CIRINNA’ E CIRINNO' - ALFANO CANTA VITTORIA DOPO IL TAGLIO DELLA STEPCHILD ADOPTION: “ABBIAMO IMPEDITO MANOVRE CONTRO NATURA” - FASTIDIO DEL PD PER LE PAROLE BACCHETTONE DEL MINISTRO: “È OSCURANTISTA” - ANONYMOUS OSCURA IL SITO NCD - IN SENATO IL GRILLINO AIROLA RISPOLVERA UN ITALICO EVERGREEN: “ANDATE AFFANCULO!”
Sebastiano Messina per “la Repubblica”
RENZI ALFANO FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE
Non era facile, nel giorno in cui si varava una legge storica, trovare le parole migliori. Le peggiori, però, le ha trovate Angelino Alfano. Tra tutte quelle che avrebbe potuto usare, il ministro dell’Interno e leader dell’Ncd ha scelto proprio le due che il buonsenso avrebbe dovuto consigliargli di evitare accuratamente: «Contro natura».
Un lessico da anni Cinquanta, le stesse parole che per secoli sono state usate per proibire, e punire, i rapporti omosessuali, perché «contro natura» sono i vizi e i peccati.
Alfano, che è deputato, non fa parte del Senato, dove ieri la legge è stata discussa e finalmente approvata.
Non era neanche in Italia: era a Bruxelles, per partecipare al Consiglio per gli Affari Interni dell’Unione europea. Eppure, anche da lì il segretario dell’Ncd ha voluto alzare la sua bandiera di vittoria. Non senza motivo, perché alla fine è da lui che Renzi è dovuto tornare – accettando il taglio della stepchild adoption – per far passare la legge sulle unioni civili.
Ma in un paio di frasi il ministro è riuscito a infilare la gaffe della giornata, un maldestro scivolone che ha sporcato il risultato faticosissimamente raggiunto a Palazzo Madama. «E’ stato un bel regalo all’Italia – ha dichiarato soddisfatto – aver impedito che due persone dello stesso sesso, cui lo impedisce la natura, avessero la possibilità di avere un figlio». Pausa, sorriso, conclusione: «Abbiamo impedito una rivoluzione contro natura».
Dicono che Renzi abbia fatto un salto sulla sedia. Il compromesso che era riuscito a far accettare alla sinistra del partito – la rinuncia alle adozioni in cambio della certezza del passaggio della legge, pagando però un prezzo politico ai centristi – diventava un patto con un alleato che vota turandosi il naso, come rivelava l’inquietante formula adoperata da Alfano.
In Parlamento, quelli del Pd non credevano alle loro orecchie. «Parole gravissime» ha protestato Gianni Cuperlo, mentre gli hacker di Anonymous oscuravano il sito dell’Ncd e sostituivano la homepage con una foto del ministro dell’Interno in posa hitleriana e una grande svastica nazista.
«Caro Alfano – gli ha mandato a dire l’ex capogruppo Pd Roberto Speranza – contro natura è l’oscurantismo di non voler riconoscere i diritti di due persone ». «Caro Speranza – gli ha subito risposto Alfano – è secondo natura che due uomini debbano avere un figlio? E’ secondo natura che una donna metta sul proprio ventre la targhetta col prezzo? ».
Poi, prima che la polemica si facesse incandescente, da Palazzo Chigi è arrivata la richiesta di raffreddare gli animi, ed è toccato al presidente dei senatori Luigi Zanda infilare nel suo discorso in aula – tutto dedicato alla novità storica della parità dei diritti - la gelida condanna della gaffe alfaniana: «Non sarà un’infelice battuta su ciò che è naturale e ciò che non lo è, a risolvere grandi questioni scientifiche e sociali del nostro tempo…».
Per ragioni opposte, il capogruppo leghista Gian Marco Centinaio ha definito Alfano e i suoi senatori «traditori dei trenta denari», affermando che «si sono venduti per quattro cadreghe in croce». Più in là, c’è andato solo il grillino Airola, che dopo aver attaccato il governo per «questa schifezza che state per approvare», ha concluso con lo slogan storico del movimento: «Andate affanculo!». Ma Alfano, da Bruxelles, non lo ha sentito.
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