"ARFIO" FOR SINDACO? NO, FOR PRESIDENT! - IL BANANA TESTA MARCHINI COME CANDIDATO A ROMA, UN ESPERIMENTO DA REPLICARE A LIVELLO NAZIONALE - MELONI E STORACE SI OPPONGONO: "HA FATTO LE PRIMARIE DEL PD"

1. BERLUSCONI PROVA MARCHINI COME CANDIDATI ANTI-RENZI - SI CERCA L’INTESA TRA FI E L’IMPRENDITORE DI LISTA CIVICA PER TORNARE AL GOVERNO DEL CAMPIDOGLIO

Enrico Paoli per “Libero Quotidiano

 

alfio marchinialfio marchini

E sì, si fa presto a parlare di «laboratorio Roma» declinato con il linguaggio del centrodestra, prendendo comunque spunto dall’esperienza rutelliana prima e veltroniana poi, se in quell’officina mancano pezzi riconducibili a quell’area politica. Perché se Silvio Berlusconi sogna di riprendersi la guida della Capitale grazie all’appeal politico elettorale di Alfio Marchini, mentre si favoleggia di una possibile candidatura dell’ex Cavaliere a sindaco di Milano, l’ex premier dovrà comunque fare i conti con ciò che sta a destra del centro. Che nell’urbe fa ancora «massa critica».

 

Non solo. Dato per scontato che l’unica vera variante è la voglia di Renzi di portare la Capitale al voto pur di togliersi di mezzo l’imbarazzante Ignazio Marino, ormai un problema per tutti, viene il serio dubbio che «l’operazione» Marchini lanciata da Forza Italia, in realtà, non sia affatto romana, ma nazionale.

alfio marchini auguri all auditorium  3alfio marchini auguri all auditorium 3

 

La convergenza incondizionata del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano sul nome del costruttore romano, dietro al quale si muove l’ombra di Corrado Passera e del suo movimento «Italia Unica», e l’idea di Berlusconi di puntare tutto sui giovani farebbe pensare ad un possibile ticket anti Matteo Renzi composto da Alfio Marchini e Alessandro Cattaneo, capace di attrarre l’elettorato moderato. Il partito dei federatori contro il partito della Nazione.

ALFANO E BERLUSCONIALFANO E BERLUSCONI

 

Ad avvalorare la tesi del laboratorio romano in proiezione nazionale c’è il niet di Fratelli d’Italia. Il movimento guidato da Giorgia Meloni ha deciso di uscire allo scoperto, tirandosi fuori dal «laboratorio Roma», declinato in chiave azzurra.

 

«Marchini è di sinistra, ha partecipato alle primarie del Pd, appartiene a una nota famiglia Comunista, di quelle che guidavano le cooperative rosse all’epoca del sacco di Roma, oggi incredibilmente sostenuto da alcuni poteri forti», afferma Fabio Rampelli, capogruppo di Fdi alla Camera, «dopo Mafia Capitale e una sfilza di scandali trasversali che hanno caratterizzato il governo della città è bene che si ristabiliscano le differenze tra destra e sinistra, perché la chiarezza e la trasparenza sono il primo antidoto alla malagestione e alla corruzione. Per questo non c'è alcuna possibilità che Fdi possa sostenere Marchini come candidato sindaco. Se ha partecipato alle primarie del Pd si faccia sostenere dal Pd».

GIORGIA MELONI FABIO RAMPELLI GIORGIA MELONI FABIO RAMPELLI

 

Una chiusura netta quella di Fdi, che va oltre i segnali lanciati da Berlusconi attraverso le parole dell’europarlamentare Elisabetta Gardini: «Ripartiamo da Roma con Marchini sindaco, fuori Marino dal Campidoglio». Bella idea certo. Però il confronto con la realtà è tutt’altra cosa. Dietro al «no» di Fdi c’è anche anche quello di Francesco Storace, leader de La Destra pronto a convergere su Fdi alle prossime regionali. Insomma, dal laboratorio romano del centrodestra resterebbero fuori le formazioni le cui radici storiche e culturali affondano saldemente a destra.

corrado passeracorrado passera

 

E a Roma queste radici sono ancora in grado di produrre buone piante dai ricchi germogli, in termini elettorali. E proprio perché la fiches Marchini è stata gettata sul tavolo dal Cavaliere, il circo mediatico ha già raccolto la scommessa. Stasera il consigliere comunale, assieme al direttore di Libero Maurizio Belpietro, sarà ospite del programma di Giovanni Floris, Dimartedì, in onda su La7. Se non è un inizio questo gli assomiglia molto.

 

 

2. MARCHINI: MI CANDIDO A GUIDARE LA CITTÀ CON UNA SUPERSQUADRA

Paolo Boccacci per “la Repubblica - Roma

marino marchini de vito alemanno marino marchini de vito alemanno

 

«Mi candido a guidare una squadra di altissimo livello, che, per Roma, punti su dieci obiettivi per il rilancio della città, dalla riforma della macchina amministrativa ad un’opera di manutenzione ordinaria e straordinaria, al trionfo della legalità, a partire dai campi rom. Non solo, che individui con precisione le risorse e coinvolga i cittadini nel controllo delle spese. E su questi temi cercherò l’appoggio di chi li condivide, uno schieramento fondato sulla soluzione dei problemi».

ALESSANDRA GHISLERI ALESSANDRA GHISLERI

 

L’imprenditore Alfio Marchini, reduce dai grandi applausi guadagnati all’assemblea romana di Forza Italia, alla presenza del presidente del Ppe e del sindaco di Madrid, rilancia con una proposta politica. Domenica ha incassato i complimenti di Tajani e ha sostenuto al convegno che «a Roma bisogna rompere i vecchi schemi, lanciando un ponte verso il futuro e non verso il passato, con antiche alleanze che nascondono il consociativismo: patti di notte e litigi di giorno».

 

E ora, forte anche dei sondaggi della Ghisleri che lo danno al 25,1%, attacca. «Serve» afferma «un’idea nuova di città, considerando che Marino va incontro a continue sconfitte, come ad esempio tutte le bocciature che il Tar ha inflitto alle sue principali delibere».

 

 

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