1. DUE ORE DI FACCIA A FACCIA PER TROVARSI D’ACCORDO SUL MODELLO ELETTORALE SPAGNOLO. HANNO LAVORATO BENE GLI “SHERPA” VERDINI E D’ALIMONTE SE AL CAINANO E A RENZI È BASTATO COSÌ POCO PER DECIDERE COME SI VOTERÀ ALLE PROSSIME POLITICHE 2. A PARTE GRILLO, IL MODELLO SPAGNOLO, CON UN MICIDIALE TETTO DI COALIZIONE ALL’8%, “AMMAZZERÀ” L’NCD DI ALFANO E SCELTA CIVICA DI MONTI. COME FUNZIONA? SE AD ESEMPIO ALFANO SI COALIZZA CON FORZA ITALIA DEVE COMUNQUE PRENDERE L’8%. SE PRENDONO ANCHE SOLO IL 7,9%, SUBISCONO LA BEFFA DI NON ESPRIMERE NEPPURE UN PARLAMENTARE 3. PARE CHE L’UNICO DISSIDIO TRA I DUE È CHE IL ROTTAM’ATTORE VUOLE INTRODURRE IL BALLOTTAGGIO AL SECONDO TURNO. IL BALLOTTAGGIO PERÒ AL CAVALIERE RESUSCITATO NON PIACE PERCHÉ RITIENE CHE IN ITALIA, STORICAMENTE, L’ELETTORATO DI SINISTRA SIA PIÙ DISCIPLINATO E COMPATTO NEL TORNARE ALLE URNE DOPO DUE DOMENICHE 4. LA RIVINCITA DEL PREGIUDICATO DI ARCORE: IL SENATO MI HA CACCIATO? E IO VI CHIUDO!

DAGOREPORT

L’accordo siglato tra Renzie e il Banana è micidiale per tutti gli altri, Grillo escluso. I due leader hanno deciso di puntare sul modello spagnolo, con un micidiale tetto di coalizione all’8%. Come funziona? Se ad esempio Angelino Alfano si coalizza con Forza Italia e Nichi Vendola con il Pd, Ncd e Sel devono comunque prendere l’8%.

 

Se prendono anche solo il 7,9%, subiscono la beffa di non esprimere neppure un parlamentare. Con un sistema del genere, gli alfanoidi sarebbero in ginocchio e Scelta Civica dovrebbe andare a Lourdes. E Vendola? Vendola no perché pare che abbia già stretto un accordo per entrare direttamente nel pd renziano. PROTESTE PER BERLUSCONI AL NAZARENO

Il modello spagnolo prevede circoscrizioni abbastamza ampie, più o meno su base proovinciale e con liste bloccate. La versione all'"italiana" lo correggerebbe con un robusto premio di maggioranza intorno al 15%, in modo da assicurare la piena governabilità. 

Il modello spagnolo calato in un contesto tripolare (Pd-Forza Italia-M5S), ha bisogno di un premio di maggioranza, sul quale le trattative saranno durissime, anzi perché con i collegi plurinominali con tre seggi o più, ciascuno dei tre schieramenti principali prenderebbe un seggio a testa in ogni circoscrizione e perfino un premio del 15% potrebbe non essere quasi sufficiente a indicare un vincitore.

Renzi sapeva che a Berlusconi piace il sistema spagnolo e da questo è partito, ma ha provato a mettere sul tavolo anche il ballottaggio al secondo turno. Il ballottaggio però al Cavaliere non piace perché ritiene che in Italia, storicamente, l'elettorato di sinistra sia più disciplinato e compatto nel tornare alle urne dopo due domeniche.

 

Gli altri argomenti trattati nel vertice del Grande Disgelo sono la riforma del Titolo V della Costituzione e la trasformazione del Senato in “camera delle autonomie”. La prima riguarda la messa a punto della ripartizione dei poteri tra Stato e Regioni, visto che il federalismo fiscale introdotto negli anni scorsi è stato sostanzialmente svuotato dal continuo taglio dei trasferimenti dal centro alla periferia. Inoltre, alcune materie come l’energia dovrebbero tornare di esclusiva pertinenza statale.

 

La riforma di Palazzo Madama prevede invece l’addio al bicameralismo perfetto (in cui le due Camere fanno sostanzialmente le stesse cose) e della doppia approvazione di ogni legge. Al nuovo Senato si vorrebbero assegnare solo le materie che riguardano Regioni e Comuni, chiamandone a far parte rappresentanti delle amministrazioni locali.

 

Tutto ciò permetterebbe di trasformarlo in una Camera a “costo zero” – non ci sarebbe la doppia indennità – e darebbe un notevole segnale alla pubblica opinione di taglio ai costi della politica. Sono due riforme che Renzi vuole intestarsi a tutti i costi già prima delle elezioni Europee per dare un segnale all’elettorato che con la sua segreteria il vento è cambiato.

 

 

bruno vespa tra renzi e berlusconi BERLUSCONI ENTRA AL NAZARENOVIA COL VENTO RENZI E BERLUSCONI ALFANO LETTA CETRIOLO SILVIO BERLUSCONI E ANGELINO ALFANO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...