CONCLAVE QUIRINALE: I VESCOVI METTONO PRODI A BAGNASCO MARIA

Andrea Tornielli per "La Stampa"
Serve un Capo dello Stato che tra le sue qualità «imprescindibili» abbia «il realismo di fronte ai problemi concreti della gente, che è stremata per la mancanza di lavoro, per il fisco pesante, per le attese riforme strutturali». E che sia una persona «di grande livello, di grande onestà, riconosciuto a livello nazionale ed internazionale perché l'Italia possa continuare se possibile a crescere, come è giusto sperare, nella considerazione internazionale».

Lo ha detto Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, a margine di una messa nello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente. «Questo segnale - ha detto il cardinale - credo sia indispensabile perché la gente si senta sempre di più parte di un corpo unico per affrontare un momento difficilissimo».

Bagnasco ha anche chiesto che «la politica si decida a finirla con ogni indugio, spesso immotivato», e affronti «seriamente e decisamente i problemi della gente che non ne può più», invocando anche un «buon governo stabile».

Non è la prima volta che il presidente della Cei parla dell'imminente voto per il Colle. Quattro giorni fa aveva auspicato l'elezione di «una personalità di alto livello, che possa rispondere a questo compito imprescindibile di garante della Costituzione ma anche di equilibrio, di stimolo, di sprone degli altri poteri dello Stato».

E aveva aperto alla possibilità dell'elezione di una donna: «Perché no? L'importante è il livello, la capacità personale, il profilo intellettuale e morale». È la Conferenza episcopale italiana a seguire con attenzione in questi giorni l'evolversi della partita sul Quirinale e il dibattito tra i partiti. La Segreteria di Stato vaticana, infatti, a poco più di un mese dall'elezione di Francesco è in attesa dei futuri nuovi equilibri interni: appare meno interessata nelle vicende politiche italiane rispetto al recente passato.

La risposta di Bagnasco sulla candidatura femminile al Quirinale era solo un'affermazione teorica? I bene informati assicurano che al cardinale non dispiacerebbe vedere sul Colle il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, che lo scorso 10 aprile ha partecipato con i familiari alla messa mattutina celebrata da Papa Bergoglio nella cappella della Casa Santa Marta. Mentre, com'è comprensibile, viene temuta la candidatura della radicale Emma Bonino.

Ma che cosa pensano i vertici della Chiesa italiana degli altri nomi? È davvero importante che al Quirinale torni un cattolico? Non sembra questa la preoccupazione maggiore, dato che il nome preferito tra quelli presenti nella liste di questi giorni risulta essere quello di Giuliano Amato, che aveva seguito a suo tempo i lavori per il Concordato da sottosegretario della presidenza del Consiglio di Bettino Craxi e negli Anni Novanta si era espresso a favore di una revisione della legge sull'aborto.

Positivo anche il giudizio su Franco Marini: sono considerate ormai acqua passata le polemiche dell'allora segretario del Ppi, che negli anni della presidenza del cardinale Ruini aveva definito il quotidiano cattolico «Avvenire» «l'house organ di Forza Italia».

Più freddezza si coglie invece nei confronti della candidatura di un altro cattolico, Romano Prodi. Per quanto riguarda invece gli altri possibili «petali» della «rosa» Pd, buon viso a cattivo gioco viene fatto nei confronti delle ipotesi Massimo D'Alema e Luciano Violante: provenendo dalla vecchia e pragmatica scuola del Pci - questo è il ragionamento - sanno valutare l'importanza che la Chiesa cattolica ha avuto e continua ad avere nel Paese.

Una sensibilità che al contrario non si ritrova, sempre secondo i vertici della Conferenza episcopale italiana, in candidati come Stefano Rodotà o Gustavo Zagrebelsky.

 

CARDINALE ANGELO BAGNASCO ROMANO PRODI EMMA BONINO AI FUNERALI DI MARIANGELA MELATOFRANCO MARINI E SIGNORA Bettino Craxi

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…