1.«C’ERA ANCHE BILL CLINTON A BORDO DEL LOLITA EXPRESS»
Da “La Stampa”
i dati di volo del lolita express con bill clinton epstein dershowitz
Bill Clinton, è stato «beccato» a bordo del «Lolita Express». Secondo un sito americano, «Gawker.com», l’ex presidente avrebbe fatto una decina di viaggi fra il 2002 e il 2003 sull’aereo di Jeffrey Epstein, il finanziere che ha coinvolto il Principe Andrea, terzogenito della regina Elisabetta, in uno scandalo di sesso con minorenni. Il nome dell’ex presidente compare sui diari di bordo del jet.
Clinton è assieme a un’attricetta di film soft-core, Chauntae Davies, il cui nome, nelle agendine di Epstein, è incluso sotto la voce «massaggi». I diari mostrano che Clinton avrebbe viaggiato anche con Ghislaine Maxwell, sospettata di aver procurato ragazze minorenni a Epstein.
bill clinton dershowitz epstein aereo lolita express
2.HILLARY, SCATTERÀ IN APRILE LA CORSA ALLA CASA BIANCA
Paolo Mastrolilli per “La Stampa”
Hillary Clinton si prepara ad annunciare la candidatura alla Casa Bianca fra la fine di marzo e il mese di aprile. Il tema principale su cui punterà è la lotta alla diseguaglianza economica, oltre all’avanzamento delle politiche per le donne e la sicurezza. Lo rivelano a «La Stampa» fonti che stanno già lavorando attivamente per la campagna. L’unico ostacolo potrebbe venire da problemi di salute o famigliari, che però al momento non esistono.
BILL E HILLARY CLINTON AL FUNERALE DI MARIO CUOMO
RACCOLTA FONDI E STRATEGIA
La Clinton Foundation, cioè la fondazione di famiglia creata dall’ex presidente Bill, aveva in programma di organizzare a giugno un gala per raccogliere fondi. Questa serata però è stata anticipata al 4 marzo, e si svolgerà da Cipriani, Downtown Manhattan. Prendere un tavolo costerà 25.000 dollari, che non è neanche molto, considerando che alle cene di fundraising Barack Obama ne chiede in genere 35.000 a persona. La data è stata anticipata proprio perché dopo l’annuncio della candidatura, che dovrebbe avvenire anche questa a New York, per Hillary diventerebbe molto difficile partecipare.
Quindi la famiglia Clinton farà insieme questa ultima raccolta di fondi per la Foundation, e poi si dedicherà alla campagna presidenziale. Hillary già passa le giornate nella villa di Chappaqua, a nord di Manhattan, per preparare la corsa. Il direttore della campagna sarà John Podesta, che ha lasciato apposta la Casa Bianca a gennaio. Il suo compito sarà soprattutto armonizzare i rapporti fra gli operativi, per evitare contrasti come quelli che avevano compromesso la corsa del 2008.
william e kate con hillary clinton
L’organigramma non è ancora completo, ma lei ha incontrato Robby Mook, che potrebbe fare il manager, e Joel Benenson, il sondaggista di Obama. Diversi uomini della campagna di Barack sono pronti a lavorare per Hillary, soprattutto per ricreare la squadra che aveva usato bene big data, i social media e Internet.
LOTTA ALLA DISEGUAGLIANZE
Il tema principale su cui punterà è la diseguaglianza economica, gestendolo però dalla posizione di una persona che ha sempre avuto un ottimo rapporto con Wall Street, e quindi può mediare, invece di impaurire, come altri potenziali candidati alla sua sinistra. Non è un caso che questo punto sia emerso con forza nel discorso sullo stato dell’Unione di Obama: le fonti dicono che il presidente si è impegnato ad appoggiarla, nonostante il vice Biden coltivi ancora il sogno di candidarsi.
Hillary e Barack si sentono spesso e le ultime mosse del presidente, dall’apertura a Cuba fino ai decreti sull’immigrazione, sono condivise, se non concordate. Obama l’appoggia per debito di riconoscenza verso lei e Bill, ma anche perché non vuole lasciare la Casa Bianca ai repubblicani, e pensa Hillary sia l’opzione migliore.
Gli altri temi su cui punterà sono le donne, ma anche la sicurezza. Bengasi secondo i suoi uomini è un problema superato, dopo che a novembre l’House Intelligence Committee controllato dai repubblicani ha negato colpe dell’amministrazione, e lei potrà attribuire i problemi attuali della politica estera ai suoi successori.
I consiglieri di Hillary non si aspettano candidature ostili forti, tipo Biden o Elizabeth Warren, ma comunque puntano a lanciare subito una potente raccolta di finanziamenti, che scoraggi i rivali. Il problema è che non avendo ostacoli alle primarie, la Clinton si presenti poco concentrata alla campagna nazionale. L’avversario repubblicano più preoccupante è Jeb Bush, che però ha irritato la base con le posizioni sull’immigrazione e la scuola. I rivali sono divisi, perché il Tea Party continua a boicottare i moderati, e la proliferazione dei candidati anticipa una nuova battaglia interna che favorirebbe la rivincita dei democratici.
3.SCORSESE RINUNCIA AL DOCUMENTARIO SU CLINTON: TROPPI CONTROLLI
Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
Martin Scorsese ci lavora già da due anni, ma Bill Clinton ha deciso che il documentario sulla sua vita non s’ha da fare: non adesso, con la campagna elettorale di Hillary alle porte, non alle condizioni del regista che ha respinto la richiesta dell’ex presidente di avere l’ultima parola sull’«editing» dell’intervista che dovrebbe fare da filo conduttore del film. Progetto archiviato. O rinviato a dopo le elezioni presidenziali del 2016.
Il documentario doveva essere trasmesso dal canale Hbo e aveva come produttore Steve Bing, un miliardario amico dei Clinton che ha già prodotto un altro documentario di Scorsese: quello sui Rolling Stones.
Fu Bing, alla fine del 2012, a convincere Bill a collaborare col regista italoamericano: allora il 42° presidente degli Stati Uniti si disse onorato: «È un regista leggendario». Allora Scorsese disse di voler «raccontare in profondità la storia di questo gigante» della storia americana. Due anni di riprese, ma quando Scorsese ha cercato di stringere, sono spuntati ostacoli imprevisti.
Sul caso è trapelato poco: bocche cucite dei protagonisti mentre Hbo si è limitata a confermare la notizia della rottura data dal New York Times attribuendola a «differenze sul contenuto e il controllo» della produzione cinematografica. Secondo le ricostruzioni del Times e di Hollywood Reporter , originariamente l’intervista conteneva anche domande spiritose o irriverenti sulla vita privata di Bill. Ma la situazione di oggi, con Hillary che sta per candidarsi, è ben diversa: l’ex presidente teme che qualche sua risposta possa danneggiare la moglie durante la campagna.
MARTIN SCORSESE FOTO DI CHUCK CLOSE PER VANITY FAIR
Mentre Scorsese teme che, tacendo sugli aspetti imbarazzanti della storia di Bill, il suo venga giudicato uno spot elettorale. Pare, poi, che ci siano state anche frizioni sul ruolo della figlia Chelsea nel documentario. L’unica certezza è che portare sulla scena la storia dei Clinton è complicato: nel 2013 la Cnn ha cancellato un documentario su Hillary, l’anno scorso la Nbc ha rinunciato a produrre una miniserie sulla ex first lady, mentre la casa cinematografica Lionsgate, che ha acquistato i diritti di Rodham , un copione sulla storia familiare di Bill e Hillary, dopo mesi di ripensamenti ha fermato tutto.
CINEMACON 2012: MARTIN SCORSESE
Rimane solo Clinton the Musical (opera teatrale caricaturale con molto spazio per Monica Lewinsky) che esordirà a New York ad aprile in un teatro «off Broadway». Molto «off».