1. FUORI PRODI, E’ IL GIUDICE COSTITUZIONALE SABINO CASSESE IL RIVALE DI GIULIANO AMATO 2. CASSESE, UN PROFESSORE COME IL DOTTOR SOTTILE MA SENZA SCHELETRI CRAXISTI NELL’ARMADIO, E’ LA CARTA COPERTA DI CULATELLO PER COINVOLGERE IL VOTO DEI GRILLINI 3. DITE A BERSANI CHE IERI A PARMA, DURANTE I FESTEGGIAMENTI BARILLA, L’INCONTRO TRA RENZI E BERLUSCONI HA PARTORITO L’ACCORDO DI VOTARE IL NOME DI GIULIANO AMATO 4. COLLE DEI PASCHI DI SIENA: DAL PCI MACALUSO AL PSI FORMICA, TUTTI AMANO AMATO

1. DAGOREPORT - BORSINO DELLE QUOTAZIONI DEI CANDIDATI AL QUIRINALE
- Amato Giuliano.
È l'uomo dell'accordo con il Pdl. Allunga la legislatura e da' l'incarico per un governo di scopo, o di scopi. Ieri a Parma, durante i festeggiamenti Barilla, l'incontro tra Renzi e Berlusconi ha partorito il quirinabile: il Dottor Sottile. In ascesa.

- Prodi Romano.
Candidato anti Berlusca, ma anche sulle palle di D'Alema. Il Prof potrebbe persino far nascere un rabberciato governo Bersani, frutto di due scissioni: quella dei grillini e quella del Pd. Lui per stare sul sicuro nel Pd non tollera nessuno, e ha memoria da elefante. Comunque vada, e' un piacere rivedere in azione ufficialmente Parisi Arturo con telefonino d'ordinanza perennemente all'orecchio e Rovati Angelo nelle segrete stanze. In discesa.

- Violante Luciano.
Più passano le ore e più diventa un candidato che il Pdl potrebbe votare. Per una volta, almeno sembra, Cicchitto "Tigellino" Fabrizio non parlo' invano. In ascesa.

- Mister X (Sabino Cassese)
Se il marasma sommerge tutti e non emerge una proposta maggioritaria, alcuni "poteri" hanno pronta una candidatura che mette ancor più in braghe di tela le tre minoranze uscite dalle elezioni. Stazionario.

- D'Alema Massimo.
Sta in agguato, sornione. A metà strada tra la tentazione di imbarcarsi in compromessi anche inconfessabili e la voglia matta di ascendere al Colle, cosa che già non gli riuscì sette anni fa perché improvvisamente e inspiegabilmente negli ultimi 200 metri rinunciò a correre aprendo la strada a Napolitano Giorgio. Stazionario.

- Marini Franco.
Veto di Renzi Matteo. In discesa.

- Finocchiaro Anna.
Veto di Renzi Matteo. In discesa.

- Bonino Emma.
Tutti la vogliono, magari solo per galanteria, nessuno se la piglia proprio perché di fronte ad una donna valorosa uomini mediocri e donne ignoranti di se stesse sono capaci, appunto, solo di una blanda galanteria. In discesa.

- Berlusconi Silvio.
Dopo la quarta votazione servono 504 voti, quelli del Pdl più una novantina di franchi tiratori. Sembrano tanti, in realtà sono meno del 10 per cento degli aventi diritto al voto, ex dc del Pd compresi, a cominciare dal nipote di zio Gianni Letta e da Franceschini Enrico, ormai in area bersaniana meglio conosciuti come Bruto e Cassio. Stazionario.

- Bersani Pierluigi.
Va messo perché non si sa mai e perché in fondo se dovesse profilarsi una congiuntura astrale favorevole, persino per un partito imploso/esploso come il Pd sarebbe difficile dire di no al proprio segretario. Problemino: si ritroverebbe sul Colle ancora preincaricato di formare il governo dal suo predecessore e potrebbe senza accorgersene mandare se stesso a Palazzo Chigi, primo caso di bilocazione in politica. In discesa.

2. È SABINO CASSESE LA CARTA SEGRETA DI BERSANI?
http://www.europaquotidiano.it/


L'identikit tracciato oggi in un articolo di Repubblica in cui si riferisce di una "carta segreta" nelle mani di Pier Luigi Bersani corrisponde al nome di Sabino Cassese, stimato giurista e membro della Corte costituzionale.

Il quotidiano diretto da Ezio Mauro scrive: «Si parla a bassa voce di un nome molto autorevole e stimato, un giudice della Corte costituzionale attualmente in carica. Dal profilo bipartisan e senza precedenti parlamentari ma con esperienza politica». Un "mister x" che evidentemente non ha le caratteristche di Sergio Mattarella, il cui nome è girato in questi giorni, che vanta invece un ricco curriculum politico e parlamentare.

Cassese - 78 anni - invece non ha mai fatto parte del parlamento. Ma di un governo sì: per l'esattezza del gabinetto Ciampi, quando venne chiamato a fare il ministro della Funzione pubblica aprile ('93-maggio '94). Nel 2005 proprio Ciampi lo nomina giudice costituzionale.

È molto stimato come giurista, anche al'estero, in particolare per la sua lunga disciplina in materia di diritto amministrativo.

Resta da vedere se Bersani avanzerà questo nome a Berlusconi o se si tratta, come ritengono in molti, di un ennesimo ballon d'essai.

3. COLLE DEI PASCHI DI SIENA: MACALUSO E FORMICA "PRO AMATO"
Lettera di Emanuele Macaluso e Rino Formica al "Foglio"

Caro direttore, tutto il periodo repubblicano, dal '46 a oggi, coincide con la nostra vita politica. Siamo stati in trincee diverse nella sinistra italiana divisa e lacerata. Siamo stati in schieramenti non sempre coincidenti nell'azione e anche divisi nelle visioni-illusioni che animarono e resero forte la nostra generazione post fascista.

Facemmo ogni sforzo per separare vita delle istituzioni e interessi delle nostre parti politiche. Nella nostra memoria è vivo il ricordo della solennità del rito che tutta la democrazia italiana celebrava con la elezione del presidente della Repubblica.

I Costituenti disegnarono una Repubblica in equilibrio dei poteri. Sistema politico forte con un presidente garante assoluto perché nessuna forza politica potesse sopraffare le altre. E' in questo ventennio che le forze politiche hanno perso anima e corpo. Dal '92 a oggi i tre presidenti della Repubblica (Scalfaro, Ciampi e Napolitano) hanno dovuto vestire i panni degli interventisti pur essendo per natura scrupolosi osservanti dei princìpi liberaldemocratici legati alla separazione dei poteri.

Oggi il sistema politico ha raggiunto il punto massimo di debolezza e non può esprimere che soluzioni grigie tendenti al bianco sporco. In questi giorni assistiamo al disordinato procedere di forze politiche snaturate dai cambiamenti di moda e dagli spettri delle paure individuali e di gruppo. Si cercano salvatori, confessori, giudici chiamati per chiudere partite poco confessabili. La tradizione comunista o difende storie condannate o si cela dietro colori altrui.

La tradizione socialista in un naufragio senza fine annega nel ridicolo di esaltare gli esecutori di una giustizia sommaria per occultare gli ingiustificabili sbandamenti. Si dice che oggi occorre all'Italia un presidente della Repubblica riconosciuto negli organismi internazionali. L'Europa è riferimento essenziale e ineludibile e in discussione non c'è solo il sistema politico italiano ma l'assetto dell'Unione europea.

L'Italia ha bisogno di un presidente esperto nella difficile navigazione politica interna, sensibile per storia al dramma sociale in cui siamo immersi. In questo schema non vediamo molte alternative.

Amato ha storia ed esperienza per assumere oggi il ruolo cui abbiamo accennato e può esprimere al meglio l'unità nazionale da realizzare anche con il concorso di forze sociali e culturali con le quali Giuliano ha intrecciato la sua vicenda politica. Noi nel recente passato non risparmiammo critiche anche severe ad Amato per alcuni comportamenti nel corso della sua vita politica. Tuttavia l'interesse della Repubblica italiana deve prevalere su ogni altra cosa e complessivamente Giuliano ha sufficienti qualità per assolvere le funzioni di garante della Costituzione e dell'Unità nazionale.

 

 

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