scenari economici

L'AUDIO DI CASALINO? È SOLO L'INIZIO! LEGGETE IL 'MANIFESTO' DEI SOVRANISTI SU 'SCENARI ECONOMICI', SITO CHE OSPITA LE RIFLESSIONI DI SAVONA E GLI ATTACCHI DI BORGHI E BAGNAI: ''ABBIAMO CONQUISTATO IL CONSENSO MA IL VERO NEMICO È IN QUELLE POLTRONE AL MINISTERO DELL’ECONOMIA CHE CASALINO MINACCIAVA. IL NEMICO È AI VERTICI DELLA RAI CHE FOA INSIDIERÀ PRESTO. IL NEMICO È ALLA CONSOB, AI VERTICI DI ENI, ENEL, FINMECCANICA''

 

Luca Pinasco per www.scenarieconomici.it

 

PAOLO SAVONA GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

Lega e M5S oltre il 60%, il PD sotto il 15% e Forza Italia sotto l’8%. Savona, Bagnai, Borghi, Barra Carracciolo in posizioni chiave, Marcello Foa Presidente Rai in pectore e si fa persino il nome di Rinaldi per la Consob. Tutto ciò era impensabile soltanto l’anno scorso. La battaglia del consenso è stata vinta, l’Italia è il primo Paese in cui la maggioranza della popolazione è saldamente schierata a favore di forze più o meno sovraniste. In realtà però c’è poco da festeggiare.

 

Quella che è stata vinta è la prima e forse potremmo dire la più semplice delle battaglie. Il nemico non è politico, se il vero nemico fosse il PD vincere la guerra sarebbe fin troppo semplice. Purtroppo per noi il vero nemico è altrove, ed è un nemico che potrebbe schiacciare il potere politico anche se quest’ultimo fosse per intero unito e compatto. Il nemico è il grande capitale finanziario proprietario di quote azionarie in tutte le maggiori società che compongono l’apparato economico industriale del paese e non solo.

 

 

borghi salvini bagnai

Il nemico sta nei grandi fondi d’investimento, in quegli agglomerati che Gallino definiva “gli azionisti universali” e che posseggono rilevanti azioni in giornali, televisioni, grandi industrie e banche, come Black Rock, di Vanguard, di Capital World Investor, di FMR, di State Street Corp.

 

 Il vero nemico non detta la linea politica ma la linea ideologica. Il nemico è nelle prestigiose università di economia, dove si insegna quanto le liberalizzazioni e le privatizzazioni siano salvifiche per l’economia, quanto la flessibilizzazione del mercato del lavoro sia la soluzione alla disoccupazione, quanto la deregolamentazione sia la soluzione alle crisi finanziarie. Il nemico sta nelle menti dei dirigenti e dei manager formati nelle suddette università. Il nemico è in quelle società di rating private che con un discrezionale voto positivo o negativo decidono se un governo possa o meno attuare una politica economica.

 

LUCIANO BARRA CARACCIOLO

Il nemico sono quelle regole sbagliate o inesistenti che permettono a numerosi istituti finanziari come Goldman Sachs o Deutsche Bank di poter liberamente scambiare qualsiasi quantità di titoli di debito pubblico manovrando i tassi e mettendo a rischio intere nazioni artatamente sprovviste della protezione di banche centrali con funzione di prestatore d’ultima istanza. Il nemico ci ha portati da essere la quarta potenza industriale e l’unico paese al mondo dove la classe media poteva permettersi di possedere due case di proprietà, una al mare o in campagna e una in città, ad un paese dove ci sono dieci milioni di poveri e la classe media non arriva neppure a pagare le bollette. Il nemico nasce con il divorzio del 1981, cresce dalla rivoluzione liberista mediatica e giudiziaria del 1992 e non sarà facile debellarlo.

 

consob opa sts hitachi

Il nemico è in tutte quelle poltrone al Ministero dell’Economia e Finanze che Rocco Casalino minacciava in quell’audio rubato. Il nemico è ai vertici della televisione pubblica che Marcello Foa insidierà presto. Il nemico è alla Consob, vigilante della borsa poco vigile negli ultimi anni, per la quale direzione si paventa oggi il nome di Rinaldi. Il nemico è ai vertici delle società partecipate come Eni, Enel, Finmeccanica, gestite non secondo l’interesse nazionale ma secondo quello degli azionisti privati, e si spera che in futuro arriveranno nomine interessanti anche in quel versante.

 

Il nemico è in Europa dove le politiche fiscali e monetarie sono decise in funzione della tecnica e non del benessere della popolazione, dove non importa se crollano i ponti o le scuole ma tutto ciò che conta è rispettare dei parametri. Quest’ultimo è un nemico che non dobbiamo e non possiamo affrontare adesso, poiché probabilmente si abbatterà da solo con le prossime elezioni europee, ed attaccarlo frontalmente ora, come faceva osservare il prof. Bagnai, significherebbe addossare soltanto al nostro paese il costo politico di una disfatta annunciata. Il nemico è la cultura economica neoliberista che, dal 1992, ha permeato la struttura sistemica italiana. Non sarà facile da sconfiggere, ma è inevitabilmente questa la direzione in cui muoversi.

 

MARCELLO FOA

 

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…