IL BALLETTO DI DONALD TRUMP
Maria Giovanna Maglie per Dagospia
Grande confusione del lunedì mattina e siamo solo alla terza settimana. Se Donald Trump aveva promesso di trasformare i primi 100 giorni della sua presidenza in un gigantesco casino, vedete come ci sta riuscendo, e d'altra parte se ha ancora tutti contro, esattamente come durante l'intera campagna elettorale, come volete che governi se non decidendo di essere lui quello che esalta lo scontro?
Oggi, freschi di Super Bowl, abbiamo la puntata numero 3 e 4 dello scontro sul bando, e abbiamo le reazioni scioccate, addirittura, per le dichiarazioni durante una intervista sui rapporti con la Russia e sulla coscienza sporca degli Stati Uniti. Poi c'è la rissa sui sondaggi, che è sempiterna e un po' ha scocciato, ma che ha un suo perché nella storia del rapporto diretto di Donald J Trump con i suoi elettori.
trump molla la mano di melania per applaudire
Un tweet dopo l'altro, il giudice che ha bloccato il temporaneo divieto di ingresso ai cittadini di 7 paesi del Medio Oriente nei quali i controlli antiterrorismo non sono affidabili, secondo uno studio gia’ preparato dall'amministrazione Obama, viene definito un fazioso antiamericano, e l'intera categoria dei giudici liberal minacciata di scontro senza fine dal presidente.
La Corte d'Appello del distretto dello stato di Washington, che secondo alcuni giuristi illustri non avrebbe comunque giurisdizione sufficiente sull'argomento, ha respinto il ricorso della Casa Bianca e chiesto altri documenti alle due parti; alcuni illustri giuristi sostengono che il giudice federale non aveva autorità per bloccare il bando di ingresso in tutti i 50 Stati, ma solo nei due per i quali era stato presentato un ricorso, ovvero Washington e Minnesota.
Fatto sta che il casino è alle stelle e ci si sono messi anche ex ministri a fare appelli contro il bando e le aziende miliardarie di Silicon Valley capitanate da Facebook e Microsoft a preparare contributi al ricorso il nome della violazione dell'equità di regole di ingresso nel paese.
Secondo il New York Times, Trump sarebbe in realtà furioso con i suoi collaboratori che gli hanno messo fretta e non hanno studiato bene le implicazioni legali del bando e addirittura questo incidente farà sì che l'intero approccio al governo cambi e diventi meno improvvisato. È un punto di vista, l'altro è che tutto questo sia invece concertato, che faccia parte integrante del metodo Trump.
Probabilmente finirà alla Corte Suprema, possibilmente con calma, in modo che il giudice Gorsuch, nominato una settimana fa da Trump come nono giudice al posto del defunto Scalia, abbia il tempo di insediarsi, e la composizione della Corte incaricata di applicare la Costituzione sia di nuovo 5 contro 4, ovvero cinque conservatori contro quattro liberali.
A quel punto se la Corte Suprema deciderà che un bando temporaneo per misure di sicurezza, per altro già applicato nel passato da altri presidenti, non viola la Costituzione, nessuno potrà più dire nulla, e forse è proprio questo che Trump vuole ottenere, ed è per questo che ha alzato il polverone; nel frattempo mentre si decide, può sempre incolpare giudici e avversari politici di qualunque problema di sicurezza che dovesse sorgere.
Non pago della raffica di tweet contro i giudici liberal che gli vogliono impedire di governare secondo il programma della campagna elettorale, Donald Trump ha rilasciato una intervista a Fox News, al sempre polemico O’ Reilly, nel corso della quale a domanda sui rapporti con la Russia ha risposto che preferisce avere buoni rapporti, se possibile, invece che rapporti di scontro e di tensione continui.
Roba da scomodare Monsieur de Lapalisse non fosse che l'intervistatore, che è un grande provocatore, gli ha risposto che Putin è un killer, un assassino. Trump non si è perso d'animo, a rialzare la palla non lo frega nessuno, e ha risposto “perché noi abbiamo la coscienza pulita?”. Apriti cielo, è partito lo scandalo sui giornali perché praticamente il presidente ha accusato gli Stati Uniti di essersi macchiati di qualche colpa. La cosa più surreale è che a indignarsi sono gli stessi liberal pacifisti che da decenni in cori con gli antiamericani d'Europa, si lamentano delle cattiverie guerrafondaie e imperialiste commesse dagli americani nel mondo. Inevitabile corollario, ma anche il governo russo ha protestato ufficialmente e vuole le scuse di Fox News.
Twitta Trump che gli americani stanno con lui sulle misure di sicurezza e che i sondaggi delle varie CNN ABC, del Washington Post, del New York Times, sono falsi oggi come erano falsi durante la campagna elettorale. L'argomento non è risibile perché l'8 novembre Donald Trump è stato eletto contro tutte le previsioni dei sondaggi della vigilia, e quello sì che è stato uno shock per i seguaci della Clinton.
L'argomento è di grande attualità perché comunque di sondaggi gli Stati Uniti si nutrono e anche un giornale come politico.com che Trump po' lo detesta, ha dovuto scrivere una inchiesta alla fine della quale si capisce che il problema è l'impostazione, la somministrazione, e la lettura del sondaggio, non l'istituto del sondaggio.
Se domando a qualcuno se vorrebbe chiudere le frontiere del Paese, quello risponde di no, se però gli chiedo se gli sta bene che vengano chiuse per tre mesi per attuare dei controlli sicurezza sul pericolo del terrorismo, risponde di sì. Se gli faccio fare una domanda su una decisione controversa del presidente Trump, e glielo domando al telefono chiedendogli nome e cognome, la risposta è di un certo tipo; se invece lo chiedo in forma anonima magari via internet, oppure al telefono ma attraverso un computer che fa la domanda, la risposta e’ di un altro tipo.
KISSINGER CON DONALD E MELANIA TRUMP
Ecco che sull'intero operato del presidente, e sulle sue intenzioni, un istituto serio e obiettivo come Rasmussen report, che azzeccò al millesimo voto elettorale e voto popolare, dice che il 54% degli americani sta col presidente, contro un 42 di CNN, un 44 di Gallupp.
Fake news? La battaglia è appena iniziata, come quella del bando ai 7 paesi per 90 giorni.