ELEZIONE MIDTERM-INALE PER OBAMA - SE IL 4 NOVEMBRE I REPUBBLICANI FARANNO IL BOTTO ALLE LEGISLATIVE DI MID-TERM, OBAMA VIVRÀ GLI ULTIMI 2 ANNI DA “ANATRA ZOPPA”
Federico Rampini per “la Repubblica”
Centomila dollari basteranno a sbarrare la strada di Washington a Chris Mitchum, figlio dello scomparso attore Robert? L’improvvisa spesa del partito democratico per comprare degli spot elettorali dell’ultima ora contro Mitchum junior, è stata interpretata come un segnale di panico. Nel mondo dello spettacolo i repubblicani hanno spesso reclutato delle star, da Ronald Reagan e Charlton Heston fino a Clint Eastwood.
Nel caso del figlio di Mitchum, però, come candidato per un seggio alla Camera lui sembrava davvero improbabile. Il collegio dove si è presentato per la destra è quello di Santa Barbara in California, considerata una roccaforte inespugnabile della sinistra. E invece neanche quello è ormai sicuro. Tra una settimana i democratici rischiano di svegliarsi di fronte a un panorama politico per loro desolante.
Il 4 novembre si vota per le elezioni legislative di mid-term, cioè si rinnova l’intera Camera dei deputati, un terzo del Senato, più una serie di governatori in scadenza. Le ultime previsioni indicano che il partito di Barack Obama potrebbe perdere dai cinque ai dieci seggi alla Camera, consolidando così quella maggioranza repubblicana che dura dal novembre 2010.
Ancora più grave è lo scenario che riguarda il Senato. Questo ramo del Congresso finora era rimasto in mano ai democratici, ma tra una settimana potrebbero dirgli addio. Basta che la destra conquisti sei senatori, ed è fatta: avrà blindato il suo controllo sull’intero Congresso.
I sondaggi attuali propendono per questo scenario: fra i seggi senatoriali in bilico le scommesse indicano un punteggio di 7 contro 5 a favore dei repubblicani. Per Obama gli ultimi due anni di mandato presidenziale a quel punto rischiano di somigliare ad un calvario.
Già dalla fine del 2010 ad oggi molte iniziative di questo presidente — sul cambiamento climatico, sull’immigrazione, sul salario minimo — si sono infrante davanti ai veti della destra alla Camera. Perdere il Senato è perfino più grave perché questo ramo del Congresso ha poteri speciali ed esclusivi, ad esempio nella conferma delle nomine presidenziali.
Che cosa giustifica il pessimismo delle scommesse? L’ultimo sondaggio Abc/ Washington Post è più che sufficiente. Ecco il verdetto: «Il 68% degli americani è convinto che l’economia vada male e che la nazione sia su una strada seriamente sbagliata; solo il 28% pensa che le cose stiano migliorando». Un’atmosfera così negativa avvolge il presidente e si ripercuote sul suo partito indebolendone molti candidati.
È singolare il destino di Obama. Pochi giorni dopo il voto, il 9 lui partirà per due importanti appuntamenti internazionali: il vertice Apec (Asia-Pacifico) a Pechino, seguito dal G20 a Brisbane, in Australia. In quei summit con gli altri leader mondiali, sulla carta la sua posizione è forte.
SPECIALE LUGLIO I PERSONAGGI PI RAPPRESENTATIVI DEGLI USA CLINT EASTWOOD
L’America è al quinto anno consecutivo di ripresa, con un tasso di disoccupazione dimezzato rispetto al 2008 (al 5,9% è anche la metà di quello europeo). Qualsiasi leader dell’eurozona si accontenterebbe di molto meno. Ma perfino le potenze emergenti perdono colpi. La crescita della Cina rallenta, quella della Russia e del Brasile si e` fermata, il blocco Opec è afflitto dalla caduta del prezzo del petrolio. L’America si appresta a diventare l’unica locomotiva della crescita mondiale… all’insaputa dei suoi elettori?
Un dato aiuta a capire il paradosso. Mentre i repubblicani sono i favoriti dei pronostici per le legislative, la destra si trova invece in difficoltà in quegli Stati dove il 4 novembre si vota anche per dei referendum sull’aumento del salario minimo. Quella è una bandiera di Obama, che però non ha potuto superare i veti al Congresso, sicché la battaglia del salario minimo si é trasferita a livello di singoli Stati.
hillary e bill clinton in iowa 2
I sondaggi dicono che é popolarissima nella base democratica, e leggermente maggioritaria perfino tra i repubblicani. Il test sul salario minimo spiega la ragione per cui la ripresa Usa non aiuta i democratici: é una ripresa che si vede ovunque, fuorché nelle buste paga.
Il potere d’acquisto del ceto medio é fermo, non ha riguadagnato nulla dopo la crisi del 2008. Questo dato, che spiega i consensi bipartisan verso l’aumento del salario minimo, e` la stessa ragione per cui oltre i due terzi degli americani esprimono un giudizio severo sulla situazione economica, e castigano il partito che controlla la Casa Bianca.
Per i democratici che vogliono vedere il bicchiere mezzo pieno, le elezioni di midterm sono una parentesi dolorosa in attesa della rivincita. Un Congresso tutto a destra, paradossalmente può aiutare Hillary Clinton a trascinare i suoi alla riscossa nel 2016. Se i prossimi due anni dovessero riprodurre al multiplo la strategia dell’ostruzionismo, con il Congresso capace solo di dire no a qualsiasi riforma di Obama, alla fine gli elettori se la prenderanno col partito che controlla le due Camere.
Inoltre le elezioni presidenziali hanno sempre una dinamica diversa: mobilitano molto di più i giovani e le minoranze etniche, cioè le constituency più fedeli alla sinistra. Mentre Obama deve pensare a come limitare i danni, per evitare il triste crepuscolo di un “lame duck” (anatra zoppa), Hillary sta già preparando un biennio al termine del quale potrebbe riuscirle l’en plein, Casa Bianca e Congresso.