BISCOTTONE PER IL FORMIGONE - IL FACTOTUM DELLE CLINICHE MAUGERI AI MAGISTRATI: “PREPARAVAMO NOI LE BOZZE DI DELIBERE CHE POI LA REGIONE LOMBARDIA APPROVAVA. E OGNI PAGAMENTO DALL’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA PASSAVA ATTRAVERSO UN PAGAMENTO A DACCÒ” - L’AD DI KOS, LE CLINICHE DI DE BENEDETTI, RISPONDE ALLE ACCUSE DI FORMIGONI (“REPUBBLICA È CONTRO DI ME PER INTERESSI NELLA SANITÀ DEL SUO CAPO”): “NON ABBIAMO NEMICI DA ABBATTERE Né INTERESSI POLITICI”…

1 - "COSÌ PREPARAVAMO ALLA MAUGERI LE BOZZE DELLE DELIBERE AL PIRELLONE"

Da www.repubblica.it

Gli stanziamenti della Regione Lombardia alla Fondazione Maugeri erano "un sistema consolidato". E "qualsiasi erogazione dalla Regione alla Fondazione passava attraverso un pagamento a Daccò". Lo ha dichiarato ai magistrati milanesi Gianfranco Mozzali, considerato il factotum dell'ex direttore amministrativo del gruppo ospedaliero Costantino Passerino. Mozzali è indagato nell'inchiesta dei pm Laura Pedio, Gaetano Ruta e Antonio Pastore sulla Fondazione Maugeri e si trova attualmente agli arresti domiciliari.

Nella stessa inchiesta è indagato anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. A verbale Mozzali ha dichiarato anche che il faccendiere Pierangelo Daccò, quello delle vacanze pagate allo stesso Formigoni, "ha detto a Passerino, il quale era preoccupatissimo, di stare tranquillo in quanto lui aveva sistemato i suoi conti in modo tale che non risultassero uscite verso politici o funzionari pubblici e che il denaro rimaneva nella sua disponibilità".

Nei confronti della Fondazione Maugeri, ha spiegato ancora Mozzali, ci fu un aumento delle erogazioni, per l'indagato "dovuto senz'altro all'azione di Daccò", indagato anche nell'inchiesta sul San Raffaele, e che "è anche capitato, in alcuni casi, di elaborare delle ipotesi di delibera, nel senso che calcolavamo il risultato che la fondazione avrebbe raggiunto qualora fossero stati recepiti determinati parametri dalle delibere regionali".

Mozzali ha parlato anche del fatto che si temeva una riduzione dei soldi erogati alla Fondazione Maugeri nel caso fosse cambiata la giunta regionale della Lombardia: "Se fosse cambiata la giunta, la Maugeri avrebbe potuto perdere tutti i benefici riconosciuti".

Di questi presunti rapporti con la politica Mozzali parla anche in altri passaggi del suo interrogatorio reso davanti ai magistrati di Milano. Riferendosi a Passerino, l'indagato (che si trova ai domiciliari) ha detto che l'ex direttore amministrativo della struttura pavese "con Daccò usava un linguaggio più disinvolto, nel senso che spesso mi riferiva di avergli detto di 'darsi da fare col suo presidente' e che si 'desse una mossa' a fare quello che lui chiedeva".


2 - LE CLINICHE KOS DI DE BENEDETTI NON HANNO INTERESSI POLITICI Né NEMICI DA SCONFIGGERE
Lettera di Giuseppe Vailati Venturi (amministratore delegato gruppo Kos) al settimanale "Tempi"

Non entro nel merito della vostra polemica giornalistica con il quotidiano la Repubblica, che non mi riguarda in alcun modo. Mi spiace molto, tuttavia, che il gruppo Kos ne venga coinvolto in modo a mio giudizio fuorviante, come se fosse al centro di chissà quale manovra o complotto. Il nostro gruppo opera da anni nel settore socio sanitario in varie regioni italiane con amministrazioni di diverso colore politico. In tutte queste regioni, inclusa la Lombardia, abbiamo sempre operato con professionalità e rigore senza mai incontrare ostracismi preconcetti e senza mai ricevere trattamenti di favore.

Dunque non abbiamo amici da coltivare né nemici da sconfiggere. Molto più semplicemente noi cerchiamo di fare impresa (pur in un contesto difficile), diamo lavoro a 4.000 persone e ospitiamo circa 5.500 pazienti nelle nostre 60 strutture. Siamo consapevoli dell`importanza del ruolo del privato nel settore socio-sanitario, siamo lontani dalla politica e ci adoperiamo per fornire un servizio di qualità ai nostri pazienti, come peraltro riconosciuto in passato anche dal vostro giornale. La ringrazio per l`ospitalità che ha voluto concedermi e le auguro buon lavoro.


3 - IL PUBBLICO E IL PRIVATO
Da "La Repubblica" di sabato 8 settembre

Evidentemente abituato a confondere tra pubblico e privato, il presidente Formigoni non sa più distinguere gli eventuali interessi (legittimi) di un`impresa dai diritti e doveri di un giornale. "Repubblica", nella sua autonomia, gli rivolge semplicemente una domanda: può dimostrare di non essersi fatto pagare le vacanze da un intermediario della sanità regionale? Invece di divagare disperatamente basterebbe una risposta: che con ogni evidenza il presidente non può dare. E questo spiega perchè la domanda rimane in campo, ogni giorno più pesante.

 

 

ROBERTO FORMIGONI CIRCONDATO DALLE TELECAMEREPIERANGELO DACCO'UMBERTO MAUGERI E COSTANTINO PASSERINO jpegLOGO FONDAZIONE MAUGERIeto095 carlo debenedetti

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…