EFFETTO CAMERON SU BERLUSCONI – IL LEADER DI FORZA ITALIA A CENA CON SALVINI APRE SU UNA BATTAGLIA COMUNE PER L’USCITA DALL’EURO E DALL’EUROPA – CANTIERI APERTI LEGA-FI ANCHE SU TASSE E IMMIGRAZIONE
Ugo Magri per “la Stampa”
matteo salvini SILVIO BERLUSCONI
Uscire dall’euro e, forse, addirittura dall’Europa. Durante la cena tra Berlusconi e Salvini, l’altra sera ad Arcore, l’«opting out» è stato ipotizzato sul serio. Come gesto estremo cui potrà spingersi l’intesa tra Lega e Forza Italia, se insieme vinceranno le elezioni. Come ultima disperata rivolta, casomai l’Ue restasse quella di oggi: una camicia di forza burocratica imposta dalla Germania (definizione di Brunetta), senza alcuna chance di cambiamento.
Insomma, la campagna «no euro» e «no Europa» per il momento è di là da venire, nessuno domani si metterà a raccogliere firme per un referendum come quello britannico, che a Costituzione invariata da noi tra l’altro nemmeno sarebbe ammesso.
Brunetta Salvini foto Lapresse
Eppure la suggestione di Cameron, che agli inglesi chiederà un sì o un no sulla permanenza nell’Unione, ha messo d’accordo Silvio e Matteo. O, più esattamente, ha consentito al primo di dimostrare al secondo che nulla di insuperabile li divide. Se perfino sulla questione più alta e nobile (l’Europa) i rispettivi partiti possono marciare uniti, figurarsi sul resto.
Cantiere aperto
Si lavorerà dunque a un programma comune procedendo per aree tematiche. Ne sono state indicate tre (oltre all’Europa, anche tasse e immigrazione) su cui già è in piedi un tavolo informale tra Camera e Senato. Dove si stanno preparando dei seminari, co-gestiti da Forza Italia e Lega. Salvini se ne dichiara super-soddisfatto: «Ci siamo alzati da tavola (dopo quasi 3 ore, ndr) con degli accordi sulle cose che interessano alla gente. Berlusconi», ha dato atto al Cav, «è molto più vicino alle posizioni della Lega di quanto non appaia».
silvio berlusconi fotografato da bruno vespa
Si noti la sfumatura: non è Salvini che vuole andar d’accordo con S.B., semmai il contrario. Il vero senso dell’incontro a Villa San Martino consiste in questa scelta di campo berlusconiana: nell’arco di 6 mesi, Forza Italia è passata dal Nazareno al suo contrario, dal sodalizio con Matteo alla saldatura «lepenista» con l’altro Matteo. In che modo questo bel capolavoro politico sia potuto accadere, è un quesito su cui lo stesso Renzi dovrà forse interrogarsi.
Le incognite
Strada facendo (non ora) Berlusconi e Salvini stabiliranno chi comanda tra loro. A cena Silvio è stato accomodante, quasi ha dato l’impressione di voler ritagliare per sé un ruolo dietro le quinte, cedendo al leader leghista l’intera scena. E non solo quella, visto che tra i parlamentari forzisti si è subito scatenato il panico, della serie: aiuto, Silvio ha promesso alla Lega tutte le candidature da capolista nel Centro-Nord... In realtà, la questione pare sia rimasta nel vago.
Tantomeno si è chiarito chi sarà il candidato premier. Salvini ha lasciato Villa San Martino nella convinzione che l’onore e l’onere toccheranno a lui. Berlusconi si è guardato bene dal contraddirlo, anche perché in questa fase una cosa soprattutto gli interessa: agganciare la Lega, farsela amica.
«Sei bravo, bravissimo», ha sussurrato suadente a Salvini, «ma da solo contro Renzi non ce la puoi fare, hai ancora bisogno di me...». L’altro tenta come può di mantenere le distanze: «Non ci saranno liste uniche, la Lega è la Lega e non si scioglierà in nessun partitone», ha ribadito dopo l’incontro. Per cambiare parere, ha tempo fino al 2018.