1. OCCHIO, PERCHÉ MENTRE I GIORNALI APRONO SULLE FREGNACCE DELLA BIANCOFIORE E IL NASO DI MICCICHÈ, S’APPARECCHIANO I VERI INTERESSI DEL GOVERNO LETTA 2. CHE C’ENTRA ALLA CULTURA SIMONETTA GIORDANI, UNA PIERRE DI SOCIETA' AUTOSTRADE? 3. FORSE C’ENTRA IL FATTO CHE L'AZIENDA DEI BENETTON È UNO DEI PRINCIPALI SPONSOR DI “VEDRÒ”, IL THINK TANK CHE PORTA ACQUA E MOLTA FUFFA AL MULINO DI LETTA? 4. MADAMA BORLETTI BUITONI ANNUNCIA “QUERELE” A CHI RIPETE CHE IL SUO POSTO (SEMPRE ALLA CULTURA!) SE LO E' COMPRATO DONANDO 710MILA EURO A SCIOLTA CIVICA 5. ALLE INFRASTRUTTURE, OLTRE AL CIELLINO PRO-FERROVIE LUPI, C’È CALENDA, IL FACTOTUM DI MONTEZEMOLO A DIFESA DEI TRENI NTV, E GIRLANDA, UNA VITA NEL CEMENTO


1. BARZEL-LETTA
Marco Travaglio per "il Fatto Quotidiano"

Sabato scorso, quando Lettino uscì dall'ufficio di Napolitano con la lista dei ministri, tenne subito a precisarne i tratti distintivi: "Competenza, ringiovanimento e record di presenza femminile". Il capo dello Stato trattenne a stento le lacrime dinanzi a cotanta "novità, freschezza e competenza". Per carità: per l'oste, il vino della casa è sempre ottimo. E poi Napolitano troverebbe fresco e giovane anche Andreotti. Ma il loro autorevole parere sui ministri, se non per la giovinezza e la freschezza, almeno per la competenza si rivela azzeccato anche per i viceministri e i sottosegretari.

Gli uomini (e le donne) giusti nei posti giusti, all'insegna della più rigorosa meritocrazia. A cominciare dagli imputati. Filippo Bubbico del Pd, già governatore di Basilicata (una delle meglio amministrate non solo dell'Italia, ma del mondo), molto esperto anche in bachi da seta, già saggio della nidiata napolitana, ha un processo in corso in tribunale per abuso d'ufficio (e uno alla Corte dei conti) con l'accusa di avere sperperato 23.869 euro di fondi della sua regione per un'inutile consulenza esterna all'amministrazione che avrebbe potuto essere espletata all'interno. Dunque è viceministro dell'Interno.

Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, è imputato in tre processi per storie di appalti, incarichi e vicende urbanistiche (truffa e falso; peculato; associazione per delinquere e concussione); è stato condannato e poi prescritto per reati contro l'ambiente; ed è indagato per falso ideologico e abuso d'ufficio a proposito del mostruoso progetto "Crescent". Secondo voi dove l'hanno messo? Ma viceministro alle Infrastrutture, naturalmente. Anche per le sue doti di pacificatore contro il partito dell'odio: suo il distensivo invito a Roberta Lombardi di 5Stelle "vai a morire ammazzata!".

Geniale l'omofoba Biancofiore alle Pari Opportunità, meglio della barzelletta su Dracula all'Avis. Viceministro degli Esteri è Bruno Archi, ex consigliere diplomatico del Cainano: lo consigliava così bene per sparare cazzate in tutto il mondo, e poi ha testimoniato a suo favore nel processo "nipote di Mubarak".

L'ottimo Antonio Catricalà, detto Catricaletta perché dice di ispirarsi a Letta (Gianni, non Enrico, ma ora forse anche Enrico), ben meritò come capogabinetto di Maccanico con la legge sulle tv, ovviamente incostituzionale; poi come garante all'Antitrust (garante di B., s'intende), dove naturalmente non si accorse dei trust Mediaset e Publitalia, in compenso sgominò il temibile cartello dei fornai; infine come sottosegretario alla Presidenza al posto di Letta (Gianni) nel governo Monti: promosso viceministro delle Comunicazioni, e dove se no?

Ci sono anche due pm, Ferri e Manzione: si era detto che non stava bene che entrassero in politica, ma valeva solo per Ingroia. La baronessa Ilaria Borletti Buitoni, ma anche un po' Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare, ha donato 710 mila euro all'amato Monti: pareva tantino per un posto in Parlamento, ma ora è arrivato il sottosegretariato alla Cultura. Lei minaccia querele preventive a chi insinuerà che i 710 mila euro siano serviti a comprare le due poltrone. Fiato sprecato: chi potrebbe mai pensare una cosa del genere?

E, a proposito di fiato, ecco a voi Gianfranco Micciché. Non è un omonimo: è proprio quel Micciché lì. Quello che voleva ribattezzare l'aeroporto di Palermo perché "i nomi di Falcone e Borsellino trasmettono ai turisti un'idea negativa della Sicilia" (molto meglio Aeroporto Dell'Utri, o direttamente Mangano). Quello che l'ex compagno di partito Ciccio Musotto definì "politico di fiuto", anche perché quand'era viceministro alle Attività produttive uno spacciatore ministeriale assicurava il servizio ProntoCoca. Dunque, sottosegretario alla Pubblica amministrazione e Semplificazione. Perché lui, quando amministra e semplifica, dà una pista a tutti.


2. GIORDANI, DA AUTOSTRADE AI BENI CULTURALI (CON TAPPE A VEDRÃ’ E BIG BANG RENZIANO)
Da "Il Sole 24 Ore"

Molte facce note, conferme di rango e alcuni ritorni eccellenti, ma anche qualche outsider nella lista di 40 sottosegretari e viceministri approvata dall'ultimo consiglio dei ministri lampo. Tra le new entry inattese c'è quella di Simonetta Giordani, attualmente responsabile dei rapporti istituzionali nazionali e internazionali di Autostrade per l'Italia, dove si occupa in particolare di Social corporate responsability. Giordani è una "tecnica" nominata sottosegretario al ministero dei Beni culturali in quota renziana.

Nel suo intervento sul palco alla prima edizione della manifestazione "Big bang" promossa dal sindaco di Firenze alla stazione Leopolda nel 2011, Giordani aveva indicato come priorità anticrisi l'attenzione «al 51% della popolazione italiana, le donne», incentivando per esempio gli asili nido privati e le detrazioni per le mamme lavoratrici. Nel suo background, altrettanto importante la presenza nel "network" di Vedrò, il think net nato nel 2005 su iniziativa del premier Enrico Letta «per riflettere sulle declinazioni future dell'Italia e delineare scenari provocatori, ma possibili, per il nostro Paese».


3. BORLETTI BUITONI: "QUERELO CHI DICE CHE HO COMPRATO LA CARICA DI GOVERNO CON UNA DONAZIONE"
Da www.ilmondo.it

Roma, 3 mag. Ilaria Borletti Buitoni, neo sottosegretario ai Beni Culturali, intervistata da Radio Capital, risponde all'ormai celebre frase dell'ex ministro Tremonti, "con la cultura non si mangia", dicendo che la "cultura è un indicatore di civiltà, al di là dei guadagni. Ma porta anche sviluppo e quindi dà da mangiare. E' un paese incivile quello che distrugge il suo patrimonio culturale. La mia nomina mi dà soddisfazione ma anche preoccupazione perché tutti sanno che lo stato del Ministero è problematico. La mia esperienza al Fai può essermi molto utile nel saper rendere la gestione dei beni culturali efficiente".

Sul contributo di 710 mila euro versato a Scelta Civica nei mesi scorsi, Ilaria Borletti Buitoni avverte: "se qualcuno pensa che si possa comprare una poltrona da ministro riceverà una lettera da un avvocato. E' un'accusa infamante per chi compra e chi in teoria vende".


4. CALENDA, IL BRACCIO DESTRO DI MONTEZEMOLO (NEGLI AFFARI)
Da un articolo di Francesco Cramer per "il Giornale" - Uno è uno dei suoi attuali bracci destri, Carlo Calenda: fidatissimo uomo di Montezemolo, già stretto collaboratore di Luca in Ferrari e ora direttore generale dell'Interporto campano, colosso della logistica meridionale. Qui ha sede anche il centro di manutenzione di Ntv, la società di treni ad alta velocità che Montezemolo ha fondato con Diego Della Valle e Gianni Punzo. Calenda è lo stratega del gruppo.

 

5. GIRLANDA, UN CEMENTIERE ALLE INFRASTRUTTURE
Marco Lillo per "il Fatto Quotidiano"

Rocco Girlanda è sottosegretario alle Infrastrutture. Ieri sera a Palazzo Chigi ha promesso al premier Enrico Letta e agli italiani: "giuro di essere fedele alla Repubblica... e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della Nazione". Esclusivo, caro il mio sottosegretario, esclusivo. Il presidente del Consiglio avrebbe dovuto fargli ripetere tre volte quella parolina magica.

Quando era deputato del Pdl e guadagnava già il suo emolumento parlamentare, Rocco Girlanda ha continuato a fare gli interessi del cementificio Barbetti, del quale è stato un dirigente retribuito con 101 mila euro all'anno fino al dicembre scorso. Senza alcun imbarazzo Girlanda nel 2009 chiedeva all'allora patron del gruppo di costruzione BTP, Riccardo Fusi, di dare al cementificio, per il quale lavorava, una commessa da 80 milioni di euro per costruire la doppia superstrada tra Marche e Umbria che va sotto il nome Quadrilatero.

Alle ultime elezioni Girlanda, 47 anni di Gubbio, è stato bocciato dagli elettori ma il suo amico Denis Verdini non si è dimenticato di lui. Prima è stato nominato coordinatore regionale in Umbria per il Pdl e ora promosso sottosegretario per seguire tutte le opere pubbliche, compresa la Quadrilatero.

Non è un mistero che per fare ponti e gallerie in Italia serva il cemento e anche la politica, ma un impasto così plateale delle due componenti non si era mai visto. Nel 2009, quando è stato intercettato casualmente dal Ros dei Carabinieri, Girlanda non era indagato. Parlava con Riccardo Fusi, intercettato nell'indagine sulla cricca dei Grandi eventi.

Un capitolo dell'informativa dei Carabinieri riguardava anche i rapporti Girlanda-Fusi-Verdini. Al centro del triangolo c'era la mega-fornitura di cemento per la costruzione della Quadrilatero, opera pubblica affidata dalla società omonima dell'Anas a un consorzio privato. La Dirpa, partecipata da Fusi e amministrata da Stefano Lazzarini, avrebbe dovuto infine realizzare l'opera più importante del decennio in Umbria.

E Girlanda premeva su Fusi, tramite il potente coordinatore Pdl Verdini, per imporre il cementificio della sua città del quale era stato consigliere fino al 28 aprile 2008 e che ancora lo retribuiva come direttore relazioni istituzionali e anche come editore. Tramite la EdiBI, infatti, Barbetti controlla la società editrice del Corriere del-l'Umbria di cui Girlanda è amministratore.

Le prime richieste di Girlanda a Fusi risalgono al febbraio del 2009. Il deputato-lobbista della Barbetti torna alla carica il 6 agosto: "Ti ricordi che ti avevo detto quella cosa per il calcestruzzo? Mi avevi detto che lunedì verificavi". Fusi resiste come può. Dice che secondo i suoi un accordo è già fatto "con la Beton e Sicabeton... e quindi che Barbetti dovrebbe fare eventualmente un accordo con loro". Girlanda però vuole la torta tutta per Barbetti. Fusi gli spiega che "la fornitura è molto grossa: si parla di 70... 80 milioni" ma lui non vuole spartirla.

Il 2 settembre Fusi lo rassicura: "Stai tranquillo che non ti deluderò". Ma Girlanda è un martello: chiama il 16 settembre e poi ancora il 18 settembre. Così si esprimeva il neo-sottosegretario alle Infrastrutture:
Girlanda: oh... la fornitura di calcestruzzo?...
Fusi: Rocco ... ascolta... se non ti chiamo vuol dire che ho dei problemi ... perché sto cercando di gestire una situazione che ti garantisco che per me è molto difficile ... perchè l'ingegner Lazzarini (amministratore del consorzio che deve realizzare la Quadrilatero, ndr) ... diciamo... che lui non ne vuole sentire parlare... e sta parlando di sue dimissioni... e quindi ora ... rimanga fra me e te...". E Girlanda: "A me fanno uno stress infinito dicendo... 'guarda... ah... si vede che gli altri hanno relazioni più importanti di Rocco'".

In realtà a Girlanda le ‘relazioni' non mancano. Il 23 settembre Verdini chiama Fusi: "Riccardo? Sono qui con Rocco (Girlanda) che mi domanda... c'è qualche problema lì? L'avete risolti i problemi o no?". Fusi si fa ubbidiente: "No... allora... detto... ascolta me... allora... io venerdì vado giù". A quel punto Verdini (rivolgendosi a Girlanda, tronfio del suo potere) gli dice: "venerdì viene giù (...) bene... aspetta che te lo passo".

A questo punto Fusi, un uomo abituato a comandare, si arrabbia con Girlanda per l'umiliazione subita e alla fine attacca il telefono. Poi Verdini lo richiama per rasserenare gli animi. Il deputato-lobbista non molla. Il 14 novembre Girlanda chiede un incontro di Fusi e dell'amministratore del consorzio della Quadrilatero, con il direttore generale dell'impresa Barbetti. La cosa non si sblocca nonostante il 15 novembre Verdini richiami Fusi: "Ti ha chiamato Rocco per l'altra roba poi ...?".

La sera del 21 novembre finalmente si parla di numeri. Riccardo Fusi legge al telefono a Girlanda e al suo amico Leonardo Benvenuti i dati riferiti a una fornitura di calcestruzzo per 325 milioni di tonnellate pari a un importo di 44 milioni di euro. Alla fine però non se ne farà nulla. Una società del gruppo Barbetti, la Tecnocal, otterrà piccole forniture per le prime opere relative alla Quadrilatero Marche-Umbria. Ma la grande superstrada non decollerà mai per colpa della crisi dell'Italia e dell'appaltatore.

Tre mesi dopo quelle telefonate, nel febbraio 2010, Fusi finirà nel calderone dell'indagine sulla scuola dei marescialli, per la quale è stato poi condannato a 2 anni con pena sospesa. A quel punto il gruppo BTP, indebitato con le banche, passa di mano e anche la Quadrilatero Umbria-Marche si ferma. Ora ci penserà il sottosegretario Girlanda a farla ripartire.


6. LA LISTA DEI SOTTOSEGRETARI DEL GOVERNO LETTA

Presidenza del Consiglio - Giovanni Legnini (Editoria e Attuazione Programma), Sesa Amici (Rapporti con il Parlamento e coordinamento attivita' di Governo), Sabrina De Camillis (Rapporti con il Parlamento e coord. attivita' Governo), Walter Ferrazza (Affari Regionali e Autonomie), Micaela Biancofiore (Pari Opportunita'), Gianfranco Micciche' (Pubblica Amministrazione e Semplificazione).

Interno - Filippo Bubbico (Viceministro), Domenico Manzione, Giampiero Bocci

Affari Esteri - Lapo Pistelli (Viceministro), Bruno Archi (Viceministro), Marta Dassu' (Viceministro), Mario Giro.

Giustizia - Giuseppe Beretta, Cosimo Ferri

Difesa - Roberta Pinotti, Gioacchino Alfano

Economia e Finanze - Stefano Fassina (Viceministro), Luigi Casero (Viceministro) Pierpaolo Baretta, Alberto Giorgetti

Sviluppo Economico - Carlo Calenda (Viceministro), Antonio Catricala' (Viceministro), Simona Vicari, Claudio De Vincenti

Infrastrutture e Trasporti - Vincenzo De Luca (Viceministro), Erasmo De Angelis, Rocco Girlanda

Politiche Agricole Forestali e Alimentari - Maurizio Martina, Giuseppe Castiglione

Ambiente, Tutela del territorio e del mare - Marco Flavio Cirillo

Lavoro e Politiche Sociali - Cecilia Guerra (Viceministro), Jole Santelli, Carlo Dell'Aringa

Istruzione, Universita' e Ricerca - Gabriele Toccafondi, Marco Rossi Doria, Gianluca Galletti

Beni, Attivita' culturali e turismo - Simonetta Giordani, Ilaria Borletti Buitoni

Salute - Paolo Fadda

 

LETTA ALFANO BONINO berlu biancofiore Gianfranco MiccicheBORLETTI BUITONI BY VINCINOBELLEZZE SIMONETTA GIORDANI FRIEND ILARIA BORLETTI BUITONImonti montezemolo riccardi jpegMONTEZEMOLO E IL TRENO ITALO passera all'interporto di nola con punzoOLIVERO BOMBASSEI RICCARDI MONTI ILARIA CAPUA MONTEZEMOLO BALDUZZI ANDREA RICCARDI ANDREA ROMANO E CARLO CALENDA Rocco Girlanda e Catia Polidorigiorgio ferrari e rocco girlanda mike james e rocco girlanda verdiniVERDINI SOTTO O VESUVIO LUPI LETTA E NAPOLITANO AL QUIRINALEMAURO MORETTI MARIO MONTI AL MEETING DI CL DI RIMINI MAURO MORETTI ALLA PRESENTAZIONE DEL FRECCIAROSSA AL MEETING DI RIMINI CARLO CALENDA

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