1- GLI IMPRENDITORI DIPENDONO DAI POLITICI O I POLITICI DIPENDONO DAGLI IMPRENDITORI? - 2- SONO I POLITICI A DIPENDERE DAI MAFIOSI O SONO I MAFIOSI A DIPENDERE DAI POLITICI? - 3- È IL POPOLO DI INTERNET A DIPENDERE DALLA CARTA STAMPATA E DALLA TELEVISIONE CHE UFFICIALIZZANO... UFFICIALIZZAVANO QUANDO BERTA FILAVA... O... - 4- GLI INDUSTRIALI ITALIANI DEVONO PROPRIO ESSERE ALLA CANNA DEL GAS PER DIRE TUTTO IN UNA VOLTA CHE NON CI STANNO PIÙ A RIDERE GRATIS ALLA BARZELLETTE DI PAPI - 5- MI HA RIFERITO UN UFFICIALE CARABINIERE SETTENTRIONALE POCO TEMPO FA: "ERO APPENA ENTRATO NELL'ARMA, UN PIVELLO DI VENT'ANNI, E QUALE PRIMA MISSIONE MI TOCCA ANDARE IN SICILIA, A PIANTONARE IN OSPEDALE UN FAMOSO BOSS MAFIOSO PLURIOMICIDA. E, LO CONFESSO, MI TREMAVANO LE GAMBE, ANCHE SE NON ERO DA SOLO. DOPO UN PO' MI FA CENNO DI AVVICINARMI AL SUO CAPEZZALE E MI DICE, PRENDENDOMI LA MANO, 'STA' TRANQUILLO, PICCIOTTO, NOI DUE STIAMO DALLA STESSA PARTE'" -

Condividi questo articolo


Aldo Busi per Dagospia

Dago! Alla spicciolata:

1) Sono gli imprenditori a dipendere dai politici o i politici a dipendere dagli imprenditori? Non sono mai riuscito a darmi una risposta fuori dalle ovvietà sull'interdipendenza e collaborazione e corresponsabilità e forza contrattuale tra le parti, ma ora sì: quando la politica è buona o, a differenza di ora, almeno c'è, ce n'è una, diciamo, di respiro anche nazionale, non solo privatistico, il rapporto è al 50% per forza contrattuale e quindi per reciproca fiducia verso gli investimenti da fare e da una parte e dall'altra; quando, per l'appunto come ora, non vi è alcuna politica di respiro nazionale - e quindi internazionale -,

gli imprenditori dipendono totalmente dalla politica, cioè sono gestiti, impediti, privilegiati alcuni a danno dei molti, rovinati subito, quale sistema industriale stabile e stabilizzato in un dato tempo, dalla cattiva politica che monopolizza priorità di produzione e di lavoro e di tassazione solo ai suoi fini e interessi e di cui sono totalmente in balia senza più bilanciamenti e ricompensazioni di sorta, da qui la attuale, sconcertante, tardivissima, quasi inaudita, e per me illuminante una volta per tutte, rivolta della signora Emma Marcegaglia contro il Governo di Silvio Berlusconi: gli industriali italiani devono proprio essere alla canna del gas per dire tutto in una volta che non ci stanno più a ridere gratis alla barzellette di Papi, anzi, a smenarci in rottamazione di dentiere non detraibili;

2) leggendo il blog del boss Mandalà, quel soprannominato "avvocato" che agli atti giudiziari risulta essere riferimento del Ministro dell'Agricoltura Saverio Romano testé scagionato per voto di fiducia del Parlamento da ogni sospetto di collusione mafiosa col medesimo (Mandalà, non Parlamento), e restando a dir poco sconcertato dalla proprietà e del ragionamento etico (contro la pavidità interessata della Lega Nord) e della sua formulazione (pochi sanno scrivere così di proprio pugno o sanno scegliersi qualcuno che sappia scrivere così, perché boss e politici mica vi sono tenuti per legge, purtroppo), mi sono chiesto: sono i politici a dipendere dai mafiosi o sono i mafiosi a dipendere dai politici (mica solo in Italia, ci mancherebbe)?

Ora, potrei produrre lo stesso tipo di schema dialettico adottato sopra per imprenditori/politici e a qualche distinguo perverrei di sicuro, ma preferisco raccontare (neppure per la prima volta) quanto mi ha riferito un non più giovane ufficiale carabiniere settentrionale poco tempo fa: "Ero appena entrato nell'arma, un pivello di vent'anni, e quale prima missione mi tocca andare in Sicilia, a piantonare in ospedale un famoso boss mafioso pluriomicida, io non sapevo neppure chi era, mi diedero alcune informazioni strada facendo dalla caserma all'ospedale e, lo confesso, mi tremavano le gambe, anche se a piantonare non ero da solo. Lui stava sdraiato nel letto, fingesse o no la malattia non sapevo, e a me insomma toccò stare con lui dentro la stanza, gli altri due fuori a mitra spianati, e anch'io, dentro. Ci lanciavamo sguardi di soppiatto, e lui capì quel che stavo provando. Dopo un po' mi fa cenno di avvicinarmi al suo capezzale e mi dice, prendendomi la mano, 'Sta' tranquillo, picciotto, noi due stiamo dalla stessa parte' ";

3) è il popolo di Internet a dipendere dalla carta stampata e dalla televisione che ufficializzano... ufficializzavano quando Berta filava... o... Ormai superfluo mettere il punto di domanda.
E baci globalizzati,

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, DA UNA PARTE, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…