FATTA LA LEGGE TROVATO DE LUCA – RENZI FIRMA IL DECRETO DI SOSPENSIONE DI DE LUCA E SI TIRA FUORI DA UN BRUTTO PASTICCIO (ERANO GIÀ PRONTE LE DENUNCE) – IL GOVERNATORE CAMPANO SCEGLIE FULVIO BONAVITACOLA COME REGGENTE

Francesco Maesano per “La Stampa

 

«A norma della legge Severino oggi ho firmato il decreto di sospensione di Vincenzo De Luca da presidente della Regione Campania». L’annuncio l’ha dato ieri sera Matteo Renzi, spiegando che «De Luca può fare gli atti consentiti dal parere dell’Avvocatura generale dello Stato. Noi abbiamo proceduto alla firma del decreto di sospensione senza fare ricorso ad alcuna normativa ad hoc».

VINCENZO DE LUCA - MATTEO RENZIVINCENZO DE LUCA - MATTEO RENZI

Il governo e il premier escono così di scena dal caso del governatore campano, respingendo le accuse dell’opposizione che aveva accusato Renzi di commettere un abuso ritardando la decisione di sospendere De Luca. Il contestato decreto legge di interpretazione della legge Severino sul caso del neo-eletto governatore campano, non previsto in modo esplicito dalle norme, è dunque scomparso dal tavolo.

Del provvedimento si parlava da martedì come cosa fatta. Poi il parere dell’avvocatura generale dello stato aveva chiarito che la sospensione di un governatore o un sindaco non può disporsi se non è possibile garantire la continuità amministrativa dell’ente. Quello è stato il punto di svolta della vicenda. L’avvocatura ha confermato la sostanza dell’interpretazione contenuta nel decreto «scomparso», pur lasciando al governo lo spazio per non emanarlo.

L’attenzione ora si sposta a lunedì quando De Luca, di fronte al nuovo consiglio regionale della Campania, è intenzionato a presentare la sua squadra, comprensiva del vicepresidente, l’uomo che lo sostituirà dopo la sospensione: con ogni probabilità sarà Fulvio Bonavitacola, il più alto in grado dei suoi pretoriani.

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

Ieri a palazzo Santa Lucia, sede della regione Campania, si segnalava un via vai intenso dei suoi uomini, intenti ad avviare la macchina comunicativa e decisionale dell’ex sindaco di Salerno. Lunedì il debutto. Poi, contestualmente, la sospensione. De Luca a quel punto dovrebbe presentare ricorso allo stesso tribunale civile che giovedì ha accolto la richiesta del sindaco di Napoli De Magistris, lasciandolo in carica fino alla pronuncia della Corte Costituzionale che arriverà il 23 ottobre.

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

Forte del parere dell’avvocatura generale, De Luca si era presentato giovedì di buon mattino da Matteo Renzi, un’ora prima che gli altri presidenti di regione incontrassero il premier. Rispettata la Severino La strada era già in discesa, poi la sentenza favorevole al sindaco di Napoli l’ha resa ancora più dolce, al punto che sarebbe stato lo stesso De Luca a chiedere a Renzi di non risolvere la questione attraverso un decreto interpretativo.

In questo contesto ieri il premier s’è tirato fuori dalla questione, chiarendo come «la Presidenza del Consiglio ha semplicemente seguito l’iter, in modo corrispondente alla legge Severino, con questo finisce il nostro lavoro, poi ci sarà il ricorso di De Luca. Noi abbiamo firmato la sospensione come richiesto dalla legge Severino».

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

Pochi minuti prima dell’annuncio di Renzi, da Napoli era arrivata la notizia della scelta di De Luca per la presidenza del consiglio comunale: si tratta di Rosetta d’Amelio, sindaco di Lioni. Una decisione arrivata dopo un vertice di maggioranza presieduto dallo stesso de Luca, segnale inequivocabile che la nuova leadership campana stia già prendendo corpo e che per il passaggio delicato di lunedì il neo-presidente non è intenzionato a lasciare nulla al caso.

 

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