1. MONARCHIA AGAIN! RE GIORGIO HA DETTO SÌ. IN CAMBIO, POTERI ASSOLUTI SUL GOVERNO 2. ORA BISOGNA VEDERE QUANTI VOTI BELLA NAPOLI OTTERRÀ OGGI NELL’URNA. SE NON SONO ABBASTANZA, PUÒ ANCORA NON ACCETTARE. E LUI VUOL LANCIARE IL GOVERNO SUBITO PER FARE LE COSE URGENTI (QUELLE SCODELLATE DAI COSIDDETTI “SAGGI”) E VOTARE A MARZO 2014 INSIEME ALLE EUROPEE CON UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE 3. IL PD DISCIOLTO VOTERA’ UN GOVERNO AMATO CON DENTRO ENRICO LETTA ED ALFANO? 4. L'OPERAZIONE "NAPOLITANO FOREVER" FIRMATA DALLA LETTA FAMILY: GIANNI ED ENRICO

La Stampa.it

Dopo una mattinata di trattative e appelli dei partiti che gli hanno chiesto la disponibilità a essere rieletto, Giorgio Napolitano ha detto sì. Decisivo l'incontro con i presidenti delle Regioni che gli hanno rivolto un accorato appello in nome della coesione nazionale.

«Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta. Naturalmente, nei colloqui di questa mattina, non si è discusso di argomenti estranei al tema dell'elezione del Presidente della Repubblica. Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un'assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità» ha detto in una nota.

QUINTO E SESTO SCRUTINIO
Dopo quattro fumate nere che hanno bruciato prima Marini e poi Prodi, le Camere sono di nuovo riunite per la quinta e sesta votazione del nuovo Presidente della Repubblica. Alla quinta fumata il quorum non è stato raggiunto anche perché il Pd ha votato scheda bianca e il Pdl non ha partecipato allo scrutinio. Le dimissioni di Bersani hanno fatto piombare nel caos il Partito Democratico.

OPERAZIONE "BIS"

È un percorso da unità nazionale quello avviato attorno richiesta di un bis al Quirinale per Napolitano. Una richiesta che è arrivata dalle forze politiche, ma anche dai presidenti di regione che si sono avvicendati al Colle per sollecitare il capo dello Stato ad accettare il "sacrificio" di un nuovo mandato in nome di l'emergenza che sta scuotendo le istituzioni. Napolitano ha sciolto la riserva.

LO SFOGO DEL PROFESSORE
Romano Prodi, finito vittima della guerra interna al Pd, non nasconde la rabbia. Un centinaio di franchi tiratori hanno affondato la sua candidatura. Il professore bolognese si è fermato a quota 395, ben al di sotto del quorum sceso a 504 preferenze. Nella dichiarazione inviata da Bamako Prodi ha lanciato accuse durissime al Pd. Ha detto di considerarsi «onorato» per l'offerta ricevuta «anche se non faceva parte dei programmi della mia vita» (mi hanno tirato per la giacca loro).

«Il risultato del voto e la dinamica che è alle sue spalle - ha sottolineato - mi inducono a ritenere che non ci siano più le condizioni»; quindi ritornerà «serenamente» ai programmi della sua vita. La scudisciata arriva alla fine: «Chi mi ha portato a questa decisione deve farsi carico delle sue responsabilità. Io non posso che prenderne atto».

 

BERLUSCONI BERTINOTTI MARINI NAPOLITANO NAPOLITANO ALMIRANTEonida a colloquio con napolitano napolitano cameriere alla festa dellunit

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