donald trump barack obama fired

IN AMERICA LA RELIGIONE PIÙ DIFFUSA È IL SUCCESSO. PER QUESTO TRUMP PUÒ SFANCULARE IL PAPA, LA PRESIDENZA BUSH, IL PARTITO REPUBBLICANO, E VINCERE. E LE TELEVISIONI SONO TUTTE SU DI LUI, CHE CONOSCE IL MEZZO MEGLIO DI CHIUNQUE ALTRO - STASERA I CAUCUS IN NEVADA, E LA TRUMP TOWER DI LAS VEGAS DIVENTA IL SIMBOLO PERFETTO DELLA CAMPAGNA

1. METATRUMP

Andrea Salvadore per il suo blog, www.americanatvblog.com

 

Trump avanza e quindi ci sara’ tempo per parlarne.

Parlare non tanto di politica, di strategie, di programmi che sembrano disegnati con quattro amici al bar ( Trump pero’ è astemio e “i bar” sono grandi incubatori di consenso ).

trump bushtrump bush

Dei comizi di Trump bisognerebbe leggere le trascrizioni.

 

E immaginare quei testi interpretati da altri che non siano il miliardario. Le parole separate dall’attore e messe in bocca ad altri non suonerebbero cosi attraenti ai suoi tifosi. La bullagine è il corollario, non indifferente, nella comprensione del fenomeno.

donald trumpdonald trump

 

In America il successo è la religione piu’ diffusa. Trump lo sa bene ed è un alto sacerdote del culto.

E’ vero che per la sua campagna elettorale spende solo il carburante del suo aereo, che poi ai prezzi di oggi e’ un affarone.

Altri hanno speso tanto con scarsi risultati.

 

Sono andato nel suo quartiere generale a Des Moines, in Iowa, il giorno prima dei caucuses ed era un luogo silenzioso, sorvegliato da un paio di anziani. Quello di Sanders sembrava, al confronto, la NASA prima di un volo spaziale, in mano pero’ ai ragazzi della via Pal.

donald trump memedonald trump meme

Ci sono stati presidenti americani ricchi che furono anche grandi presidenti ma nessuno ha mai detto ”votatemi perche’ sono ricco”.

 

L’impalcatura “teologica” di questa discesa in campo è partita ( non so quanto consapevolmente ) da un reality show costruito sul superego del palazzinaro. Da allora Trump ha cominciato a mettere il suo nome su ogni cosa. Il culto è andato oltre quel grattacielo dorato sulla Fifth Avenue.

TRUMPTRUMP

Le sfide per la Casa Bianca sono racconti di storie scritte dentro il loro tempo. Non sono storie per ogni tempo.

 

Obama oggi non sarebbe la stessa cosa. E meno ancora altri venuti prima. La crisi del 1929, le guerre, hanno avuto i loro presidenti.

Questi sono tempi attraversati da paure incrociate. L’angoscia che corre sulle metropolitane, gli aerei , i treni . E quella della perdita o della scomparsa del posto di lavoro per genitori e figli, insieme.

donald trump con la figlia ivanka seduti su due pappagalli che si accoppianodonald trump con la figlia ivanka seduti su due pappagalli che si accoppiano

 

Donald Trump interpreta la fase meglio di altri, legati ai codici della politica.

La campagna di Trump si svolge tutta in televisione e cavalca le preoccupazioni che attraversano la classe media americana. Gli ascolti alimentano le sue presenze, telefonate in diretta, comparsate in video.

 

Le all news sono diventate Trump-all news. E il moltiplicatore corre sul web.

Non è una storia nuova per noi, che ridiamo della sua capigliatura, dopo averne frequentata un’altra, meno folta ma non meno bizzarra, per anni.

Le campagne elettorali in America costano e si vincono con grandi e/o piccole donazioni.

Poi si possono vincere anche come sta facendo Trump. Senza spendere soldi. Solo dicendo che ne hai tanti.

 

 

2. TRUMP TRASFORMA LAS VEGAS IN UNO SPOT PER SEDURRE L’AMERICA DELLE SLOT MACHINE

Federico Rampini per “la Repubblica

 

DONALD    TRUMPDONALD TRUMP

Il logo Trump splende al sole come fossero lingotti d’oro. Il cielo è azzurro terso, la brezza fa ondeggiare i palmizi. Sullo sfondo, una catena di montagne maestose. Non è l’inizio di uno spot televisivo: è la Trump Tower di Las Vegas, il grattacielo-hotel di lusso dove stasera “The Donald” verrà al suo quartier generale del Nevada a seguire i risultati del “caucus” repubblicano.

 

È un piccolo test in attesa del Supermartedì (primo marzo) dove si vota in 11 Stati e Trump è favorito. Ma è qui a Las Vegas che va in scena il New American Dream nella sua versione più surreale: il culto populista di massa che ha proiettato The Donald ai vertici della gara tra repubblicani. La Trump Tower che svetta al confine del deserto, in un’eterna vacanza estiva, è uno sfavillare di ori, lampadari a gocce e cristalli, marmi italiani, piscina con vista sulla capitale del divertimento permanente: dalla lounge dove le ragazze in bikini prendono il sole si vede il resto di Vegas, un mondo che Trump trasforma in una metafora della sua America.

donald trumpdonald trump

 

Las Vegas non è più solo capitale del gioco d’azzardo, si è inventata molte altre vocazioni: turismo di massa 365 giorni all’anno per famiglie di ogni ceto; entertainment a ciclo continuo con popstar come Céline Dion e Britney Spears che danno concerti in permanenza; sei spettacoli fissi del Cirque du Soleil; l’illusionista David Copperfield anche lui ha stabilito qui dimora fissa. Sono sorti nuovi mega- complessi all’insegna delle “repliche”.

 

TRUMP DONALDTRUMP DONALD

C’è la finta Venezia con campanile di San Marco, la finta Luxor con hotel-piramide da 5.000 stanze; una Parigi, una copia di Manhattan, una replica di Hollywood gestita da Mgm. Ciascuna di queste città immaginarie è al tempo stesso hotel, casinò, multisala teatrale, shopping mall.

 

L’intera Vegas si può percorrere passeggiando per 20 km senza mai uscire dai centri commerciali: i collegamenti sono degli shopping mall giganteschi con passeggiate sopraelevate o sotterranee, aria condizionata che neutralizza le stagioni, illuminazione sfavillante che cancella la distinzione tra giorno e notte. Capitale ideale per Trump-businessman, l’impresario che mescola i generi. Nel suo hotel il gift shop si confonde con un centro di propaganda elettorale, vende berretti con lo slogan “Make America Great Again” insieme con il vino delle cantine Trump.

DONALD TRUMP AEREODONALD TRUMP AEREO

 

The Donald venne per la prima volta qui in veste di candidato il 7 ottobre scorso e attirò più turisti che residenti- elettori, in un vortice spettacolare dove scompariva la differenza tra lui, David Copperfield, Céline Dion. Scelse di parlare nel teatro da 1.600 posti dove il Cirque du Soleil replica tutte le sere “Mystère”, nell’hotel casinò Treasure Island del suo socio d’affari Phil Ruffin.

 

bloomberg trumpbloomberg trump

Dentro l’immenso salone delle slot-machine una statua riassume questo mondo, i suoi sogni da realtà virtuale: raffigura un’anziana coppia che ha appena vinto al casinò, con tasche e valigia traboccanti banconote verdi. È l’American Dream incarnato da Trump: non ha bisogno di programmi, è lui la garanzia che i nostri sogni saranno realtà. Meglio di Disneyland, questa città trasformata in un parco giochi per adulti, al centro di una colossale messa in scena, è lo specchio di quello che The Donald racconta agli americani, una favola piena di effetti speciali.

 

donald con i genitori fred e mary anne trump e la prima moglie ivana donald con i genitori fred e mary anne trump e la prima moglie ivana

Per lui le leggi della politica sono sospese. Ha vinto la primaria in South Carolina al termine di una settimana folle, aveva accumulato gaffe che avrebbero distrutto qualsiasi altro candidato: lite col Papa, elogi a Putin, contraddizioni su temi scottanti come l’aborto o la riforma sanitaria. Il popolo che lo adora non guarda queste sottigliezze. Vuole un’America che torni ad essere grande, molto bianca, più forte della Cina, protezionista, liberata dalle lobby del denaro e dai professionisti della politica.

 

trump su hillary disgustatotrump su hillary disgustato

In cerca di un’identità e di un ruolo che le stanno sfuggendo, le trova in questa messinscena: una città costruita nel deserto, monumento all’in-sostenibilità ambientale, bolla speculativa più volte sgonfiata dai crac immobiliari. E un’industria del turismo con show-business che si regge sul lavoro sottopagato di un esercito d’immigrati messicani.

 

 

 

donald trump con l aquiladonald trump con l aquila

Ultimi Dagoreport

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO