1. “CHARLIE HEBDO”, DOPO AVER SVIGNETTATO L’ISLAM, SI SCATENA SUL CRISTIANESIMO 2. PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO IN UN TRENINO DI SODOMIA: “VING-TROIS HA TRE PAPÀ” 3. VINGT-TROIS È L’ARCIVESCOVO DI PARIGI CHE SI È SCHIERATO CONTRO I MATRIMONI GAY 4. IL PROGETTO DI LEGGE SARÀ PRESENTATO OGGI DAL GOVERNO DI HOLLANDE E L’AMPLESSO FROCIO-BLASFEMO DI ‘’CHARLIE HEBDO’’ PUÒ DIVENTARE BENZINA SUL FUOCO 5. MA NON È UNA MOSSA COMMERCIALE: SE CON LA SATIRA SU MAOMETTO LE VENDITE E LE FATWE DEGLI INTEGRALISTI SCHIZZANO, CON PAPA E CATTOLICI NESSUNO SI ECCITA PIÙ

Anais Ginori per "la Repubblica"

Una nuova copertina "blasfema" che farà discutere. Il settimanale satirico Charlie Hebdo
pubblica oggi in prima pagina una vignetta nel quale ironizza sulle gerarchie cattoliche che si oppongono al matrimonio per le coppie gay. Dopo che l'arcivescovo di Parigi André Vingt-Trois ha criticato il progetto di legge che sarà presentato oggi dal governo,
Charlie Hebdo titola nel numero in uscita: «Vingt-Trois ha tre papà».

Nella vignetta è rappresentato un amplesso tra Dio e Gesù, a sua volta sodomizzato dallo Spirito Santo. Ancora prima di uscire in edicola, la copertina del giornale francese ha suscitato molte reazioni sui social network, con critiche indignate di alcuni cattolici. Nessun commento ufficiale, invece, da parte dei rappresentanti della Chiesa. Ma in un momento in cui è forte lo scontro sul rispetto della laicità dello Stato la mossa di Charlie Hebdo può diventare benzina sul fuoco.

I giornalisti si difendono dagli attacchi rivendicando una tradizione di satira, consolidata nella storia della stampa francese. Le ironie sul Vaticano non sono mai mancate sulle pagine di Charlie Hebdo, anche se negli ultimi anni il giornale ha conquistato una notorietà soprattutto per lo sberleffo contro gli integralisti islamici.

Charlie Hebdo ha affrontato, e vinto, un processo per aver diffuso nel 2006 le controverse vignette su Maometto di disegnatori danesi, poi minacciati di morte. Un anno fa, la redazione parigina del settimanale è stata distrutta da un incendio doloso, alla vigilia della pubblicazione di un numero speciale intitolato "Charia Hebdo".

A settembre l'uscita di nuove vignette sul Profeta. Un numero che ha scatenato reazioni in tutto il mondo, e una timida difesa dal parte del governo socialista. La copertina che fa ironia sul massimo rappresentante della Chiesa cattolica francese viene presentata come una forma di par condicio. «La libertà d'espressione non è una provocazione» ripete Charb, il direttore. Questa posizione ha suscitato molti dubbi, anche all'interno degli intellettuali di sinistra e strenui difensori della laicità.

Al di là del dibattito su un eventuale limite alla satira, per il settimanale si tratta di un ottimo affare. Il numero Charia Hebdo ha venduto oltre 200mila copie, rispetto alla media di 45mila. Non è detto che il successo in edicola ci sia con la copertina di oggi sull'arcivescovo di Parigi. «I cattolici integralisti - osserva il direttore Charb - non hanno la stessa cassa di risonanza degli islamici integralisti. Con alcune copertine sul Papa, anche molto violente, non abbiamo avuto gli stessi aumenti di diffusione».

 

CHARLIE HEBDO SULLA CHIESA CATTOLICALA NUOVA COPERTINA DI CHARLIE HEBDO CON UNA VIGNETTA SU MAOMETTOCOPERTINA DEL 'CHARLIE HEBDO' CON LA VIGNETTA SU MAOMETTOCHARB IL DISEGNATORE DELLE VIGNETTE DI CHARLIE HEBDO

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