Stralci del'articolo di Francesca Paci per “www.lastampa.it”
L’interesse dei media stranieri per il successo del Movimento 5 Stelle ricorda quello, perfino un po’ ossessivo, degli ultimi anni di Berlusconi. Stamattina il volto sorridente della Raggi che brinda alla vittoria è sulla homepage dei principali media internazionali.
..........
«Virginia Raggi, eletta primo sindaco donna della Capitale» titola Le Monde: il principale quotidiano francese scrive che quello di domenica 19 giugno è un avvenimento storico ma non è una sorpresa, da una parte infatti è la prima volta che a guidare la città eterna viene nominata una donna dall’altra però il trend era già chiaro da tempo.
Stesso discorso per la testata fondata da Jean-Paul Sartre Libération che descrive la Raggi, «completamente sconosciuta al grande pubblico fino a qualche mese fa», come la nuova figura emergente del movimento 5 Stelle e che le aveva già dedicato un lungo ritratto intitolato evocativamente «La marcia su Roma di Virginia Raggi».
Anche Le Figaro parla di lei, «Virginia Raggi eletta sindaco di Roma»: il quotidiano conservatore francese sottolinea come l’interpretazione di questo voto vada soprattutto in direzione della protesta dei romani contro gli scandali della corruzione e la mafia che hanno visto coinvolta la precedente amministrazione di sinistra.
Sebbene concentrato sul proprio preoccupante voto di giovedì, il Regno Unito tiene d’occhio l’Italia, che gli anti Brexit vedono come una delle numerose palestre dei populisti europei. «Roma elegge il suo primo sindaco donna» scrive il quotidiano The Guardian e aggiunge che si tratta di una «outsider anti establishment» che promette però di essere «sindaco di tutti i romani» (la notizia è tra quelle selezionate anche per la newsletter quotidiana agli abbonati).
.........
L’autorevole Times di Londra va giù durissimo nella valutazione del voto scrivendo che «la vittoria schiacciante dei populisti lascia Renzi con il naso sanguinante». Il quotidiano conservatore di proprietà del gruppo di Murdoch si è schierato nei giorni scorsi contro i populisti britannici che spingono per la Brexit.
Anche la Germania segue cosa accade in Italia, perchè pur trattandosi di un voto amministrativo l’indebolimento del governo di Renzi viene monitorato con attenzione da Berlino. Sulla Faz (Frankfurter Allgemeine Zeitung), quotidiano di centro-destra con sede a Francoforte, si parla della Raggi, «prima sindaco di Roma», che stacca di parecchio il candidato di Renzi e di come il movimento di protesta di cui la Raggi è espressione abbia dato un pesante lezione al Pd.
Al Jazeera si occupa soprattutto dell’attentato a Kabul e della giornata dei rifugiati, ma anche qui, sull’emittente satellitare del Qatar, l’homepage ha una finestra dedicata alla Raggi:«La candidata degli anti establishment vince le elezioni amministrative in una Capitale sofferente per la corruzione e la scarsità dei servizi».
Al Jazeera ripropone anche una intervista video con la nuova sindaco e interpreta il risultato come un colpo per Renzi, sottolineando che «il successo di Roma potrebbe essere una piattaforma per un colpo al potere nazionale nelle elezioni generali previste per il 2018».
Per quanto “locale”, la notizia della scalata del M5S a Roma (e altre città italiane) fa il giro del mondo. Su Ynet, il più letto dei mezzi d’informazione israeliani, il taglio è netto: «Cesari, dittatori e Papi hanno governato Roma. Ora tocca a una donna».
Il New York Times, che anche un mese e mezzo fa è tornato a puntare l’indice sul degrado della Capitale, pubblica un resoconto del voto amministrativo che riflette «l’esasperazione dei residenti» per le condizioni di una città senza servizi, gravata da continui scioperi dei trasporti e dei raccoglitori della spazzatura, con le strade malmesse, una città che mentre i partiti dell’establishment litigano sembra lottare per la sopravvivenza.