CHE TRIANGOLO A FIRENZE! – RENZI DEVE DECIDERE CHE FARE DI UN’AREA AFFIDATA A MAESTRELLI, QUELLO DELL’ALBERGO DI FORTE DEI MARMI, CHE SERVE ALLO STADIO DI DELLA VALLE, MA FA COMODO ANCHE ALL’AEROPORTO PRESIEDUTO DA CARRAI…

Davide Vecchi per “il Fatto Quodiano

 

MATTEO RENZI A BALLAROMATTEO RENZI A BALLARO

 A Peretola, alle porte di Firenze, c’è un pezzo di terra di appena mille metri che sta creando seri problemi a Matteo Renzi perché a contenderselo sono tre sostenitori e amici che per il premier è fondamentale tenere dalla propria parte: il fidato Marco Carrai, fundraiser delle fondazioni, poi i fratelli Della Valle, con quel Diego che a inizio ottobre apparve sugli schermi televisivi a criticare l'operato dell’ex sindaco di Firenze e dicendosi pronto a sfidarlo politicamente, infine, Egiziano Maestrelli, l’amico che lo ha ospitato nel suo albergo a Forte dei Marmi.

 

MARCO CARRAIMARCO CARRAI

I mille metri ora fanno parte dell’area del Mercafir, il mercato di Firenze. Il 27 ottobre Palazzo Vecchio nel corso della conferenza dei servizi ha sciolto il nodo del nuovo stadio cui tengono molto i Della Valle e ha previsto che deve sorgere proprio lì, dove c’è Mercafir. Ma l’area confina con l'aeroporto gestito dalla Adf, presieduta da Carrai, che deve costruire la seconda pista, fra l’altro già finanziata dal governo Renzi con 50 milioni di euro.

 

L’Enac però sta valutando se approvare il tutto ma tre giorni fa ha svolto dei rilievi: pista e stadio sarebbero troppo vicini. È stato poi dato il via libera preliminare alla realizzazione di una pista lunga 2400 metri e non i duemila inizialmente previsti. Così facendo lo stadio sarebbe a 60 metri dalla pista. Il sindaco Dario Nardella non ne parla. E non risponde neanche ai comitati di quartiere sorti per protestare, come il comitato per la salute della Piana.

 

L’ASSESSORE alle Politiche del territorio e patrimonio Elisabetta Meucci ha così ribattuto: “Al momento della presentazione dello studio di fattibilità del nuovo stadio l’unico documento approvato era la variante al Pit della Regione, che prevede una pista di 2000 metri ma senza indicarne il posizionamento”.

Diego della valleDiego della valle

 

Ora è stato deciso: parallelo all’autostrada e al confine con quello che oggi è Mercafir. I tecnici del Comune stanno valutando, se ce ne fosse bisogno, come intervenire sull’altro versante per ridurre eventualmente l’area attorno allo stadio coinvolta dal progetto del nuovo centro sportivo: qui è infatti previsto un imponente parcheggio e la costruzione di alberghi e altre strutture, sempre targate Della Valle. Il rischio è dunque dover scontentare uno tra il presidente della Fiorentina e l'amico Carrai. E la pista dovrebbe avere la priorità, considerato anche lo stanziamento già deliberato dall’esecutivo Renzi.

 

dario nardella allo stadio dario nardella allo stadio

Ma anche il nuovo stadio è decisamente sentito. E atteso da ormai quasi dieci anni. E fu proprio l’allora sindaco a indicarne la collocazione impegnando il Comune a trasferire parte del mercato. Oltre a Carrai e Della Valle un altro problema è rappresentato da Maestrelli. Il grossista proprietario della Fruttival, infatti, nel 2007 ha ottenuto il diritto di superficie per 40 anni e ha così fatto un forte investimento costruendo in questa area capannoni e altre strutture. È disposto ad andarsene se, ovviamente, qualcuno gli risarcisce i soldi persi.

 

Della Valle ha già fatto sapere che non è disposto a mettere un euro, quindi ora tocca al Comune valutare come intervenire. “Tenendo tutti all’oscuro di quanto sta accadendo”, denuncia il consigliere di Sel Tommaso Grassi. “Abbiamo chiesto in ogni modo di poter avere accesso ai progetti, di essere quanto meno informati: del resto noi siamo in consiglio comunale, sarebbe a dir poco scontato non dico aprire un dibattito o un confronto, per carità, ma almeno aprire due cassetti e mostrarci su quale idea stanno lavorando”. Ma la scelta è dura. Carrai e Maestrelli sono amici. Della Valle, un possibile avversario politico.

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME