AVVISATE MONTANARI! - ALDO GRASSO REPLICA ALLO STORICO DELL’ARTE SENZA MAI CITARLO, CONSIGLIANDO ALCUNI PROGRAMMI SUI RAIPLAY AI “LETTORI CHE HANNO SCRITTO PER APPROFONDIRE LA QUESTIONE DELLE FOIBE”: “IL GIORNO DEL RICORDO NON È NATO IN EVIDENTE OPPOSIZIONE A QUELLA DELLA MEMORIA. SE ALCUNI FAZIOSI LO FANNO, SE NE ASSUMANO LA RESPONSABILITÀ. LE FOIBE NON SONO PARAGONABILI AL PROGETTO DI GENOCIDIO DEI NAZISTI MA PUR SEMPRE PARTE DI QUELL'IDEOLOGIA DI PURIFICAZIONE ETNICA CHE IMBIANCA TUTTI I SEPOLCRI DEL MONDO…”
1 - “MONTANARI È UN RETTORE DI LOTTA E DI GOVERNO: QUANDO NON GOVERNA, LOTTA” – ALDO GRASSO SI CUCINA LO STORICO DELL’ARTE DOPO IL CASINO SULLE FOIBE: “SVILISCE UNA PAGINA DOLOROSA DELLA STORIA DEL NOSTRO PAESE, BASANDOSI SU UNA MESCHINA CONTABILITÀ. PER LA CRONACA, MONTANARI SI È DIMESSO DAL CONSIGLIO SUPERIORE MA RESTA NEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO DELLE BELLE ARTI, “PRESIDIO DI TUTELA DELL'INTERESSE GENERALE”. RIDICOLO: È LUI CHE DEVE DECIDERE COSA CONSERVARE O NO, COSA RICORDARE O NO…”
tomaso montanari a otto e mezzo 4
2 - TRAVAGLIO IN DIFESA DI MONTANARI: “RETTORE DI LOTTA E DI GOVERNO? ALDO GRASSO INVECE È DI LECCA E DI GOVERNO” - POI DEDICA UNA PAGINATA DEL “FATTO” ALL’AUTODIFESA DELLO STORICO DELL’ARTE: “LE MIE PAROLE HANNO SCATENATO LA RABBIOSA REAZIONE DI TUTTE LE DESTRE ITALIANE: DA ITALIA VIVA A CASAPOUND, PASSANDO PER LEGA E FRATELLI D'ITALIA: L'EFFETTO È STATO QUELLO DI UN 'FASCISMO POLIFONICO'. NESSUNO NEGA LE FOIBE, COME NESSUNO NEGA L'ATROCITÀ DELLE 2 ATOMICHE SGANCIATE SUL GIAPPONE: MA QUESTO NON SIGNIFICA CHE…”
3 - FOIBE, RAI PLAY VIENE IN SOCCORSO A CHI VUOLE APPROFONDIRE
Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Ad alcuni lettori, che hanno scritto per valutare o approfondire la questione delle foibe, viene in soccorso Rai Play. Ci sono molti programmi dedicati alla spinosa questione. Ne consiglio quattro: un Passato e presente condotto da Paolo Mieli con i professori Orietta Moscarda ed Egidio Ivetic; ancora un Passato e presente con il prof. Raoul Pupo; una puntata della Grande Storia ; un documentario di Anna Maria Mori, forse la prima trasmissione che si è occupata seriamente del problema.
Il Giorno del ricordo , il giorno in cui istriani, fiumani e dalmati celebrano l'esodo e mantengono in vita la memoria di un crimine orrendo, non è nato in evidente opposizione a quella della Memoria (della Shoah). Se alcuni faziosi lo fanno, se ne assumano la responsabilità.
E non esiste nessuna equiparazione fra i due eventi: la Shoah indica l'unicità di una tragedia senza paragoni.
Le foibe sono un abisso, la voragine dell'inebetimento umano. Non paragonabili al calcolato progetto di genocidio dei nazisti ma pur sempre parte di quell'ideologia di purificazione etnica che imbianca tutti i sepolcri del mondo.
Detto
questo, la tragedia delle foibe - nelle quali i partigiani comunisti di Tito gettarono, tra il 1943 e il 1945, migliaia di italiani - e il dramma degli esuli istriano-dalmati, costretti ad abbandonare le loro case dopo la cessione di Istria, Fiume e Zara alla Jugoslavia, seguita alla sconfitta dell'Italia nella Seconda guerra mondiale, sono una delle pagine più dolorose della storia del nostro Paese.
Alla base di questo grandioso sradicamento, lo ripeto, c'è anche un progetto di pulizia etnica. Ci sono poi ragioni storiche del lungo oblio sulle foibe: la sinistra internazionale si è sempre vergognata di parlare di questa pagina poco edificante; Tito, rivendicando autonomia nei confronti di Stalin, era diventato un interlocutore dell'Alleanza atlantica. Dunque, meglio glissare.
SCRITTA CONTRO DRAGHI SU UN MURO PUBBLICATA SU INSTAGRAM DA TOMASO MONTANARItomaso montanariALDO GRASSO