Maria Giovanna Maglie per Dagospia
j. edgar hoover e clyde tolson
La telefonata al giornale inglese che annunciava l'attentato di Dallas mezz'ora prima che avvenisse, il secondo tiratore mai trovato, il viaggio in Messico per progettare l’assassinio del presidente, il ruolo oscuro di Hoover, direttore dell'Fbi, che non voleva una commissione di inchiesta , e Lyndon Johnson, il vice divenuto presidente, che secondo il Kgb era al centro del complotto, ordito per far fuori un presidente scomodo, accusare l'Unione Sovietica, avere il pretesto per una guerra, e ancora, se complotto di Stato fu, la polizia di Dallas che sapeva e nulla fece, ma anche, scusate se è poco, il progetto di Bob Kennedy, Ministro della Giustizia, di utilizzare un killer fornito dal boss mafioso Sam Giancana, e da pagare 150000 dollari, per uccidere Fidel Castro: il materiale appena desecretato e’ come la caverna di Alì Babà, un tesoro che finalmente riesci a toccare e che ad altri tesori ti porterà, o forse no, forse ti illudera’ e ti ingannerà.
Il New York Times ha messo su una specie di pubblico concorso del tipo “qualunque cosa vi colpisca, qualunque frasi abbiate letto abbiate letto, qualunque immagine vi ispiri un'idea, scriveteci e contribuite alla grande ricerca sui documenti del caso jfk”.
Mi sembra il modo giusto per affrontare l'ennesima puntata della fiction che da 54 anni, con immagini che chiunque al mondo ha visto decine di volte ,essendo stato John Fitzgerald Kennedy il primo presidente americano assassinato in era di televisione, accompagna e ossessiona gli americani e un pezzo del resto del mondo.
Il presidente Donald Trump ha fatto quello che la legge del 1991, promulgata da Bush senior per tamponare una fase di fanatico interesse per la fiction seguito a un film di Oliver Stone, chiedeva di fare al presidente in carica dopo 25 anni, ovvero declassificare una gran parte dei documenti salvo problemi insormontabili di sicurezza nazionale.
Appena la polemica pre-puntata ha cominciato a imperversare, assieme alle voci che volevano Cia ed FBI all'attacco per evitare la declassificazione, Trump ha dichiarato che invece era sua ferma intenzione seguire lo spirito della legge e che questo avrebbe fatto il giorno dovuto, ovvero giovedì 26 ottobre 2017, salvo ulteriori informazioni sull'argomento.
Le pesanti pressioni dei servizi di sicurezza nazionale hanno avuto momentaneamente la meglio, alla fine sono stati resi noti circa 2189 documenti, e una parte e’ invece ancora riservata per una analisi ulteriore e per un termine massimo di sei mesi.
Fa un po' ridere che un materiale che ha avuto 25 anni di tempo per essere esaminata, ora necessiti di altri sei mesi, ma tant'è. Si tratterebbe di parti di indagini degli anni 70-80, ben dopo l'assassinio del 22 novembre del 1963, il timore dei burocrati sarebbe che persone sotto copertura, magari ancora in servizio o viventi, e metodi tuttora utilizzati, vengano rivelati e comunicati ai governi di altre nazioni.
Se la verità fosse che ogni rivelazione rimanda a un'altra futura, e che l'unico modo per perpetuare il mistero di Dallas e il sogno di Camelot, per evitare che tutti e due le parti del mito Kennedy siano distrutte e che la distruzione butti giù anche un pezzo del già molto acciaccato grande sistema democratico americano, sia quello già seguito per 54 anni, ovvero tenere ben nascosta la verità che tutti conoscono’.
Intanto, nelle parole del Presidente Donald Trump, e mentre gli archivi nazionali giovedì sera vomitavano una quantità impressionante di documenti, ” non ho altra scelta”,” un danno potenzialmente irreversibile” alla sicurezza nazionale potrebbe essere contenuto in quella parte di documenti per i quali sono richiesti altri 6 mesi di revisioni.
In quelli invece liberati dagli archivi nazionali, si comincia a vedere che Edgar Hoover, direttore dell'FBI, era furioso e convinto che sarebbe cresciuto il sospetto di un complotto e di una cospirazione, proprio perché Lee Oswald fu ucciso da Jack Ruby. Nelle sue parole “Non c'è niente di più nel caso Oswald se non che è morto, ma la cosa di cui sono preoccupato e così è il vice attorney general, Katzenbach, e’ di tirar fuori qualcosa che convinca l'opinione pubblica che Oswald è il vero assassino”.
Il fatto e’ che l’FBI aveva ricevuto una telefonata dall'ufficio di Dallas in cui si annunciava un complotto organizzato per uccidere Oswald. Era stato quindi messo in allarme l'intero Corpo di Polizia di Dallas e incaricato di proteggere a tutti i costi Oswald ma invece andò come andò.
Strano, no?
Hoover non voleva una commissione presidenziale, apprendiamo inoltre, avrebbe preferito e caldeggio’ senza successo una relazione del dipartimento di Giustizia dopo una relazione dell' FBI. Lyndon Johnson appena insediato non lo ascolto’ e la settimana dopo l'assassinio di John Fitzgerald Kennedy nominò la Commissione Warren, dal nome del presidente; la Commissione lavoro’ per alcuni mesi e poi concluse che Oswald e Ruby erano gli unici due responsabili dell'intera vicenda e che nessun governo, nessuna organizzazione erano coinvolti.
Naturalmente Johnson, sempre stato uno dei grandi personaggi neri della vicenda, è menzionato nei files. Erano i sovietici a essere certi che ci fosse lui dietro l'attentato, inoltre temevano di essere accusati, come pretesto per una escalation, quindi decisero di attaccare per primi, facendo arrivare al FBI un memorandum preparato dal Kgb che sosteneva di avere le prove del ruolo di Johnson nell'assassinio di Kennedy.
Diciamo anche che i sovietici avevano una vistosa coda di paglia, visto che Oswald aveva vissuto per 3 anni in Unione Sovietica, era sposato con una russa, anche tornato in America aveva mantenuto legami, forse lavorato, con il Kgb, i servizi segreti sovietici. Il Kgb nel memoriale finito nelle mani di Hoover non solo insinua una relazione ambigua di Johnson con i due fratelli di Kennedy, Bob e Ted, lasciando intendere addirittura che il complotto potrebbe avere avuto degli organizzatori anche in famiglia, ma ventila l'ipotesi che l'intera operazione sia stata ordita per accusare l'Unione Sovietica e avere il pretesto di attaccarla e scatenare una guerra.
Il clima di guerra fredda si respira ovunque nei documenti.
Il direttore della CIA di Johnson presidente, Richard Helms, dichiara che il presidente era certo che Kennedy fosse stato ucciso per vendetta per l’assassinio del presidente del Vietnam del Sud , Ngo Dinh Diem, arrestato e ucciso durante un colpo di stato nel 1963 appoggiato dalla Cia. Dice che Johnson ne parlava fin troppo apertamente. Perché?
Segue la storia inglese, che e’ appassionante. Un giornalista del Cambridge News aveva ricevuto una telefonata anonima circa mezz'ora prima dell'assassinio di Dallas nella quale lo si avvertiva di mettersi subito in contatto con l'ambasciata americana a Londra perché stavano per arrivare grandi notizie. Il giornalista non viene identificato, ma nel rapporto, compilato dal vice direttore della Cia, James Angleton, si dice che l’M15, i servizi segreti inglesi, hanno indagato su di lui e che si tratta di persona corretta e leale e senza sospetto di legame con alcun servizio straniero. Subito dopo l'assassinio aveva ritenuto doveroso rivolgersi alla polizia di Cambridge.
Infine, ci sono alcuni dettagli in più sul viaggio di Lee Oswald in Messico a fine settembre, di cui su Dagospia vi abbiamo già parlato , incontri con spie sovietiche ma soprattutto molti incontri con spie cubane,e un rapporto della CIA di Città del Messico che lo indica come uno che progetta di attentare al presidente americano, rapporto rimasto lettera morta evidentemente.
E la la mafia, i legami tra l'elezione di Kennedy a Chicago e il boss Sam Giancana amico di suo padre Joseph? L'amante rimasta in comune tra il presidente già alla Casa Bianca e il boss dei night club? L'impeachment forse alle porte per il presidente considerato inattaccabile nel mito e nella azione politica? Insomma, il materiale che farebbe da movente serissimo per un complotto di Stato? Aspettate ancora sei mesi, poi scopriremo che non c'è niente di tutto ciò anche nei file oggi tenuti stretti dalla Cia e dell'FBI. Perlomeno non in quelli che, accuratamente revisionati, verranno resi noti ad aprile 2018.
PARKLAND jfk e jackie arrivano a Dallas Marilyn canta Happy Birthday a JFK MARILYN MONROE CON BOB E JOHN KENNEDY MARTIN LUTHER KING E JFK