CETRIOLO CONTINUO – GABANELLI: SUI DERIVATI LE REGIONI SI FANNO ASSISTERE DAL TESORO MA SI RITROVANO “AIUTATE” DA CHI GLIELI HA VENDUTI – E PER RICONTRATTARLI, OVVIAMENTE SI CHIEDE DI CHIUDERE OGNI CONTENZIOSO

Milena Gabanelli per il “Corriere della Sera

 

ministero del Tesoroministero del Tesoro

Mentre discutiamo di «zeri virgola» con l’Europa, e mentre il Paese stringe la cinghia, ci si appresta finalmente ad affrontare il tema dei derivati delle Regioni stimato in una decina di miliardi di euro.

 

Derivati fatti in larga parte con banche estere e che, dati i contenziosi, non devono essere stati proprio il massimo della convenienza per i nostri enti locali. Vediamo come si è arrivati a questo traguardo.

 

L’anno scorso nella legge di Stabilità si inseriva una norma (l’art. 16) che abrogava l’obbligo, messo in un regolamento mai entrato in vigore, di inserire nei contratti quali probabilità ha un ente, stipulando il derivato, di fare bene alle sue casse, o di fare male, e di quanto.

 

Stipulare un derivato è un po’ come sottoporsi ad una pericolosa operazione chirurgica: avrai pure diritto di sapere qual è la percentuale di riuscita! Non a caso la Corte d’Appello del Tribunale Civile di Milano ha decretato, a settembre 2013, che senza informazioni sulle probabilità il contratto derivato è nullo. Ma perché usare la legge di stabilità per abrogare una cosa mai emanata?

pier carlo padoanpier carlo padoan

 

Una prima risposta arriva ad aprile 2014 quando con il dl 66 (uno dei tanti sulla competitività) si dà facoltà alle Regioni di mettere mano ai derivati con la «consulenza» del ministero. Parrebbe una buona idea: un organo centrale assiste le Regioni, così si evita che ognuno faccia come gli pare. Ma perché in una legge si sente il bisogno di scrivere che a occuparsene deve essere la Direzione che fa capo a Maria Cannata?

 

La cosa è curiosa se si considera che questa Direzione è già nota alle cronache per aver liquidato a fine 2011 a Morgan Stanley, pronta cassa, 2,5 miliardi di euro mentre la Fornero, proprio perché senza cassa, chiedeva sacrifici e piangendo produceva gli esodati.

 

L’inizio non è proprio incoraggiante ma la fine è peggiore. È da qualche giorno che si sa come faranno Regioni e ministero per avviare queste complesse operazioni. Capofila delle Regioni è il Lazio.

 

maria cannatamaria cannata

Forse non è un caso, visto che l’assessore al bilancio è Alessandra Sartore, fedelissima della Cannata, già dirigente del Mef dal 2000. E le Regioni si fideranno al supporto tecnico delle società «Sviluppo Lazio» e «Finlombarda» che coi derivati hanno poco a che fare.

 

Naturalmente ci auguriamo di essere smentiti trovando lì direzioni di controllo rischi e know-how pari a quelle delle banche di investimento internazionali con cui si dovranno confrontare.

 

Comunque per risolvere questa carenza ci ha pensato Maria Cannata prendendo come consulenti tecnici proprio quelli che hanno fatto i derivati con gli enti locali, ovvero Deutsche Bank, Citi e Bnp Paribas.

 

Le banche a loro volta si fanno assistere dallo studio internazionale Allen &Overy, che con le banche d’investimento ha stabili e consolidati rapporti. La prima clausola che i consulenti di Cannata indicano per ricontrattare i derivati è che le Regioni rinuncino tombalmente ad aprire o proseguire qualsiasi contenzioso. Come dire: chi ha avuto ha avuto (le banche) e chi ha dato ha dato (i cittadini). 
 

Tornando alla metafora dell’operazione chirurgica, non solo non vi comunicano le probabilità che avete di superare l’intervento, ma il chirurgo è il dottor Jekyll. 
Auguri! 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)