Vincenzo Iurillo per il "Fatto quotidiano"
anacapriLa memoria è labile per definizione. Quella del custode di Villa Caprile, poi, non ne parliamo. Chiamato a testimoniare nel processo che vede Luca Cordero di Montezemolo imputato per i presunti abusi edilizi commessi nella sua dimora estiva di Anacapri, il dipendente della società proprietaria della Villa che fa capo al presidente della Ferrari ha infarcito le sue risposte al pm Milena Cortigiano di una ventina di "non so, non ricordo, sono passati diversi anni".
Ad un certo punto il custode, che abita tuttora nell'ex garage reso abitabile ed oggetto di uno dei capi di imputazione, ha confermato la presenza in Villa di operai in un periodo successivo alla sua assunzione (febbraio 2006). Ma senza riuscire a datarla con precisione. E limitandola a "lavori di pitturazione" (?). Che però non ha saputo collocare in nessuna unità di tempo e di spazio. Beccandosi un paio di contestazioni del pm e il severo commento del giudice Alessandra Cataldi: "Lei non ricorda chi, dove e quando: prendiamo atto della sua memoria".
compleanno-montezemolo AD ANACAPRIIn un'aula di Tribunale con soli nove posti a sedere per il pubblico, qualche curioso deluso per la (scontata) assenza di Montezemolo e appena un paio di giornalisti a prendere appunti, le amnesie del custode precipitano nel verbale di un'udienza che il giudice chiama "processo Grazioli" (dal nome dell'altro imputato, il presidente della Fisvi, la società ufficialmente intestataria dell'immobile). Udienza che è poco più di un round di studio tra accusa e difesa, e che registra poche circostanze degne di nota.
Tra le quali un'affermazione del custode, la sola perentoria tra tante indecisioni: "Sicuramente i lavori sono avvenuti quando Montezemolo non c'era, lui veniva qui solo d'estate". Abusi a sua insaputa? In fondo è la linea difensiva dell'ex capo di Confindustria, che durante le indagini preliminari ha dichiarato di essersi fidato dei tecnici a cui aveva assegnato la ristrutturazione della Villa e di essere pronto ad autodemolire eventuali difformità tra i lavori autorizzati e quelli eseguiti. I tecnici hanno patteggiato. E le autodemolizioni sono iniziate.
La villa di Anacapri La villa di AnacapriDopo aver raso al suolo nei mesi scorsi il "casotto" dependance, altro abuso contestato nel rinvio a giudizio, recentemente la Fisvi ha comunicato di voler ripristinare lo stato dei luoghi anche per l'ex autorimessa. Il processo però non può accontentarsi di questo. E per chiarire se gli abusi ci furono, e chi ne è responsabile, deve datarli e circostanziarli. Anche perché la prescrizione ticchetta come un ordigno a orologeria. Il sostituto commissario della Polizia di Capri, tempestato per oltre un'ora dalle domande del pm e dell'avvocato di Montezemolo, il professore Alfonso Furgiuele, è quasi annegato nel mare di carte esibite per ricostruire la tempistica delle ispezioni.
capri_montezemoloMomento clou: le foto di un sopralluogo dei Vigili Urbani di Anacapri, datate marzo 2007, dalle quali risulta che l'ex garage era già diventato abitabile, mentre il "casotto" ricavato da un ex rudere invece era poco più di un largo schizzo di cemento in giardino. E dunque sarebbe stato ampliato e ultimato (abusivamente, secondo l'accusa) solo in seguito.
Infine, ed è questione non da poco: il pubblico ministero ha sottolineato che i vigili e i tecnici che in questi anni hanno compiuto alcuni sopralluoghi in Villa Caprile sono alla sbarra in un altro dibattimento, in corso a Napoli, insieme all'ex sindaco di Anacapri, con l'accusa di aver "coperto" gli abusi in atto.
montezemolo a capriE ha fatto acquisire il loro decreto di rinvio a giudizio. Aprendo i vasi comunicanti di due processi che potrebbero fornirsi reciprocamente notizie utili. Secondo il calendario rivoluzionato da astensioni forensi e impegni del pm, a Capri si prosegue il 19 dicembre con la testimonianza di un dirigente dell'Utc. Montezemolo potrebbe deporre il 6 febbraio 2012. A meno che non voglia avvalersi della facoltà di non rispondere.