Franco Bechis per www.limbeccata.it
Il confronto fra i due è impietoso. A due anni di distanza l’unica differenza vera fra i risultati del governo di Enrico Letta e quelli del governo di Matteo Renzi è nel ciclo economico: era ancora incerto ai tempi di Letta, con molti paesi a pil calante, ed è positivo nell’epoca Renzi. Così va il mondo, e non era colpa di Letta allora nè merito di Renzi oggi.
Rispetto alla media dell’area dell’euro e a quella dell’Europa a 28, in tutti i dati macroeconomici Letta batte Renzi. Il più confronto più clamoroso e inatteso, vista la prosopopea che ha accompagnato il job act, viene dai dati sulla disoccupazione forniti da Eurostat e Istat il 1 marzo 2016. Anche sul lavoro dunque Letta batte Renzi. Basta guardare la classifica europea, dove tutti i paesi sono messi sullo stesso piano di fronte al ciclo economico.
MATTEO RENZI NELL UFFICIO DI LETTA A PALAZZO CHIGI
Nel gennaio 2014, ultimo mese del governo Letta, l’Italia era al 21° posto nella classifica europea sulla disoccupazione (che va dal paese più virtuoso, con meno disoccupati- all’epoca l’Austria, a quello più negligente, con più disoccupati, la Grecia che era al 28° posto). Aveva dietro di sè Bulgaria, Slovacchia, Portogallo, Cipro, Croazia, Spagna e Grecia. L’Italia aveva 0,90 punti di disoccupazione più della media dei paesi dell’euro e 2,10 punti in più della media dei 28 paesi europei.
A gennaio 2016 con il governo Renzi l’Italia è scivolata in classifica di due posizioni: è al 23° posto in Europa sulla disoccupazione (il più virtuoso è la Germania e al 28° posto c’è sempre la Grecia). L’Italia è stata sorpassata dalla Slovacchia che stava due posizioni indietro con Letta e ora si trova due posizioni davanti, e pure dalla sorprendente Bulgaria che le stava subito dietro al 22° posto ed oggi è al 15° posto in classifica, otto posizioni davanti a Renzi.
Appena meno peggio il confronto Letta-Renzi sulla percentuale di disoccupazione giovanile. Il job act non ha migliorato nulla: l’Italia era quartultima in Europa e quartultima per disoccupazione giovanile resta, con il 25° posto su 28 nella classifica che va dal paese più virtuoso (la Germania) a quello meno (la Grecia). Rispetto alla media dell’area dell’euro l’Italia è restata più o meno distante uguale (oltre 17 punti percentuali).
Rispetto alla media dei 28 paesi europei l’Italia è stata peggiore con Renzi rispetto a Letta: c’erano a inizio 2014 18,30 punti più della media d’Europa, oggi la distanza si è allargata a 19,70 punti. Quindi anche sul solo settore che faceva immaginare un passo diverso, Renzi ha avuto un passo da lumaca rispetto a Letta che lui accusava proprio per questo. E attenti, perchè l’Italia è quartultima, ma in due anni Cipro che era quintultima con 1,40 punti in meno è andata meglio, e ha quasi 8 punti di vantaggio rispetto all’Italia.
La Croazia, terzultima era a 8,1 punti dall’Italia ed ora è appena a 4,8 punti. La Spagna- penultima era a 12,9 punti dall’Italia ed oggi è a 5,7 punti. E la Grecia era ultima a 17,3 punti dall’Italia ma oggi è appena a 8,7 punti da Renzi. Non solo il job act non ha prodotto nulla rispetto al ciclo economico, ma non è nemmeno riuscito a fare stare l’Italia in linea con gli altri paesi europei… Un altro clamoroso bluff del governo in carica…