Maria Giovanna Maglie per Dagospia
vladimir putin regala una palla del mondiale a trump
Un pallone dei mondiali regalato all'americano, che lo ha tirato a Melania, sarà l'unico ricordo lieve di un vertice in un clima che si tagliava a fette col coltello. Di sicuro un successo c'è, ed è che il vertice si sia tenuto, nonostante a gufare si sia messa quasi tutta Washington con tanto di dipartimento di Giustizia all'attacco. Come giudicate voi l'incriminazione di 12 russi, non identificati e non negli Stati Uniti attualmente, per aver congiurato durante la campagna elettorale del 2016, resa nota venerdì pomeriggio proprio due giorni prima del summit, se non il tentativo concreto e persino feroce di fare in modo che il presidente americano si trovasse in una difficoltà estrema e che all'ultimo momento il summit non si tenesse?
Aggiungo io: come può un presidente degli Stati Uniti, che pure parte incredibilmente avvantaggiato economicamente e militarmente rispetto all'altro, e che gli ha concesso il Summit nonostante le pressioni internazionali e l'ipocrisia delle sanzioni, non essere in difficoltà anche nella conferenza stampa che ha seguito il colloquio, se i giornalisti del suo Paese continuano a fargli domande che ne minano l'autorevolezza, la credibilità, persino la legittimità del ruolo? E la Siria, la Crimea, la Cina, il commercio, il fronte del petrolio, le sanzioni, insomma le cose veramente serie in secondo piano. Roba da matti.
In queste condizioni e con queste premesse non c'è un documento scritto. Donald Trump e Vladimir Putin dopo 3 ore di colloquio a Helsinki giurano di aver parlato a lungo della questione dell'interferenza dei russi attraverso gli hacker in quella elezioni, e di aver concluso che interferenza non ci fu. Putin aggiunge di essere pronto a collaborare all'inchiesta; Trump assicura di essere stato molto duro nel chiedere spiegazioni ma a sua volta ribadisce che ritiene il lavoro del procuratore speciale Robert Mueller un disastro per il Paese, e che l'intera vicenda è stata messa su dai democratici per giustificare di non aver vinto.
“To say it one time again, and I say it all the time, there was no collusion. I didn’t know the president. There was no one to collude with, and there was no collusion with the campaign. We ran a brilliant campaign and that’s why I’m president.”
Per dirlo ancora una volta, e lo dico ogni volta, non c'è stata nessuna collusione Io non conoscevo il presidente. Non c'era nessuno con cui colludere e non c'è stata collusione durante la campagna. Noi abbiamo condotto una campagna brillante ed è per questo che sono presidente
Il resto è partito dalla considerazione pure resa pubblica prima dell'incontro da parte di Trump che le relazioni tra due Paesi non sono mai state peggiori di così, e che è arrivato il tempo di cambiare.
“I would rather take a political risk in pursuit of peace than to risk peace in pursuit of politics. I would not make decisions on foreign policy in a futile effort to appease partisan critics, the media or Democrats who want to resist and obstruct.”
Preferisco assumermi il rischio politico del perseguimento della pace che rischiare la pace nel perseguimento della politica. Non prenderei mai decisioni di politica estera nel futile sforzo di fare contenti dei critici di parte i media o i democratici che vogliono fare resistenza e fare ostruzione”.
Il russo ha contraccambiato dichiarando che la guerra fredda è finita e nessuno può resuscitarla. Alla richiesta se sarebbe disponibile a concedere l'estradizione dei 12 appena incriminati a Washington, Putin ha risposto che è pronto invece a interrogarli in presenza di ufficiali se gli Stati Uniti sono pronti a fare poi lo stesso, cioè a consentire la presenza di ufficiali russi quando vengano interrogati nel corso dell'inchiesta degli americani.
Putin ha presumibilmente chiesto che vengano alleggerite le sanzioni che Trump ha autorizzato pesantemente firmando una legge dell' agosto 2017. La legge impedisce Trump di agire senza l'approvazione del Congresso sull'intera materia delle sanzioni, ma il Presidente può alleggerire una parte.
Quasi 700 tra privati e aziende sono oggetto di queste sanzioni. I privati non possono viaggiare e hanno avuto i loro beni congelati mentre alcune importanti banche di Stato russe e aziende, incluse compagnie di petrolio e gas hanno i finanziamenti bloccati negli Stati Uniti.
Le vecchie sanzioni erano per l'annessione della Crimea, le nuove sanzioni sono tutte legate alle ingerenze russe nelle elezioni del 2016,i che, va ribadito, non hanno secondo gli stessi inquirenti alterato il risultato di quelle elezioni.
putin e trump meeting a helsinki
Ora, la vecchia Unione Sovietica e poi l'erede Russia praticano la cosiddetta disinformazia, fanno casino durante le elezioni, non necessariamente a favore dell'uno o dell'altro degli schieramenti politici. Lo facevano prima con metodi più tradizionali, lo fanno ora attraverso i social. Ottengono risultati? Non in Francia, dove sono stati accusati di voler favorire Marine Le Pen contro Emmanuel Macron, per dirne una.
Quella negli Stati Uniti di cui si parla sarebbe avvenuta tra il 2014 e il 2016, sotto gli occhi di Barack Obama che era il presidente, della sua ministro di Giustizia Loretta Lynch del suo direttore dell' FBI, James Comey eccetera eccetera. Tutti sapevano e non hanno dato a queste ingerenze alcune importanza, perlomeno non fino a quando lo hanno perso le elezioni i democratici e Hillary Clinton.
Il colloquio a due è stato seguito e accompagnato da incontri bilaterali importanti dei quali capiremo meglio forse nei prossimi giorni gli sviluppi, se si placherà la confusione sul cosiddetto Russia Gate.
C'è il problema della non proliferazione che è un disastro con le accuse reciproche di violazione del Trattato di messa al bando di missili balistici e di crociera a medio e corto raggio, e c'è lo Start ovvero la riduzione delle armi nucleari strategiche in scadenza nel 2021,al quale è necessario dare un seguito.
Di Siria hanno sicuramente parlato i due capi di Stato Maggiore, Valerj Gerasimov . Alla Russia, che gioca su due tavoli almeno, Israele e Stati Uniti chiedono di tenere al suo posto l'Iran che è alleato di Mosca a fianco di Bashar Assad. Ma è un dossier complicato e delicato che puoi affrontare solo se hai un rapporto bilaterale buono con un paese come la Russia, non o