso stretto del quale è accusato il ministro tedesco, è cosa evidentemente più grave del copiare a scuola per ottenere in modo scorretto un voto che non si merita. Ma anche su quest'ultimo fenomeno, quando nel nostro Paese un episodio di plagio viene reso noto, suscita in genere le reazioni timide e impacciate di chi anzitutto dovrebbe esprimere una censura, i colleghi dello stesso campo di studi.

Angela Merkel e Karl Theodor zu GuttenbergAngela Merkel e Karl Theodor zu Guttenberg

Stando così le cose, essendo questo il sentire comune o comunque largamente esteso, ho la sensazione che l'Italia di oggi sia uno dei massimi centri della copiatura per quel che attiene alle tesi di laurea: lavoro complesso e impegnativo se fatto seriamente e da soli, facile, anzi facilissimo, se ci si rivolge a centri e istituti appositi oppure, senza neanche sborsare un euro, a quell'immenso serbatoio di testi e tesi altrui che è rappresentato da Internet. Ma c'è forse un'ulteriore questione che ciò che sta avvenendo in Germania solleva, se visto dall'Italia.

GuttembergGuttemberg

Almeno a prima vista, il fatto che nel nostro Paese i casi di plagio ricevano una scarsa attenzione sembra contraddire quella esigenza di moralizzazione, quel bisogno di comportamenti eticamente più adeguati che, con alterne vicende, anima l'opinione pubblica italiana da vent'anni in qua, dai tempi almeno di Tangentopoli.
Perché, in sostanza, ci scandalizziamo di fronte ai casi di corruzione politica o a comportamenti come quelli, privati ma censurabilissimi, del presidente del Consiglio, e nessuno si scandalizzerebbe davvero - temo - per un ministro che ha copiato la sua tesi di dottorato?

MARIO MONTI CON CUFFIA E CANDELAMARIO MONTI CON CUFFIA E CANDELA

Credo che questo abbia a che fare con l'idea che l'esigenza di moralizzazione riscalda veramente i cuori, mobilita i sentimenti dell'opinione pubblica italiana o d'una sua ampia parte solo se diventa movimento collettivo, disegno politico o parapolitico di «pulizia etica» (per riprendere un'espressione usata da Ostellino su questo giornale). Come se, intendo dire, l'etica abbia bisogno di individuare un nemico e insieme una dimensione politica di massa.

Rimaniamo invece un po' tutti poco sensibili a un'etica intesa anzitutto come responsabilità individuale delle proprie azioni private (qual è quella che appunto coinvolge il copiare o meno), in cui non ci sono vantaggi o obiettivi politici da perseguire, in cui il vero nemico è semmai la parte buia e oscura, la tentazione del male, che si nasconde in ognuno di noi.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FAMOLO STRIANO - MENTRE LA COLOSINO SECRETA GLI ATTI, LA MELONI SI LAMENTA COI GIORNALISTI CHE SI OCCUPANO SOLO DI SANGIULIANO, MA NON DEL CASO DOSSIERAGGIO  – PASSANO DUE ORE E CROSETTO, DA CUI È PARTITO TUTTA L’INCHIESTA DI PERUGIA, LETTE LE CARTE DI CANTONE MANDATE ALLA COMMISSIONE ANTIMAFIA, CHE HANNO MOLTO DELUSO LA DESTRA E LA MELONA, DICE: NON C’È NESSUN DOSSIERAGGIO, NESSUN MANDANTE, NESSUN RICATTO, NEMMENO MESSAGGI TRA STRIANO E I GIORNALISTI DI ''DOMANI''. “SOLO UNA MELA MARCIA DELL'AISE…”  

DAGOREPORT - DALLA PADELLA ALLA BRACE: CHI E' IL NUOVO MINISTRO DELLA CULTURA - E DIRE CHE UNA VOLTA, PRIMI ANNI ‘90, IL NEOFASCISTA ALESSANDRO GIULI, UN’AQUILA FASCISTA TATUATA SUL PETTO, MOLLÒ I CAMERATI DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ, LIQUIDATI COME MAMMOLETTE, PER FONDARE MERIDIANO ZERO, GRUPPUSCOLO BOMBAROLO DI ESTREMA DESTRA – LO RITROVIAMO ANONIMO GIORNALISTA DI "LIBERO" E "IL FOGLIO" CHE NEL 2018 SI RIVOLGEVA A BANNON AD ATREJU, LODAVA PUTIN DEFINENDOLO ‘UN PATRIOTA’ COME TRUMP – SBARCATE A PALAZZO CHIGI, LE SORELLE MELONI LO SPEDISCONO ALLA PRESIDENZA DEL MUSEO MAXXI DI ROMA, PUR NON DISTINGUENDO LA CORNICE DAL QUADRO – ALLA PRESENTAZIONE IN LIBRERIA DEL SUO LIBELLO, “GRAMSCI È VIVO”, CON ARIANNA MELONI AD APPLAUDIRLO, AVVIENE IL PASSAGGIO DA “ARISTOCRAZIA ARIANA” DI FREDA ALLA NOVELLA “ARISTOCRAZIA ARIANNA” - MA CI VOLEVA MARIA ROSARIA BOCCIA PER FAR DIVENTARE IL SUO SOGNO REALTÀ…

DAGOREPORT - MENTRE L’ITALIA SI SOLLAZZAVA COL SECCHIELLO E LA PALETTA, LO SCORSO 5 AGOSTO ANDAVA IN SCENA UN'APOCALISSE DI CUORI INFRANTI, STARRING SANGIULIANO COSTRETTO DALLA MELONI A VOLARE IN MISSIONE IN EGITTO. QUANDO ATTERRA A IL CAIRO AL FIANCO DI ''GENNY IL CALDO'' NON TRONEGGIA LA BOCCIA-RIDENS MA LA MOGLIE FEDERICA - L’IRA DELLA BAMBOLONA DI POMPEI, A CUI IL BOMBOLO AVEVA BUFALEGGIATO DI UN MATRIMONIO FINITO-LOGORATO-DAL-TEMPO-CRUDELE, AVREBBE RAGGIUNTO LO STADIO DELL’ERUZIONE VESUVIANA (UNA FERITA APPARE SULLA FRONTE DI GENNY: “INCIDENTE DOMESTICO” O CONSEGUENZA DI UNA BRUTALE SCENATA DELLA POSSESSIVA POPPEA DI POMPEI?) - TERRORIZZATO DALLA MOGLIE, MINACCIATO DALL’AMANTE, ASSEDIATO DA “ALTRE DONNE” (SONO TRE, DI CUI DUE DELLO SPETTACOLO), PER LA SERIE: ‘’OCCHIO NON VEDE, CUORE NON DUOLE’’, MA ANCHE PER EVITARE ALTRE ZOCCOLATE IN TESTA, 'O MINISTRO FINITO NEL PALLONE DELL'IMPERO DEI SENSI SI PREMURA DI NON FAR PUBBLICARE IMMAGINI DELLA MISSIONE D'EGITTO DOVE LUI ROTOLA COME UNA BOCCIA AL FIANCO DELLA CONSORTE (LA COMMEDIA ALL’ITALIANA È VIVA E HA OCCUPATO PALAZZO CHIGI) -VIDEO

DAGOREPORT – FOSSI STATO IN GENNARO SANGIULIANO CI AVREI PENSATO DUE VOLTE PRIMA DI LASCIARE LA DIREZIONE DI UN TELEGIORNALE PER DIVENTARE MINISTRO DELLA CULTURA - DA VELTRONI A MELANDRI, DA URBANI A BONDI, DA BRAY FINO AL “PAVONE ESTENSE” FRANCESCHINI: HANNO FATTO PIÙ O MENO TUTTI LA STESSA FINE: SONO SCOMPARSI - IN ITALIA LA STORIA CULTURALE SOVRASTA OGNI MINISTRO SINO A SFINIRLO, SOFFOCARLO: È UN EVEREST CHE FATICHI A OSSERVARE PER LA SUA ALTEZZA. NON PUOI FARCELA, NON PUOI GESTIRLO: PUOI SOLO EVITARE DI FARE DANNI...

IL DAGO-SCOOP DEL 26 AGOSTO CHE HA SCOPERCHIATO IL CASO DELLA POMPEIANA "NON CONSIGLIERA" E CHE OGGI HA SPEDITO SANGIULIANO AI GIARDINETTI FACENDO FARE UNA FOTONICA FIGURA DI MERDA AL GOVERNO MELONI - CHI È, E SOPRATTUTTO CHI SI CREDE DI ESSERE, LA BIONDISSIMA 41ENNE, NATIVA DI POMPEI, MARIA ROSARIA BOCCIA, CHE ANNUNCIA SU INSTRAGRAM LA SUA ''NOMINA A CONSIGLIERE PER I GRANDI EVENTI DEL MINISTRO DELLA CULTURA''? E PERCHÉ DOPO AVER SOTTOLINEATO: ‘’IO E IL MINISTRO SIAMO LEGATI DA UNA STIMA E DA UN SANO SENTIMENTO CHIAMATO "BENE" CHE RESTERÀ ANCHE QUANDO NON AVREMO RAPPORTI LAVORATIVI”; POI AGGIUNGE: ‘’PENSO SIA IL CASO DI SMETTERLA CON QUESTO INUTILE ACCANIMENTO. BASTA ATTACCHI GRATUITI!” - OHIBÒ, CHI HA MAI ATTACCATO L'IMPEGNO CULTURALE DELLA "BOCCIA DI POMPEI" AL FIANCO DI "GENNY DEL GOLFO" (CHE LEI IMMORTALA, FOTO E VIDEO, SU INSTAGRAM)? - CONTATTATO DA DAGOSPIA, IL PORTAVOCE DI SANGIULIANO TRASFORMA LA BOCCIA IN UN ‘FIASCO’: “E’ UNA NOTIZIA FALSA: MARIA ROSARIA BOCCIA NON È MAI STATA NOMINATA CONSIGLIERE DEL MINISTRO" - VIDEO