juncker

ARRIVANO GLI EURO-TAGLI - NEL PROGETTO DI BILANCIO PER IL 2021-2027, LA COMMISSIONE JUNCKER PROPONE DI SFORBICIARE I FONDI DI COESIONE ALLE REGIONI PIÙ POVERE DEL MEZZOGIORNO E ALL'AGRICOLTURA - PER NOI QUEI SOLDI “PESANO” 36 MILIARDI E MENTRE IN FRANCIA E IN POLONIA SONO TUTTI IN SUBBUGLIO, IN ITALIA SI GIOCA ALLE CONSULTAZIONI... 

Antonio Pollio Salimbeni per “il Messaggero”

 

GENTILONI JUNCKER

È già il bilancio della discordia. Come sempre quando si mettono sul tavolo i conti dell' Unione europea: la Commissione ha presentato il progetto per il 2021-2027 e la battaglia comincia subito. L'Italia è per un verso sollevata (Padoan ha plaudito in un tweet alla proposta di bilancio) perché l'integrazione degli immigrati diventa un fattore che peserà nella redistribuzione delle risorse e perché passa soprattutto l'idea di un fondo di stabilizzazione per sostenere gli investimenti durante le crisi.

 

JUNCKER

Ma c'è anche il verso opposto: è molto preoccupata per il taglio dei fondi di coesione alle regioni più povere (del Sud) e all'agricoltura. Tagli che non si possono ancora quantificare: il commissario all' agricoltura Phil Hogan annuncia che l' Italia fa parte di un gruppo di 16 Stati in cui i pagamenti diretti si ridurranno del 3,9%. I fondi della coesione, l' asse portante delle politiche Ue per superare i divari socio-economici, e che per l' Italia valevano nel periodo 2014-2020 36 miliardi, subiranno un taglio di almeno il 7%.

 

paolo de castro

Il gruppo europarlamentare M5S parla di minori risorse investite per oltre 3 miliardi. Mettendo insieme Fondo di sviluppo regionale, Fondo sociale, Fondo per lo sviluppo rurale e Fondo per la pesca, la quota Ue, calcola una riduzione sulla carta di 5,3 miliardi (comprensivi del taglio alla coesione).

 

«È scandaloso», ha osservato il senatore Gianni Pittella, capogruppo Pd nella commissione speciale «che Bruxelles abbia proposto di limitare i fondi destinati alla coesione e all' agricoltura». Il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, ha invece detto che ora all' Italia «serve un governo autorevole per evitare i tagli».

 

Coldiretti

LE CIFRE

L'europarlamentare del Pd De Castro parla di un taglio al bilancio agricolo Ue di oltre 20 miliardi di euro. La Coldiretti dice che la riduzione non è del 5% bensì del 9,5%. I tagli all' agricoltura scatenano forti reazioni in Francia. L' Est è in subbuglio per i tagli alla coesione sociale e per il legame tra fondi Ue e Stato di diritto. La Germania è sul chi-va-la perché dovrebbe versare in media 10 miliardi in più all' anno.

 

Olanda e Austria non vogliono versare più di quanto già versavano. Si fa sentire il peso delle coalizioni di governo con il sostegno dei partiti nazionalisti e variamente euroscettici. Sarà un bel banco di prova anche per il governo italiano che verrà.

 

il palazzo della commissione europea a bruxelles

Il bilancio a prezzi correnti 2021-2027 è 1.279 miliardi (contro i 1.087 della Ue a 28 Stati membri per il periodo 2014-2020). Equivale all' 1,1% del reddito nazionale lordo. La Brexit lascia un buco di 14-15 miliardi all' anno. La sfida è duplice: colmare questo buco e far fronte alle nuove sfide che si chiamano investimenti, giovani (da occupare e far studiare con l'Erasmus), economia digitale, immigrazione, difesa, sicurezza.

 

La soluzione: aumentare i contributi (impopolarissima) e ricorrere a nuove risorse come una tassa sulle imprese e sui rifiuti (non ci sono analisi d' impatto). Poi ridurre delle poste, mossa altrettanto impopolare. Per l' agricoltura si prevede un taglio del 5%, per la coesione. In Italia c'è anche allarme per la convergenza esterna: si tratta del ravvicinamento tra gli Stati dei valori di aiuto per ettaro, che tiene conto solo della superficie coltivata: meccanismo penalizzante per l' Italia, dato il carattere intensivo della sua agricoltura.

ITALIA - LE DIFFERENZE NORD SUD

 

La nuova regola sullo Stato di diritto, rivolta a paesi come Ungheria, Polonia ma anche Romania e Bulgaria, implica che gli Stati siano responsabili della prevenzione e della sanzione di abusi e frodi. Se ci sono mancanze sullo Stato di diritto (anche una magistratura non indipendente può avere degli effetti sulla gestione del denaro europeo), la Ue deve poter sospendere, ridurre o restringere l’accesso ai fondi.

 

L'impennata della spesa sulle nuove priorità è forte: economia digitale 12 miliardi (9 volte la posta del 2014-2020); Erasmus+ 30 miliardi; triplica la spesa per la gestione delle frontiere esterne, della crisi migratoria e l' asilo che arriverà a 33 miliardi. Oggi, intanto, saranno pubblicate le stime di primavera sui conti dei singoli Paesi.

 

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”