DON CORSI A BAGNASCO MARIA - "UNA COSA GRAVE E TRISTE". COSÌ IL PRESIDENTE DELLA CEI E ARCIVESCOVO DI GENOVA, STIGMATIZZA LA VICENDA DEL PARROCO MISOGINO DI SAN TERENZO - RUGGERO GUARINI: DON CORSI ARRIVA TARDI, C’ERA GIÀ SENECA (“IL CIELO MALEDICA QUESTE MISERABILI PER LA NEFANDA USURPAZIONE CHE HANNO OSATO PERPETRARE NEI CONFRONTI DEL NOSTRO SESSO”)...

1- VIOLENZA SULLE DONNE, CARD. BAGNASCO: "DON CORSI? VICENDA GRAVE E TRISTE"
(Adnkronos) -
"Una cosa grave e triste". Così il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco stigmatizza la vicenda che ha visto protagonista il parroco di San Terenzo don Corsi. "Il vescovo di La Spezia monsignor Paletti - ha osservato Bagnasco - è stato puntualissimo, rigoroso e chiaro La posizione non può essere che questa". E a chi gli chiedeva se ci saranno provvedimenti, il capo dei vescovi ha risposto un prudente "non so dirlo".

Dalla cronaca alla politica, commentando l'endosement del Vaticano al premier dimissionario, il vertice della Cei ha sottolineato come "sull'onestà e la capacità di Monti penso ci sia un riconoscimento comune, poi ognuno può avere opinioni diverse ma credo che su questo piano sia in Italia, sia all'estero ci siano stati riconoscimenti".

Bagnasco ha precisato che "sulla necessità di una politica nobile penso che tutti siamo più che d'accordo e lo auspichiamo. Per quanto riguarda poi i casi particolari ognuno fa le sue considerazioni e valutazioni".

"Auspichiamo veramente che chiunque è nella politica, soprattutto nelle prossime elezioni, faccia una politica alta per il bene del Paese. Di questo - ha concluso il cardinale - c'è bisogno per la gente".


2- DON CORSI ARRIVA TARDI, C'ERA GIÀ SENECA
Lettera a "Il Foglio" di Ruggero Guarini

A don Lorenzo Corsi, il parroco della chiesa di San Terenzio a Lerici, invitato dal suo vescovo a togliere dalla bacheca un volantino in cui si affermava che se oggi vengono uccise più donne di un tempo ciò è dovuto anche alla loro accresciuta prepotenza e sfrontatezza, potrà forse far piacere apprendere che il grande Seneca la penserebbe suppergiù come lui.

A quel saggio pensatore le donne romane del suo tempo (l'età di Nerone), di solito non meno impertinenti e spudorate di quelle di oggi, ispirarono infatti queste soavi parole: "Poiché si sono spogliate del loro sesso per rivestirsi di quello opposto, sono condannate a condividere tutti i mali di colui di cui hanno copiato tutti i vizi. Il cielo maledica queste miserabili per la nefanda usurpazione che hanno osato perpetrare nei confronti del nostro sesso".

Al tempo a cui rimanda questo pensierino (citato con ammirazione da Joseph de Maistre in "Le serate di San Pietroburgo") le donne erano tuttavia un pochettino più decise delle nostre nell'arte di copiare gli uomini anche nelle pratiche omicide, tanto che alcune di esse, anziché farsi ammazzare da loro, non di rado li ammazzavano avvelenandoli.

 

Padre CorsiPadre CorsiDON CORSICARDINALE ANGELO BAGNASCO

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