conte di maio salvini

I CONTI SENZA L’OSTE – CHE CI SARÀ SCRITTO NEL DEF? POCO E NIENTE! – IL 10 APRILE IL GOVERNO DEVE PRESENTARE IL DOCUMENTO E SPIEGARE COME RISUSCIRÀ A ONORARE I SALATISSIMI  IMPEGNI SUI CONTI PUBBLICI – NON POTENDO DIRE, IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE EUROPEE, CHE ARRIVERÀ UNA STANGATA (CI SONO 23 MILIARDI DI AUMENTI IVA DA BLOCCARE), RINVIERÀ LE DECISIONI IMPORTANTI ALL’AUTUNNO – NON A CASO PURE MOODY’S IERI HA PREFERITO NON AGGIORNARE IL RATING ITALIANO…

Alessandro Barbera per “la Stampa”

 

tria conte di maio salvini 1

Come onorare gli impegni sui conti pubblici per il 2020? La domanda dovrebbe avere risposta entro il 10 aprile, quando il governo dovrà presentare in Parlamento e all' Unione europea la bozza del prossimo Documento di economia e finanza. Nella maggioranza - ormai nel pieno della campagna elettorale per le europee - c' è la tentazione di mettere la testa sotto la sabbia fino all' autunno.

 

L' ipotesi che circola con insistenza è quella di presentare solo il quadro aggiornato delle stime, rinviando le decisioni importanti all' autunno e - chissà - forse anche ad un altro governo. L' alternativa è quella di fare i conti sin d' ora con quel che lo stesso governo ha scritto nei documenti ufficiali: 23,1 miliardi di aumenti Iva nel 2020, 28,8 miliardi nel 2021. Per evitarli il governo dovrebbe produrre altrettanti tagli, oppure crescere più delle previsioni. Ebbene, due fatti ci dicono che siamo lontani anni luce da questo scenario.

 

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI GIUSEPPE CONTE

Il primo: nel governo si sta già litigando per evitare i due miliardi di tagli già promessi a Bruxelles come garanzia per il peggioramento delle previsioni. Il secondo: tutte le previsioni dicono che la crescita italiana sarà ampiamente al di sotto dell' un per cento finora stimato.

 

Al Tesoro si crede ancora alla possibilità di un +0,6 per cento, eppure organismi come l' Ocse sostengono che l' anno chiuderà in recessione. A gennaio - è notizia di ieri - fatturato e ordinativi delle aziende hanno avuto un' inversione di tendenza, rispettivamente +3,1 e +1,8 per cento. Purtroppo si tratta di piccoli segnali in un contesto molto negativo.

 

TRIA E MOSCOVICI

Basta vedere cosa sta accadendo al settore dell' auto, il più esposto alla congiuntura e nel caso italiano alle conseguenze della nuova tassa ecologica: a gennaio -21,5 per cento. Un crollo così non si vedeva dalla recessione del 2009. Ormai da qualche mese le agenzie di rating guardano i numeri italiani con molta attenzione, pronte a ridurre il merito di credito dell' Italia.

 

Ma anche fra di loro sembra prevalere la strategia attendista, come testimonia la decisione di ieri di Moody' s, che ha rinviato il suo aggiornamento periodico senza peraltro darne alcuna comunicazione. Il governo tenterà di invertire la rotta con alcuni correttivi alle misure decise in manovra.

 

MOODY'S

Da tempo Confindustria invoca il potenziamento del fondo di garanzia pubblico per le piccole e medie imprese e la reintroduzione del superammortamento per l' acquisto di beni strumentali, voluto dal precedente governo e cancellato dalla manovra di quest' anno. Ci saranno un' estensione degli incentivi fiscali per i ricercatori che rientreranno in Italia, la proroga di quelli per le aziende che investono in ricerca e sviluppo, l' introduzione di un' imposta forfettaria da 200 euro per il trasferimento di proprietà degli immobili destinati a essere demoliti e ricostruiti.

moody's rischio declassamento

 

Nonostante il debito pubblico continui a macinare record (l' ultimo, a gennaio, ha fatto toccare allo stock i 2.358 miliardi di euro) fino all' autunno è difficile immaginare che la Commissione europea dica alcunché sui conti pubblici italiani. Dopo il voto del 26 maggio si aprirà una complicata trattativa fra Popolari, Socialisti, Liberali per una grande coalizione antisovranista. Angela Merkel ed Emmanuel Macron dovranno quindi accordarsi per decidere il nuovo presidente della Commissione e della Banca centrale europea. Una cosa è certa: l' esecutivo europeo che ne uscirà non sarà con Roma particolarmente più morbido dell' attuale.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…

trump musk bitcoin

DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO - SUCCEDE CHE QUELLO SVALVOLATO ALLA KETAMINA DI ELON MUSK, DA QUANDO HA FINANZIATO LA CORSA PRESIDENZIALE DI DONALD TRUMP, SI È MESSO IN TESTA DI TRASFORMARE LA CASA BIANCA IN CASA MUSK. E COME “PRESIDENTE VIRTUALE” DEGLI STATI UNITI, L'UOMO PIU' RICCO DEL MONDO HA IN MENTE DI SOSTITUIRE LA MONETA REALE CON UNA VIRTUALE, CON UNA LEGGE CHE PREVEDA GLI ACQUISTI DI BITCOIN PER LE RISERVE VALUTARIE DEGLI STATI UNITI - MA FATTI DUE CONTI, ALL’AMERICA FIRST DI TRUMP CONVIENE DI TENERSI STRETTO IL SACRO DOLLARO CHE, AD OGGI, RAPPRESENTA LA MONETA DI SCAMBIO DEL 60% DEL MERCATO INTERNAZIONALE -NEL 2025 TRUMP DOVRÀ VEDERSELA NON SOLO COL MUSK-ALZONE CRIPTO-DIPENDENTE: IN CAMPO È SCESO PREPOTENTE IL PIU' ANTICO NEMICO DEL “VERDONE” AMERICANO: L’ORO…