FINCHÉ L’OLIGARCA VA… - MOSCA IGNORA L’ULTIMATUM DELLA MAY: ‘FROTTOLE, NON C’ENTRIAMO CON LA SPIA AVVELENATA. DATECI I CAMPIONI DELLA SOSTANZA USATA’. PARTONO LE SANZIONI? - POSSIBILE CHE QUESTE SOSTANZE LETALI SVILUPPATE DAI SOVIETICI DECENNI FA SIANO FINITE IN MANO A GRUPPI CRIMINALI? OLIGARCHI E TRAFFICONI RUSSI CADONO COME MOSCHE
- SPIA RUSSA: SCADUTO ULTIMATUM GB, ATTESE RITORSIONI
(ANSA) - E' scaduto formalmente l'ultimatum fissato per la mezzanotte britannica di oggi (l'1 in Italia) da Theresa May per avere "chiarimenti convincenti" da Mosca sui sospetti di coinvolgimento russo nell'attacco con agente nervino contro l'ex spia Serghei Skripal e sua figlia Yulia a Salisbury. Ora scatta il conto alla rovescia per le annunciate ritorsioni contro la Russia, che da parte sua nega le accuse e rifiuta anche solo di rispondere a May almeno finché Londra non mostrerà i campioni della sostanza che dice d'aver identificato.
l ambasciata russa promette ritorsioni
- CREMLINO, ULTIMATUM LONDRA LINGUAGGIO INACCETTABILE
(ANSA) - La Russia non "c'entra nulla" con il caso Skripal e il linguaggio usato da Londra, quello degli ultimatum, "è inaccettabile". Così il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Lo riporta la Tass. Contiamo sul fatto che "il buon senso" prevalga in altri paesi e che "capiscano" che Londra "non ha prove" della colpevolezza di Mosca, ha aggiunto.
- PUTIN SFIDA LONDRA SULL' EX SPIA AVVELENATA "DATECI VOI LE PROVE"
Giuseppe Agliastro per la Stampa
nikolai glushkov in prigione in russia
Il Cremlino respinge le accuse di Londra sull' avvelenamento dell' ex spia doppiogiochista Sergey Skripal e passa persino al contrattacco. Le parole del capo della diplomazia di Putin, Sergey Lavrov, sono state chiare: la Russia - ha dichiarato il ministro - «è innocente» e non risponderà all'«ultimatum» britannico finché il Regno Unito non le avrà consentito di analizzare la misteriosa tossina «incriminata».
Il governo di Londra sostiene che a ridurre in fin di vita Skripal e la figlia Yulia sia stato un micidiale agente nervino del gruppo «Novichok», sviluppato in gran segreto nei laboratori sovietici negli Anni 70 e 80. Si sospetta che la sostanza letale sia arrivata a Salisbury direttamente dalla Russia, e Theresa May ha intimato al Cremlino di fornire adeguate spiegazioni.
nikolai glushkov e boris berezovski
La scadenza fissata per la risposta era la mezzanotte di ieri. Altrimenti - aveva avvertito la premier - scatteranno nuove sanzioni e misure restrittive contro Mosca.
All'«ultimatum» di May la Russia ha però risposto con un secco «niet». Poi ha a sua volta puntato il dito contro i propri accusatori. «È evidente» che nel delitto «sono coinvolti i servizi segreti e le autorità britanniche», ha tuonato il presidente della Duma, Viaceslav Volodin.
«Questo incidente è un altro tentativo senza scrupoli di screditare la Russia», ha rincarato la dose il ministero degli Esteri dopo aver convocato l' ambasciatore britannico Laurie Bristow per le rimostranze del caso.
Lavrov bolla le accuse britanniche come «frottole». Ma l' intossicazione di Skripal ricorda fin troppo da vicino l' omicidio di un altro ex 007 russo: Aleksandr Litvinenko, ucciso nel 2006 a Londra da una dose letale di polonio nel tè. Per questo omicidio la Gran Bretagna ritiene che le responsabilità ricadano sulla Russia e su Putin in persona. Il Cremlino ovviamente smentisce.
Litvinenko era uno stretto collaboratore di un oligarca nemico giurato di Putin: Boris Berezovsky, fuggito in Inghilterra e trovato morto nel 2013 nella sua casa di Ascot in circostanze poco chiare. La scia di morti «misteriose» non si arresta. Appena due giorni fa è stato trovato senza vita nella sua abitazione di Londra un amico di Berezovsky: l' ex uomo d' affari russo Nikolay Glushkov.
Scotland Yard ha aperto un' inchiesta, ma al momento si esclude che ci sia un qualche collegamento con il caso Skripal. E riaffiorano intanto sospetti anche su vecchi misteri, con la riapertura delle investigazioni sulla morte in Gran Bretagna di 14 persone legate a vario titolo alla Russia.
Un ex ufficiale dell' intelligence militare russa sentito da Euronews ipotizza invece che un agente nervino simile al Novichok sia stato usato già nel 1995 a Mosca per uccidere il banchiere Ivan Kivelidi. E ventila così la possibilità che la micidiale sostanza chimica sia nelle mani di gruppi criminali.
Londra e Mosca proseguono intanto il loro braccio di ferro. La Gran Bretagna potrebbe reagire al presunto crimine russo boicottando i Mondiali di calcio, espellendo diplomatici russi o addirittura interrompendo le trasmissioni di Russia Today, la tv megafono della propaganda russa nel mondo. Ma Mosca è pronta a rispondere: «Se Londra chiuderà Russia Today nessuna testata britannica lavorerà nel nostro Paese».
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