salvini tosi

CHI DOMA I RIVOL-TOSI? - SALVINI PENSA DI COMMISSARIARE LA LIGA VENETA PER SPINGERE TOSI FUORI DAL PARTITO - OGGI L’ULTIMA MEDIAZIONE NEL CONSIGLIO FEDERALE: PER RESTARE NELLA LEGA, IL SINDACO DI VERONA DEVE FARE ‘MEA CULPA’

SALVINI - TOSI  - ZAIA 4c4cb9f2SALVINI - TOSI - ZAIA 4c4cb9f2

Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

È il giorno della resa dei conti in salsa padana. Nel consiglio federale del Carroccio, convocato per le 13, Matteo Salvini è pronto a brandire l’arma finale contro Flavio Tosi: il commissariamento della Liga veneta. Di fatto, un’espulsione con conseguente esplosione del partito nella regione a più alto tasso di leghismo.

 

Una mossa azzardata, un rischio che il leader sembra però disposto a correre: «Dopo aver visto come la piazza di Roma ha accolto Zaia non ho più dubbi. Non si torna indietro - ha confidato ai suoi alla vigilia del summit in via Bellerio - Tosi faccia mea culpa, oppure è finita».

 

L’ultima mediazione tra i due sarà tentata stamane, ma scongiurare la frantumazione sembra un’impresa. E gli effetti del duello sembrano estendersi anche al resto del centrodestra. Silvio Berlusconi, infatti, non esclude di incontrare Salvini in settimana, ma sfidando il veto leghista tiene il punto sull’alleanza con il Nuovo centrodestra: «Non posso rompere con Alfano, mi serve il suo aiuto per vincere in Campania».

FLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONI jpegFLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONI jpeg

 

La guerra dei padani ruota attorno all’autonomia della Liga veneta, guidata da Tosi. Il sindaco di Verona rivendica il diritto di presentare liste civiche da affiancare a quelle del Carroccio, ma Salvini si oppone. E rilancia: «Non faccio la guerra con nessuno, ma l'ultima parola sul Veneto spetta a Zaia».

 

Il clima è incandescente. Neanche l’ultima mediazione di Roberto Maroni sembra aver sortito effetti: domenica pomeriggio, al termine del comizio in piazza del Popolo, il governatore lombardo ha incontrato Tosi assieme ad alcuni parlamentari per favorire una tregua. Risultato? Uno sconfortante nulla di fatto.

TOSI E ZAIATOSI E ZAIA

 

Forza Italia osserva interessata il braccio di ferro. Il cerchio magico che circonda l’ex Cavaliere, guidato da Giovanni Toti, spinge per rompere l’alleanza con Salvini e rilanciare l’asse con i centristi. L’idea è quella di schierare come candidato governatore Elisabetta Gardini o il coordinatore regionale Marco Marin. «Abbiamo poco in comune con CasaPound», picchia duro sui leghisti Paolo Romani. E Angelino Alfano gioca di sponda: «Non credo che FI segua la Lega, significherebbe sottomettersi alla leadership estremista di Salvini».

 

Non tutti, però, sono d’accordo. Non Raffaele Fitto, che critica la Lega ma anche il cerchio magico. Né Daniela Santanché, che va controcorrente: «Non possiamo lasciarci sfuggire l’energia del leader leghista in sinergia col carisma di Berlusconi».

LUCA ZAIA SPEZZA IL PANE LUCA ZAIA SPEZZA IL PANE

 

E una fedelissima berlusconiana come Licia Ronzulli aggiunge:«L'elettorato leghista non è concorrenziale ma complementare al nostro. Allora non si capisce come mai qualcuno perda tempo al gioco del braccio di ferro con il nostro alleato». Di certo c’è che Salvini non contribuisce a distendere gli animi. «Vorrei sapere se Forza Italia condivide o meno le nostre proposte: se non le condividono, peggio per loro, perché i loro elettori sì».

 

Il segretario, in realtà, è di fronte a un bivio decisivo. Non può accettare il logo di Ncd in coalizione (diverso sarebbe liste civiche con dentro i centristi), ma sa che Zaia rischia il tonfo senza un’intesa con Berlusconi. Per que- sto, in caso di corsa solitaria il board leghista non esclude di presentare il brand “Noi con Salvini” anche in Veneto, assieme alle liste della Lega e di Zaia, in modo da raccogliere il massimo del consenso possibile.

flavio tos e cecile kyengeflavio tos e cecile kyenge

 

E Tosi? In caso di strappo, il primo cittadino scaligero è disponibile a correre da solo sfidando proprio il governatore uscente. Di questo scenario ha discusso anche ieri con gli “ambasciatori” del Nuovo centrodestra, pronti ad appoggiarlo. Il sogno è coinvolgere nella brigata anche Forza Italia, in modo da azzoppare definitivamente Zaia.

 

Ultimi Dagoreport

nicola calipari giuliana sgrena nicolo pollari

DAGOREPORT – PIENONE DI AUTO BLU STASERA ALL’AUDITORIUM DI ROMA: DA MELONI E MANTOVANO A GIULI E BERNINI, TUTTI IN FILA PER ASSISTERE ALLA PRIMA DE “IL NIBBIO”, IL FILM ISPIRATO ALLA MORTE IN IRAQ DELL’AGENTE DEL SISMI, NICOLA CALIPARI, UCCISO NEL 2005 MENTRE STAVA RIPORTANDO IN ITALIA LA GIORNALISTA DEL “MANIFESTO”, GIULIANA SGRENA - A VENT’ANNI DALLA TRAGEDIA, RENDE OMAGGIO A CALIPARI ANCHE SERGIO MATTARELLA: “LE SPIEGAZIONI DELLA SUA MORTE PERMANGONO TUTTORA NON ESAURIENTI” - ESSÌ, LA VERITÀ NON È MAI VENUTA FUORI. SE IL SOLDATO AMERICANO HA SPARATO PER ERRORE, È ALTRETTANTO VERO CHE NESSUNO L’AVEVA AVVERTITO DEL PASSAGGIO DELLA TOYOTA - QUINDI, LA DOMANDA: COME MAI LA NOTTE DEL 4 MARZO 2005 LA TOYOTA SU CUI VIAGGIAVANO CALIPARI E SGRENA NON ERA STATA SEGNALATA DALL’INTELLIGENCE ITALIANA AGLI ALLEATI AMERICANI? LA RAGIONE PIÙ PROBABILE È QUESTA….

donald trump giorgia meloni vertice europeo

DAGOREPORT - ADDIO ALLA LOVE-STORY CON TRUMP, MELONI DOVRÀ ACCONTENTARSI DI UN POSTO DI SECONDA FILA DIETRO A MACRON E STARMER - COME NELLA FOTO UFFICIALE DEL SUMMIT DI LONDRA: SBATTUTA IN UNA POSIZIONE "PERIFERICA" (MA GIÀ ALL’INSEDIAMENTO DI TRUMP ROSICO' PER ESSERE STATA RELEGATA IN FONDO ALLA SALA, ACCANTO AL BOSS ARGENTINO JAVIER MILEI) -E QUANDO, PRIMA DEL SUMMIT DI LONDRA, LA DUCETTA HA TELEFONATO A KING DONALD PER UN INCONTRO ALLA CASA BIANCA (AL PARI DI MACRON E STARMER) E' STATA RIMBALZATA CON UN "SE VEDEMO": IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, CHE HA IN MENTE DI MOLLARE NATO E ONU, SE NE FOTTE DI ASCOLTARE PIPPE SUL "TENERE UNITA LA NATO" E "MANTENERE IL DIALOGO USA-UE” - SE PER L’UCRAINA SI FA DURISSIMA DOPO LO STOP AI RIFORNIMENTI DI ARMI, ANCHE PUTIN HA I SUOI GUAI: I GIOVANI RUSSI SONO SEMPRE PIÙ RESTII A FARSI AMMAZZARE PER IL DONBASS...

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…