
CIAO RE GIORGIO, NON CI MANCHERAI – DI BATTISTA: “CI SEI COSTATO 16 MILIONI TRA STIPENDI E RIMBORSI” – SALVINI: “DA NAPOLITANO UN DISCORSO PENOSO” – SANTANCHÈ: “CI RICORDEREMO DI LUI PERCHÉ HA SOSPESO LA DEMOCRAZIA”
napolitano durante il discorso di fine anno
Luca De Carolis per il “Fatto quotidiano”
Quelli che Napolitano è sempre un nemico. Anche l’ultimo dell’anno, e pure (soprattutto) se pronuncia l’ultimo discorso dal Colle. La sera del 31 dicembre, Beppe Grillo e Matteo Salvini hanno “salutato” il presidente della Repubblica con giubilo per il suo addio e sillabe al vetriolo. A rinforzo ieri i falchi di Forza Italia, comunque astiosi verso il Napolitano che fu comunista. Un presidente che di certi avversari non si è scordato neanche nel discorso finale: “Nulla di più velleitario e pericoloso può esservi di certi appelli al ritorno alle monete nazionali attraverso la disintegrazione dell'euro e di ogni comune politica anti-crisi”.
l'ultimo discorso alla nazione di Napolitano
Chiarissimo riferimento agli anti-euro Grillo e Salvini. Nonché una botta, chissà quanto voluta, a Berlusconi e ai suoi pasdaran, anche loro ostili alla moneta unica. Il più no euro del mazzo rimane però Grillo, con la sua raccolta di firme per un referendum sul tema. E proprio il capo dei Cinque Stelle il 31 dicembre ha cercato di togliere spettatori a Napolitano con il suo controdiscorso in contemporanea (registrato).
Nei 13 minuti scarsi trasmessi dal suo blog, sceneggiati in una sorta di catacomba (“il nuovo ufficio della Casaleggio associati”), già pregustava: “Forse avremo una grande soddisfazione perché per raggiunti limiti di età Napolitano, che ha condiviso (e anche leggermente sponsorizzato) questo sfacelo, si toglierà da questa posizione molto precaria che ha oggi come presidente della Repubblica”.
Di contorno, su Facebook, l’iper grillino Alessandro Di Battista e i suoi 12 motivi per non ascoltare il presidente. Ecco il primo: “Napolitano è entrato in Parlamento nel 1953, l’anno della morte di Stalin. I suoi 61 anni di politica sono costati al contribuente italiano oltre 16 milioni di euro tra stipendi e rimborsi vari”. Diversa la scelta del segretario della Lega Nord Salvini, che ha aspettato di ascoltare in viva voce il capo dello Stato per poi replicargli tramite nota: “Da Napolitano un discorso penoso e, per quanto mi riguarda, da bocciare su tutta la linea.
Brunetta Salvini foto Lapresse
Neanche una parola sui marò. Neanche una parola su una immigrazione clandestina folle. Neanche una autocritica sui disastri della Legge Fornero. Discorso vuoto. L’unica cosa che ho apprezzato è la conferma delle sue dimissioni a breve”.
Come chiosa, la risposta sull’euro: “Dai Napolitano, sii serio! Il ritorno alle monete nazionali è un pericolo? Tu e i burocrati europei come te siete un pericolo!”. Si passa a ieri , alba del 2015. E al morso della forzista falchissima Daniela Santanchè: “Ci ricorderemo Napolitano come il presidente della Repubblica che ha sospeso la democrazia, ha cercato di distruggere il centrodestra e il suo leader”.
CARFAGNA E SANTANCHE A FORTE DE MARMI
Renato Brunetta la scavalca a destra: “Quasi nove anni dalla parte della sinistra, quasi nove anni ad affermare il suo ruolo di protagonista non previsto dalla Costituzione. Di tutti i suoi fallimenti non una sola traccia, non una sola autocritica, nel suo messaggio agli italiani. Nove anni da dimenticare, finalmente si volta pagina”.
CARFAGNA E SANTANCHE A FORTE DE MARMI
Mentre Mara Carfagna, portavoce dei deputati di Fi, va di critica implicita: “Dopo anni in cui con il pretesto della crisi e dell’emergenza nazionale si è marciato ai confini della normalità costituzionale, ora è necessaria una figura che abbia chiaro che il ruolo della presidenza è anzitutto un ruolo di garanzia”.
CARFAGNA E SANTANCHE A FORTE DE MARMI