DOPO L’ACCORDO SUL CLIMA RAGGIUNTO CON LA CINA E L’ENCICLICA DEL PAPA SULL’AMBIENTE, OBAMA VUOLE RIDURRE LE EMISSIONI DI GAS SERRA DEL 32% ENTRO IL 2030 - PER FARLO BISOGNA DIRE ADDIO AL CARBONE E PUNTARE SU GAS E RINNOVABILI

Paolo Mastrollilli per “la Stampa”

INCONTRO FRA OBAMA E PAPA FRANCESCO INCONTRO FRA OBAMA E PAPA FRANCESCO

 

E ora arriva anche la rivoluzione sul clima. Dopo l’accordo nucleare con l’Iran, le relazioni diplomatiche con Cuba, i matrimoni gay, le regole sull’immigrazione, la conferma della legalità della riforma sanitaria, il presidente Obama oggi continuerà la sua offensiva per cambiare l’America e il mondo, annunciando nuove stringenti regole per limitare le emissioni di biossido di carbonio. Una sfida che provocherà un’immediata battaglia legale e politica, ma che il capo della Casa Bianca è determinato a combattere, per favorire un accordo globale al vertice Onu di Parigi in dicembre, e marcare la sua eredità storica.

 

L’ANNUNCIO SU FACEBOOK

FABBRICA DI CARBONEFABBRICA DI CARBONE

Alla mezzanotte di sabato, la Casa Bianca ha pubblicato su Facebook un video di due minuti e mezzo, in cui Obama ha avvertito che i cambiamenti climatici sono «un tema da affrontare ora, non possiamo passarlo alla prossima generazione».

 

La scienza, secondo lui, ha dimostrato che siamo quasi arrivati al punto di non ritorno: il riscaldamento globale è avviato a superare un aumento medio delle temperature di 3,6 gradi Fahrenheit, oltre cui impedire l’innalzamento dei mari ed una serie di fenomeni disastrosi diventerà quasi impossibile.

 

CENTRALE A CARBONE CENTRALE A CARBONE

Perciò oggi il presidente annuncerà che l’Environmental Protection Agency richiederà una riduzione obbligatoria delle emissioni negli Stati Uniti del 32% entro il 2030, rispetto ai valori del 2005. Un provvedimento più severo delle indicazioni emerse finora sul Clean Power Plan, cioè il piano di Obama per l’energia pulita.

 

I singoli 50 stati avranno la libertà di definire i rispettivi piani, e potranno usare il sistema di «cap and trade», che consentirà di vendere permessi per inquinare una volta raggiunti i proprio obiettivi. L’idea è che imponendo nuovi costi crescenti alle compagnie, chi imbratta l’atmosfera sarà spinto ad investire sulle nuove fonti pulite. I limiti massimi delle emissioni infatti saranno stabiliti dal governo federale e non saranno negoziabili. I piani dovranno essere presentati entro il 2018 e attuati entro il 2022.

 

L’OBIETTIVO

inquinamentoinquinamento

Lo scopo principale dell’iniziativa è ridurre nelle centrali elettriche il consumo di carbone, che nel 1988 produceva il 57% dell’energia americana. Ora è sceso al 34%, ma resta la prima fonte di inquinamento. Il gas, che inquina la metà, viene considerato come la soluzione ponte, però il vero obiettivo è puntare sulle rinnovabili, soprattutto eolico e solare, che dovranno salire dal 22 al 28% dell’elettricità generata. Il nucleare resterà, ma con un ruolo minore, visto che al momento negli Usa sono in costruzione solo cinque centrali, sufficienti appena per rimpiazzare quelle destinate a chiudere.

 

LA DETERMINAZIONE

EFFETTO 
SERRA 
EFFETTO SERRA

Obama ha deciso di rompere gli indugi perché considera questa iniziativa indispensabile per salvare il pianeta, e per consolidare la sua eredità di presidente trasformativo. È l’accelerazione cominciata dopo la sconfitta nelle elezioni di midterm del 2014, per dare senso agli ultimi due anni di mandato.

 

Lo scopo dell’annuncio non è solo domestico, ma anche internazionale. Dopo l’accordo sul clima raggiunto con la Cina, e la spinta venuta dall’enciclica di Papa Francesco che a settembre sarà proprio negli Usa, il presidente vuole dimostrare al mondo che fa sul serio, e favorire così un accordo globale al vertice organizzato dall’Onu a Parigi per la fine di dicembre.

 

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…