Laura De Fedis per corriere.it
Lo hanno catturato lì dove aveva colpito, a Istanbul , nel corso di un’operazione antiterrorismo: arrestato il killer della strage di Capodanno. Secondo i media turchi Abdulgadir Masharipov è stato fermato nel quartiere Esenyurt della stessa città turca.
Non si è mai allontanato da Istanbul, non ha mai lasciato la città dove, lo scorso 31 dicembre, ha massacrato 39 persone che festeggiavano il nuovo anno.
La cattura
L’uzbeko, conosciuto con il nome di battaglia di Abu Mohammed Khurasani, secondo i media turchi è il killer che la notte di Capodanno ha fatto irruzione in una delle discoteche più famose di Istanbul uccidendo 39 persone e ferendo altre 65. Secondo la Cnn turca è stato rintracciato a casa di un amico del Kirghizistan. Insieme a lui oltre al figlio di 4 anni, c’erano altre quattro persone, tra cui tre donne, con passaporti di Kirghizistan, Somalia, Egitto e Senegal: ora sono in arresto. Il bambino, conferma l’agenzia stampa turcaAnadolu, è stato invece affidato ai servizi sociali.
La dinamica
La dinamica della cattura ancora non è chiara. La moglie di Masharipov (che ha sempre negato il suo coinvolgimento nell’attacco) era stata arrestata il 12 gennaio scorso in una casa di Maltepe insieme alla figlia di 18 mesi. Masharipov e la famiglia negli ultimi giorni di dicembre aveva affittato una casa proprio nel quartiere di Esenyurt. L’operazione è stata portata a termine dalla polizia di Istanbul, dalle unità anti-terrorismo e dall’intelligence.
Il covo
Secondo i media turchi Masharipov era nascosto da tre giorni in un appartamento definito «covo dell’Isis». Non è chiaro se ci sia stato uno scontro a fuoco ma, secondo Ntv, l’uomo al momento dell’arresto avrebbe opposto resistenza. Dopo alcuni controlli sanitari è stato portato al commissariato di Vatan tra rigide misure di sicurezza. Nonostante l’arresto di Masharipov le indagini non sono chiuse. Secondo quanto filtra da ambienti di polizia potrebbero esserci altri blitz anti-Isis.
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La foto
L’attacco, avvenuto poco prima della mezzanotte del 31 dicembre all’interno della discoteca Reina di Istanbul, era stato rivendicato dallo Stato islamico. I media turchi, da Hurryet a Cnn Turk, hanno diffuso una foto di Masharipov con il volto tumefatto e tracce di sangue sul viso. La mano di uno degli agenti che lo ha catturato lo costringe e guardare davanti per mostrarsi all’obiettivo.
17 giorni di ricerche
La caccia all’u0mo finisce 17 giorni dopo il massacro, quando Masharipov fece irruzione nel club sul Bosforo sparando sulla folla ad altezza uomo per fare più vittime possibile, esplodendo centinaia di colpi di kalashnikov e ricaricando l’arma 7 volte. Con preparazione militare e freddezza, il killer dopo la strage era riuscito a far perdere le sue tracce. Immediate le ricerche ma le indagini della polizia turca hanno imboccato false piste e diffuso foto di persone indicate come il killer ma poi rivelatesi estranee ai fatti.
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