CAZZATE A MISURA DUOMO – LA RIMONTA DI PARISI, CHE E’ RIUSCITO A METTERE INSIEME IL CENTRODESTRA, DA SALVINI A PASSERA, COSTRINGE RENZI A SPEDIRE DI CORSA JIM MESSINA, STRATEGA DELLA VITTORIA DI OBAMA, AL FIANCO DELL’AMMOSCIATO SALA – MA L’OTTIMO SPIN DOCTOR AMERICANO CHE NE SA DI MILANO?
1. COMUNALI, SALA ARRUOLA JIM MESSINA STRATEGA DELLA VITTORIA DI OBAMA
Da ''Corriere della Sera - Edizione Milano'' del 18 aprile 2016
La campagna di Beppe Sala prova a mettere il turbo. E lo fa «ingaggiando» il guru della rielezione nel 2012 di Barack Obama, Jim Messina.
Lo stratega italo-americano, che ha lavorato anche per David Cameron, è stato messo sotto contratto a gennaio dal Pd nazionale. Matteo Renzi gli ha affidato le chiavi per mettere a regime la macchina della propaganda e superare la sfida del referendum costituzionale del prossimo ottobre. Intanto i servigi del mago delle campagne elettorali sono stati offerti ai candidati alle amministrative di Roma, Torino, Napoli. E ovviamente anche Milano.
Il primo contatto risale a tre settimane fa. Quando una mini delegazione — una persona del comitato Sala e uno del Pd milanese — è partita alla volta della Capitale per un confronto con l’esperto d’Oltreoceano. È di domenica 10 aprile, invece, l’incontro in via Casati — base logistica della corsa a sindaco del manager — tra lo staff di «Beppe» e dei dem locali, e il braccio destro di Messina. In entrambe le occasioni le lezioni si sono concentrate sulla macchina organizzativa.
Le ricette del guru a stelle e strisce sono mutuate dalla sua esperienza sul campo: dal door to door al pledge to vote. Il primo è la base di ogni campagna dei Democratici americani, con la caccia al voto casa per casa. Il secondo, l’impegno al voto, è una sua evoluzione. Al termine del faccia a faccia con il futuro elettore, si compila una cartolina: una metà resta al comitato, con i dati del nuovo simpatizzante, utile per un «richiamo al voto» telefonico alla vigilia delle urne; l’altra rimane al cittadino contattato, con un promemoria che riporta tutte le indicazioni per votare.
Non è detto che i suggerimenti vengano messi in campo. Andrà valutata la loro adattabilità al modello milanese. Il timore è che siano ritagliati troppo sul contesto americano. Il Pd milanese è comunque già da mesi al lavoro su «snowflake», una delle carte che hanno permesso a Obama di sedere alla Casa Bianca: un’organizzazione piramidale dei militanti per moltiplicare le forze e raggiungere capillarmente l’elettorato.
Declinato in salsa meneghina, vedrà un organizzatore al vertice, a cui faranno riferimento nove team leader, uno per ogni Zona. Ciascuno di questi dovrà coinvolgere cinque persone, e via di seguito. A regime dovrebbe contare oltre un migliaio di volontari per banchetti e volantinaggi. Supportati da un software per la raccolta dati e per materiale propagandistico personalizzato. Alla nuova struttura, che dovrebbe debuttare a giorni, si affiancheranno le magliette gialle di «Bella ciao Milano», che già strapparono l’applauso di Renzi all’ultima Festa dell’Unità.
2. SALA: ''NON L'HO INCONTRATO PERSONALMENTE, MA I MIEI COLLABORATORI SÌ''
Dall'intervista di Andrea Carugati a Giuseppe Sala per www.huffingtonpost.it
Renzi ha chiamato il consulente di comunicazione di Obama, Jim Messina, per dare una mano al Pd alle comunali e al referendum di ottobre. Lei l’ha incontrato? Avete avuto suggerimenti utili?
Io non l’ho mai incontrato, ci sono stati due incontri con alcuni dei miei collaboratori, ma non direi che ha avuto un ruolo rilevante nella nostra campagna. Rivendico la peculiarità della nostra campagna: accanto a macro progetti per Milano, abbiamo diviso la città in 40 quartieri e intendiamo presentare due progetti concreti per ognuno.