BEPPEMAO IMPUGNA IL MATTARELLA: STOPPARE L’ITALICUM - I GRILLINI CERCANO UNA SPONDA CON IL QUIRINALE PER FRENARE IL DECISIONISMO DI RENZI, TUTTO DECRETI E VOTI DI FIDUCIA
Alessandro Trocino per “il Corriere della Sera”
Alla fine Luigi Di Maio, che aveva preso il posto dei capigruppo suscitando non pochi malumori, è venuto al Colle, ma è rimasto fuori. Al suo posto, insieme a Beppe Grillo e Gian Roberto Casaleggio, è andata al Quirinale, per l’incontro con il capo dello Stato Sergio Mattarella, una ragazzina siciliana appena diciottenne, la più giovane iscritta al Movimento a 5 Stelle.
Un colloquio che i due leader definiscono, con il linguaggio immarcescibile della vecchia politica, «cordiale e costruttivo», arrivando a ringraziare il presidente per «la simpatia» e augurandosi che «in futuro ci siano altri incontri». Una luna di miele, quella tra il capo dello Stato e il Movimento 5 Stelle (che pure non l’ha votato) che dovrà essere verificata alla luce dei prossimi mesi. Ma che segna sicuramente una discontinuità rispetto ai burrascosi rapporti che ci sono stati per mesi con Giorgio Napolitano.
Il duo Grillo e Casaleggio ha consegnato al Colle un documento con una serie di proposte, elaborate dei gruppi parlamentari, che fissano paletti ben precisi. Si chiede la «salvaguardia formale e sostanziale della nostra Carta costituzionale».
E per questo si sottolinea l’esigenza di «porre un freno alla decretazione d’urgenza, ai maxi emendamenti e alle fiducie parlamentari». Anche perché, scrivono, «il governo Renzi ha sinora presentato alle Camere 28 decreti-legge (media di 2,3 al mese) e ha posto 34 questioni di fiducia (media 2,8 al mese)». Un esautoramento del Parlamento che i 5 Stelle reputano intollerabile e contro il quale hanno combattuto a lungo in questi mesi nelle Aule parlamentari.
I 5 Stelle ricordano al capo dello Stato che, in base alla sentenza della Corte costituzionale sul Porcellum, l’attuale Parlamento sarebbe illegittimo. Non solo, ricordano al Capo dello Stato le parole che pronunciò nel 1983 sul bicameralismo al quale «solo marginalmente» andavano imputate le lentezze del procedimento legislativo. Nel dossierino, non manca una richiesta delicata, quella di «valutare la promulgazione» dell’Italicum, la nuova legge elettorale, «dal momento che disciplina l’elezione soltanto di una Camera, a costituzione vigente».
grillo e casaleggio al consolato americano di milano
Tra le altre richieste, lotta alla corruzione e alla mafia, stop ai vitalizi per i parlamentari condannati, reddito di cittadinanza, sostegno all’autonomia e all’indipendenza della magistratura. Per il Movimento di Grillo e Casaleggio, inoltre, sarebbe necessario potenziare il potere di rinvio delle leggi riconosciuto al presidente della Repubblica dall’articolo 74 della Costituzione, «che costituisce una funzione di controllo preventivo, posto a garanzia della complessiva coerenza del sistema costituzionale».
CASALEGGIO E GRILLO f afd a a f f d a ea
Infine il capitolo Rai. «È necessaria un’accelerazione della riforma dell’informazione volta a evitare sprechi e duplicazioni e a promuovere sinergie tra le testate, inoltre a favorire un aumento della qualità e della diversificazione dell’offerta e a una razionalizzazione delle risorse della Rai, per assicurare un rafforzamento dei principi di oggettività, evitando ingerenze dei partiti».