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BELLE STATUINE - RUTELLI: “COPRIRE LE STATUE DEL CAMPIDOGLIO È STATA UNA PROFANAZIONE DELLA CULTURA” - ANCHE LA “BILD” ATTACCA RENZI: “COPRIRE LE STATUE È STATO COME DISCONOSCERE I PROPRI CONSANGUINEI”

1 - RUTELLI: COPRIRE STATUE DEL CAMPIDOGLIO? UNA PROFANAZIONE, UN SACRILEGIO, UNA PAZZIA. PUNIRE IL RESPONSABILE

STATUE COPERTE AI MUSEI CAPITOLINI PER LA VISITA DI ROHANISTATUE COPERTE AI MUSEI CAPITOLINI PER LA VISITA DI ROHANI

"Aver coperto le statue dei Musei Capitolini è stata una profanazione della cultura, un sacrilegio, una pazzia assoluta, un fatto di una gravità colossale, che rimarrà nelle guide turistiche. So per certo che né il premier né il ministro della cultura ne sapevano niente. Credo sia stata una scelta nata da qualche corto circuito burocratico, ma va trovato il responsabile e punito. Per dimostrare sensibilità verso Rouhani lo si sarebbe semplicemente dovuto far passare da un'altra parte".  Così Francesco Rutelli, già sindaco di Roma e ministro della Cultura, ospite di Un Giorno da Pecora su Radio Due Rai.

 

RENZI E ROHANIRENZI E ROHANI

2 - GLI OSPITI IRANIANI E LA VENERE IN ACCAPPATOIO

Pierluigi Panza per http://fattoadarte.corriere.it/?p=1629

 

E così siamo giunti a un girone abbastanza basso della nostra codardia. Sdoganato quello che era uno “stato canaglia” e adesso non lo è più, lo stato nato da una rivoluzione popolare prima esaltata (con Michel Foucault) poi frettolosamente condannata quando si videro i processi dell’età di Khomeini, siamo giunti al punto di coprire la “Venere capitolina” per non far precipitare nella concupiscenza i nostri ospiti iraniani.

 

Quel che c’era da coprire, la “Venere capitolina”, se lo era già coperto da sé, senza bisogno di ridicoli scatoloni che imprigionano le grazie più belle e durature della nostra identità europea.

STATUE COPERTE AI MUSEI CAPITOLINI PER LA VISITA DI ROHANISTATUE COPERTE AI MUSEI CAPITOLINI PER LA VISITA DI ROHANI

 

Era dai tempi dei braghettoni messi da Daniele Da Volterra ai nudi di Michelangelo alla Sistina che non si vedeva una simile ridicolaggine che è, però, un grande omaggio all’arte. Sì, omaggio, anzi: grazie. Perché se si deve coprire l’arte, significa che l’arte fa ancora paura, quindi trasmette emozioni, quindi è viva. Gli iraniani ci dicono che l’arte europea conta ancora qualcosa e grazie a una sorta di eterogenesi del “politically correct” i nostri eroi corrono con lo scatolone a coprire.

 

Lo scatolone, qualcosa di effimero. Perché, diciamo così, un tempo, Daniele Da Volterra e il Papa avevano almeno il coraggio delle loro azioni, e le pudenda le avevano coperte davvero, di vernice. Mica stracci! Oggi non abbiamo quel coraggio, le copre per discrezione, un po’, appena appena; si fa indossare un accappatoio alla Venere perché arriva qualcuno in casa che non apprezza. Poi glielo ritogliamo subito e tutto torna come prima, la Venere la si rispoglia, che male c’è?

 

STATUE COPERTE AI MUSEI CAPITOLINI PER LA VISITA DI ROHANISTATUE COPERTE AI MUSEI CAPITOLINI PER LA VISITA DI ROHANI

Già, una bella notizia: l’arte fa ancora paura. Certo, hanno più paura le nostre autorità che gli ospiti possano mostrare qualche disappunto e abbiamo più paura noi al pensiero che le nostre autorità – anziché esaltare – coprono la “Venere capitolina”. Questo mette davvero paura. Ci lamentiamo della furia iconoclasta dell’Isis – che ha un suo coraggio nel distruggere il passato – e noi, come risposta, copriamo le statue!

 

3 - BILD, COPRIRE STATUE È COME DISCONOSCERE CONSANGUINEI

(ANSA) - Coprire quelle statue «è come dire?ai propri consanguinei: io non vi conosco». La consueta?colonnina della Bild, titolata «Post von Wagner», è dedicata?oggi al caso delle statue coperte a Roma in occasione della?visita del presidente iraniano, Hassan Rohani. E della scelta?compiuta al Campidoglio ha scritto buona parte della stampa?tedesca, criticando l'iniziativa come «un errore».

STATUE COPERTE  AI MUSEI CAPITOLINI PER LA VISITA DI ROHANISTATUE COPERTE AI MUSEI CAPITOLINI PER LA VISITA DI ROHANI

 

«Quello che voglio dire - continua il corsivo del tabloid -?è: una statua nuda per me è più importante di un affare?miliardario». In tutti gli articoli si sottolinea infatti che?nell'occasione della visita fosse prevista l'intesa su?importanti affari fra i due Paesi, e che per rispetto del?sentimento religioso degli ospiti si sia deciso di coprire le?statue. «Siamo tornati nel 1546?», conclude Wagner ricordando la?censura cattolica che colpiva Michelangelo.

 

Anche die Welt riporta il fatto, descrivendo la polemica?esplosa proprio in Italia, titolando: «Atto discutibile». Mentre?la Sueddeutsche Zeitung scrive in un commento, dal titolo «falso?pudore», che coprire quelle statue è stato «sbagliato». «Chi si?espone ad altre culture deve tollerare altre culture», dice?della delegazione iraniana. «Quello che è successo a Roma non è?stato solo sbagliato, ma è stato anche superfluo. Gli?oltranzisti della linea dura islamica mostrano infatti una?gradita flessibilità, ai vertici della diplomazia», si legge.

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«Angela Merkel ovviamente non ha messo un fazzoletto sulla?testa in Arabia Saudita, esattamente come non lo hanno fatto?Michelle Obama, Laura Bush o Condoleezza Rice. Guido Westerwelle?ha rinunciato all'accompagnamento del compagno di vita nelle sue?visite nel Golfo, ma ha viaggiato come gay in un Paese che i gay?li perseguita». «Ci sono cose di cui l'Europa deve vergognarsi -?è la conclusione di SZ -. La sua arte non è fra queste».

 

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