Da “Stampa.it”
Ci siamo, è il giorno di Sergio Mattarella. Fra poche ore, salvo improbabili colpi di scena, l’Italia avrà un nuovo Presidente della Repubblica. Dopo tre fumate nere, oggi si fa sul serio: il quorum per l’elezione del capo dello Stato si abbassa da 673 a 505. Sulla carta il giudice della Consulta ne ha circa 630: 444 del Pd, 33 di Sel, 32 di Scelta civica, 13 dei Popolari per l’Italia, 75 di Ncd e Udc e una trentina delle Autonomie. In casa Pd ieri si calcolava nel 10% la percentuale “fisiologica” di franchi tiratori. Ma voti a Mattarella potrebbero anche arrivare dalle file di Forza Italia.
La svolta è maturata ieri in serata, dopo la terza fumata nera. Prima una girandola d’incontri (tra cui un faccia a faccia tra Renzi e Alfano ), poi l’appello del premier alle altre forze politiche per «la più ampia convergenza» per eleggere «una personalità autorevole e stimata da tutti». È il segnale chiesto da Ncd, una mano tesa per uscire dall’angolo dopo il muoro contro muro. In serata Alfano, dopo aver sentito anche Berlusconi, cambia idea: Area popolare (Ncd + Udc) non lascerà la scheda bianca, voterà Mattarella. Decisione formalizzata nell’assemblea dei grandi elettori di stamattina alle 8.
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Anche Scelta civica e i Popolari per l’Italia hanno dato via libera su Mattarella. Forza Italia è nel caos. La tentazione di uscire tutti dall’Aula sembra archiviata. L’indicazione ufficiale è quella di votare scheda bianca. Ma se è vero il tam-tam della vigilia, frotte di «grandi elettori» forzisti sarebbero pronti a convergere stamane su Mattarella (che non amano) come gesto di rivolta contro Berlusconi. Quindi non è da escludere una capriola in extremis dell’ex premier.