1. DOPO LA DISFATTA DELLA LIGURIA, RENZI IN-CASSON LA SCONFITTA PIU’ UMILIANTE: DOPO OLTRE VENT’ANNI DI SINDACI DI SINISTRA VENEZIA SCEGLIE IL CENTRODESTRA DI BRUGNARO
2. LA FORTUNA DI RENZI È CHE IL CANDIDATO SINDACO DEL PD A VENEZIA SI CHIAMA INFELICE CASSON: UN ESPONENTE DELLA MINORANZA INTERNA SEMPRE IN CONFLITTO COL LEADER
3. NELLA TOSCANA DEL “GIGLIO MAGICO”, RENZI PERDE TRE CITTÀ, COMPRESA AREZZO-BOSCHI
4. E’ LA DIMOSTRAZIONE CHE IL PREMIER CAZZONE NON POSSIEDE ANTIDOTI CONTRO GLI ANTI-SISTEMA, NEI MIGRANTI E NELLA SICUREZZA HA IL SUO TALLONE D’ACHILLE, IL FAMOSO 40 PER CENTO DELLE EUROPEE È UN RICORDO SBIADITO. ED ORA, CON ANSIA IL PD COMINCIA A CONSIDERARE LE COMUNALI 2016, QUANDO ANDRANNO ALLE URNE CITTÀ COME MILANO, TORINO, NAPOLI: DOVESSE AGGIUNGERSI ROMA, QUEL VOTO POTREBBE DIVENTARE IL CALVARIO DI RENZI

Condividi questo articolo


1. “SCONFITTA BRUCIANTE”

Monica Guerzoni per Corriere della Sera

boschi e casson alla biennale 7558588 boschi e casson alla biennale 7558588

 

Ha perso Felice Casson, ha perso un «gufo» della sinistra. Ma di certo non ha vinto Matteo Renzi. «Un risultato luci e ombre», ammette che è notte Lorenzo Guerini. Il ribaltone di Venezia è una umiliazione bruciante per i dem, che hanno governato la Serenissima per 22 anni e ieri notte hanno dovuto cedere un’altra storica roccaforte a un outsider come Brugnaro. Uno che, sospirano al Nazareno, «potrebbe tranquillamente stare con noi». Magra consolazione per un partito che paga a caro prezzo il coinvolgimento di alcuni suoi esponenti nelle inchieste, dal Mose a Mafia Capitale.

 

CASSON RENZI 1 CASSON RENZI 1

Una batosta. Il premier è andato a Venezia due volte per far sentire il suo appoggio a Casson, ma l’effetto Renzi non c’è stato. La sconfitta è destinata a pesare anche sui rapporti con la minoranza. Dopo il sofferto 5 a 2 delle Regionali, le amministrative confermano che il leader ha iniziato questa seconda fase di governo con qualche affanno. Prova ne sia l’astensionismo, che conferma una nuova ondata di disaffezione verso la politica. «È un calo importante - riconosce Debora Serracchiani - serve una riflessione. La politica non può essere un pezzo del problema».

Luigi Brugnaro Luigi Brugnaro

 

Il centrosinistra vince a Macerata, Mantova, Trani e Lecco. il Pd resta primo partito, ma come dice Guerini, «stanotte non si brinda». Arezzo, Nuoro, Matera, Chieti, Lamezia Terme e Fermo sono perse. «Città importanti...», geme Guerini. E a Venezia il Pd incassa il colpo più duro. Lo ammette la Serracchiani, interpretando i tormenti di Renzi: «A Venezia ha pesato la fine traumatica della legislatura. Non siamo riusciti a ricostruire un rapporto con la città, nonostante la candidatura importante di Casson».

BRUGNARO BRUGNARO

 

La vicesegretaria del Pd ringrazia l’ex pm per «l’impegno che ha messo nella sfida, in un contesto non facile» e ammette che «ha pesato molto il sentimento nazionale sull’immigrazione». Gli italiani vedono in tv le immagini drammatiche dei profughi e scelgono la Lega, con il suo «approccio facilitato su questioni così complesse».

Luigi Brugnaro Luigi Brugnaro

 

 

Ma al Nazareno non si nascondono dietro un dito. Sono tutti consapevoli che un Pd spaccato e dalla guida incerta sul territorio, non è appetibile in un momento così difficile. «Il Pd ha tenuto e in Lombardia conquistiamo alcuni comuni. Ma certo le divisioni interne - ammette Serracchiani - non hanno aiutato a far passare un messaggio di speranza. Dobbiamo ragionare su come rafforzare il partito sui territori». A Palazzo Chigi individuano tre temi su cui lavorare sodo: immigrazione, fisco, crescita economica.

 

orenzo Guerini Debora Serracchiani Luca Lotti Maria Elena Boschi b b adb c f a b ba MGzoom orenzo Guerini Debora Serracchiani Luca Lotti Maria Elena Boschi b b adb c f a b ba MGzoom

Adesso la (fragile) tregua vacilla e la minoranza deve scegliere se addebitare a Renzi un’altra frenata oppure, se prendersi sulle sue spalle una parte di responsabilità. Le tensioni tra le diverse anime sembrano destinate a riaccendersi e lo fa capire il senatore Miguel Gotor: «È inquietante il dato dell’astensionismo, un risultato che getta un’ombra sul meccanismo di funzionamento dell’Italicum».

 

2. NELLA TOSCANA DI RENZI IL PD PERDE TRE CITTÀ - UNA BATOSTA CLAMOROSA PER IL PARTITO DEL PREMIER

Nico Di Giuseppe per Il Giornale

 

"Le elezioni per il ballottaggio nei comuni non sono un test per il governo e non hanno alcun significato a livello nazionale".

 

maria elena boschi e marco gay maria elena boschi e marco gay

Pur prendendo per buona la disamina del vicesegretario democratico Lorenzo Guerini, il premier Matteo Renzi farebbe bene almeno a dare un'occhiata in casa propria. Più precisamente in Toscana. Perché dopo il calo di voti alle regionali, anche il responso dei ballottaggi ha segnato una crepa profonda tra il suo partito e gli elettori.

 

La Toscana è meno rossa. Il Pd perde nell’unico capoluogo, Arezzo, dove Alessandro Ghinelli, candidato della lista civica "OraGhinelli" sostenuta dai partiti di centro destra, diventa il nuovo sindaco.

 

A Pietrasanta, in provincia di Lucca, trionfa Massimo Mallegni, alla guida di una lista civica sostenuta dal centrodestra. E nel comune di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro vince su Luca Poletti. Tre città perse, tre città che passando al centrodestra.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DA UNA PARTE, DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…

DAGOREPORT - IL GIUBILEO SI AVVICINA E IN VATICANO MONTA UNA INCAZZATURA PROFONDA PER LA NOMINA DI ALESSANDRO GIULI AL MINISTERO DELLA CULTURA – L’80% DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO È RIFERIBILE ALL’ARTE SACRA VOLUTA DALLA CHIESA, E IL GOVERNO DELLA "CRISTIANA" GIORGIA CHE FA? SCEGLIE UN NEO-PAGANO CHE BLATERA DELLA "CENTRALITA' DEL PENSIERO SOLARE", CHE "SIAMO FIGLI DEL FUOCO E DELL'ACQUA" (MAI DI DIO) - SENZA CONTARE CHE ALLA GUIDA DELLA BIENNALE C'E' L'APOSTATA BUTTAFUOCO (DA CRISTIANO E' DIVENTATO MUSULMANO SCIITA) - VIDEO: QUANDO GIULI SU RAI2 SUONAVA IL PIFFERO INVOCANDO LA “GRANDE NUTRICE” 

CHI CRITICA I MASSACRI DI NETANYAHU, DIVENTA IPSO FACTO ANTISEMITA? – IN VATICANO SONO IRRITATI PER LE REAZIONI SCOMPOSTE DELLA COMUNITÀ EBRAICA, DA EDITH BRUCK A RUTH DUREGHELLO, ALLE PAROLE DI BERGOGLIO SULLA GUERRA IN MEDIORIENTE - IL PONTEFICE HA "OSATO" DIRE: “BISOGNA INDAGARE PER DETERMINARE SE CIÒ CHE STA ACCADENDO A GAZA È UN GENOCIDIO” - COME SI FA A SCAMBIARE PER ANTISEMITISMO UNA LEGITTIMA OSSERVAZIONE CRITICA DI FRONTE AL MASSACRO IN CORSO? – PAPA FRANCESCO NON È CHEF RUBIO: HA SEMPRE RICONOSCIUTO IL DIRITTO ALL’AUTODIFESA DI ISRAELE. MA COME PUÒ LA PIÙ ALTA AUTORITÀ MORALE DEL MONDO TACERE DI FRONTE A 45MILA MORTI PER 1200 VITTIME DELLA STRAGE DI HAMAS ?