giorgia meloni antonio tajani pier silvio berlusconi marina

DOPO IL VOTO CONTRARIO DI FORZA ITALIA SULLA RIDUZIONE DEL CANONE RAI, VOLANO GLI STRACCI TRA MELONI E TAJANI, CON UNA RESA DEI CONTI IN UN HOTEL - LA DUCETTA: “TI AVEVO CHIESTO DI ABBASSARE I TONI, HO GIÀ IL QUIRINALE CHE CI FRENA SU TUTTO E TU HAI VOTATO CONTRO IL GOVERNO” – LA REPLICA DEL FORZISTA: “NON POTEVO FARE DIVERSAMENTE, AVREI PERSO LA FACCIA E IL PARTITO” (E SOPRATTUTTO AVREBBE CREATO UNA TENSIONE IMPOSSIBILE CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI) - TAJANI IMPUTA ALLA LEADER ANCHE UN ALTRO SGARBO: QUELLO DI AVER SOSTENUTO L’IMPOSSIBILITÀ DI FINANZIARE IL TAGLIO DELL’IRPEF RICHIESTO DA FORZA ITALIA – LA SORA GIORGIA BOCCIA L'IPOTESI RIMPASTO, CHE GLI AZZURRI VORREBBERO ENTRO FEBBRAIO – TUTTE LE RAGIONI DELL’INCAZZATURA DI TAJANI – DAGOREPORT

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagoreport-rai-nbsp-solo-punta-dell-rsquo-iceberg-tajani-416222.htm

 

 

 

Tommaso Ciriaco per repubblica.it - Estratti

 

antonio tajani giorgia meloni alla camera foto lapresse

 

 

La scena è piuttosto forte. C’è Antonio Tajani che attende per dieci minuti l’arrivo di Giorgia Meloni davanti alle porte girevoli della hall dell’hotel Cavalieri Waldorf Astoria. Quando la premier arriva, si salutano con il bacio. Lei segue il ministro.

 

Devono chiarirsi, prima di tuffarsi nel Med Dialogues, perché al Senato il governo si sta frantumando. Arrivano di fronte a una saletta. «Facciamo qui?», propone garbato il titolare degli Esteri. «Non lo so, sei te che stai a organizza’ ’sta cosa». Attoniti, osservano alcune decine di presenti.

 

antonio tajani giorgia meloni al senato foto lapresse

Quello che succede dietro quella porta, al piano -1, è se possibile anche peggio. Si può ricostruire seguendo il filo dei racconti che Meloni, Tajani e Matteo Salvini – a sua volta in contatto con la premier – riferiranno nel corso della giornata ai propri dirigenti, senza troppe cautele.

 

La presidente del Consiglio è furiosa per lo spettacolo di palazzo Madama e per l’errore tattico della sottosegretaria Albano. E ora se la prende con l’alleato che ha di fronte: «Ti avevo chiesto di abbassare i toni. Te lo avevo chiesto – è il senso dei suoi ragionamenti - perché ho già il Quirinale che ci frena su tutto, che crea problemi su ogni emendamento che presentiamo in Parlamento.

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI E ANTONIO TAJANI A GENOVA

 

Ti avevo detto: non è il momento. E tu hai comunque votato contro il governo». Meloni rinfaccia all’alleato anche un altro dettaglio della trattativa di martedì notte: aver lasciato intendere a Giovanbattista Fazzolari - emissario incaricato dell’estremo tentativo di mediazione – di essere pronto a chiedere a FI di non partecipare al voto contro l’esecutivo. E di aver poi fatto il contrario, in commissione.

 

 

 

Per Tajani, la ricostruzione è distorta, il film completamente diverso. Nessun impegno, nessuna promessa. Anzi, il ministro ricorda a Meloni di averle annunciato già a settembre, riservatamente, l’intenzione di non rinnovare il taglio del canone.

 

antonio tajani giorgia meloni alla camera foto lapresse.

Non soltanto perché avrebbe creato una tensione impossibile con la famiglia Berlusconi, ma soprattutto per difendere la propria leadership: «Avrei perso il partito, avrei perso la faccia». Imputa alla leader anche un altro sgarbo: quello di aver sostenuto nel vertice domenicale l’impossibilità di finanziare il taglio dell’Irpef richiesto da Forza Italia, giustificandolo con l’assenza di risorse, ma di aver poi autorizzato una spesa di 410 milioni necessari per decurtare l’imposta sulla tv.

 

È un dialogo aspro, senza fair play. Meloni chiude ad ogni scenario, frena ogni pretesa. Anche quella di un rimpasto, che gli azzurri vorrebbero entro febbraio. «Quando FdI era il partito più piccolo della coalizione nessuno badava alla nostra crescita – sostiene, secondo quanto riferiscono dal cerchio magico - Passavamo dal 3 al 5%, poi all’8%, ma ero sempre la “piccola fiammiferaia”. Quando chiedevo agli alleati, mi rispondevano: conta solo il peso dei gruppi parlamentari».

meloni salvini tajani

 

È la stessa tesi che la Lega diffonde a sera, quando Tajani indica gli azzurri come la seconda forza della coalizione e reclama un riconoscimento.

 

A questo punto, il problema non è la crisi di governo, a cui nessuno dei tre leader crede. Semmai, l’escalation. E il rischio che, continuando così, i due alleati decidano prima o poi altre azioni che penalizzino Mediaset. Difficile immaginare che succeda davvero, ma già l’ipotesi basta a mettere pressione sugli eredi del Cavaliere.

 

Sospettati comunque in queste ore dalle sorelle Meloni di essere pronti a smarcarsi sempre più decisamente – anche se con progressione studiata – dalla maggioranza di governo. In questo senso, non aiuta a rasserenare il clima la dichiarazione del capogruppo di FI all’Europarlamento Fulvio Martusciello, alleato fedele di Tajani: «Ringrazio il Pd per il grande senso delle istituzioni dimostrato», votando Ursula von der Leyen. Anche perché chi si è opposto, aggiunge, lo ha fatto per colpire l’Italia e il governo Meloni. «E dispiace che la Lega non abbia colto».

antonio tajani giorgia meloni alla camera foto lapresse

 

(…)

antonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapressegiorgia meloni antonio tajani matteo salviniantonio tajani e giorgia meloni in senatoantonio tajani e giorgia meloni al senato

 

antonio tajani e giorgia meloni al senato GIORGIA MELONI - ANTONIO TAJANI - PATRIZIA SCURTI

Ultimi Dagoreport

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?