Francesco Bonazzi per Dagospia
GRILLO RITWITTA IL FOTOMONTAGGIO VECCHIOTTO DI RENZI E BERLUSCONI FUSI INSIEME
Tra una retata e l’altra (oggi è toccato ai banchieri amici dei politici della scorsa settimana) il Palazzo si prepara a fronteggiare il prevedibile scossone delle elezioni europee con lo stesso entusiasmo di una Papi-girl affidata alle Dame di San Vincenzo. Se davvero domenica Grillo farà il botto che dice lui, ma che in realtà si aspettano anche i suoi avversari, bisognerà ammettere che sulle strategie di marketing e comunicazione elettorale se li è incartati tutti. Oppure, se si preferisce vederla dal punto di vista del cosiddetto “Paese reale”, toccherà riconoscere che dal suddetto Paese reale sta arrivando ai partiti un sonoro vaffa.
YALTA CON BERLUSCONI RENZI GRILLO
In quest’ultima settimana non si è parlato altro che di Beppone Grillo e del suo movimento che terrorizza Napolitano, Renzi, Berlusconi e Draghi. Tutti a contro-cianciare di lui e della terribile sciagura, nazionale e continentale, politica e finanziaria, che si abbatterà sul popolo in caso qualcuno vada a votare Grillo, ma anche Farage e Le Pen. A torto o ragione, un drammatico errore strategico. Con Renzi che fatica a conquistare i titoli e leader come Alfano che, se non presentasse un libro al giorno sulla Polizia, diresti che sia andato in vacanza in Kazakhstan.
Come al solito, il più “onesto” della compagnia, quello che canta più chiaro, è anche colui che sta messo peggio. Silvio Berlusconi ha in mano sondaggi con un numero che notoriamente porta male e che non trova spazio sugli aerei. E allora confessa: “In caso di vittoria dei Cinque Stelle, bisogna andare subito a elezioni politiche”. Poi, non pago del suddetto numero, aggiunge un accorato appello al “voto utile”. Chi ha qualche anno in più ricorderà che l’appello al “voto utile” è stato la lunga marcia funebre della Democrazia cristiana prima di ogni elezione.
L’ex Cavaliere del lavoro si è esibito all’Eur, perché piazza del Popolo è occupata da Renzie. Il premier in carica continua a dipingersi “forza tranquilla” e “speranza”, in contrapposizione alla “rabbia” dei grillini. In più dice che porterà lì’Italia fuori dalla palude e dalle “sabbie mobili di chi gioca sulle rendite”. Se finanziarie o di posizione, lo scopriremo solo votandolo.
Grillo invece lancia la mobilitazione globale in vista della manifestazione (oceanica, off course) di domani a Roma, in piazza San Giovanni. Tra i suoi, la convinzione di arrivare testa a testa con il Pd è quasi granitica.
Assai ottimista anche Alfano per il suo Ncd e per il governo tutto: “Io credo che il governo uscirà rafforzato dal voto”. Solo, non ha specificato quale governo.