IL GENERALE CHE PREDICAVA BENE E HA RAZZOLATO MALE - VITO BARDI, IN UN’INTERVISTA DI DUE ANNI FA, SPIEGAVA COME DOVEVA COMPORTARSI IL FINANZIERE MODELLO - ORA È INDAGATO PER CORRUZIONE
Dario Del Porto e Conchita Sannino per “la Repubblica”
«Il finanziere modello deve essere un cittadino non avulso dal contesto che lo circonda. Prepariamo i nostri giovani affinché siano ispirati a sani principi e siano pronti ad affrontare le difficoltà».
Frasi di un’intervista rilasciata un paio di anni fa dal generale Vito Bardi, che stridono con l’accusa di corruzione ipotizzata dalla Procura di Napoli nei confronti dell’attuale comandante in seconda della Guardia di Finanza, indagato nell’inchiesta che ha fatto scattare la perquisizione persino negli uffici del comando generale del Corpo. Una vera e propria doccia fredda, per l’alto ufficiale che può vantare una carriera ai vertici delle Fiamme Gialle ed era uscito indenne dal coinvolgimento in un’altra inchiesta dei magistrati campani, quella sul caso P4.
Figlio di un magistrato lucano trapiantato a Napoli, studi alla Nunziatella come il fratello Mariano (ufficiale dei carabinieri morto alcuni fa dopo una missione all’estero) Bardi ha 63 anni. Come ufficiale ha prestato servizio a Roma, Firenze, Bari e Napoli. Al comando generale, durante la gestione del generale Roberto Speciale, è stato capo del primo reparto, da cui dipende tutto il personale del Corpo.
A Napoli ha guidato prima gli uomini della Campania, successivamente ha ricoperto il ruolo di ispettore per l’Italia meridionale con competenza anche su Basilicata, Molise e Puglia. Dopo otto anni trascorsi in riva al Golfo, è tornato a Roma come ispettore per i reparti di istruzione. Nel settembre dell’anno scorso, diventa comandante in seconda della Finanza prendendo il posto di Emilio Spaziante, suo compagno di corso in Accademia, andato nel frattempo in pensione e, nei giorni scorsi, arrestato nell’ambito delle indagini sul Mose.
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Nella primavera del 2011, il nome del generale era stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di rivelazione del segreto d’ufficio sulla base di una dichiarazione di uno dei protagonisti dell’inchiesta P4, Luigi Bisignani. Il generale aveva denunciato per calunnia Bisignani e, assistito dall’avvocato Vincenzo Maria Siniscalchi, aveva replicato alle accuse presentandosi in Procura per un lungo interrogatorio nel corso del quale aveva precisato di non aver mai conosciuto Bisignani e di non aver mai avuto rapporti con l’altro protagonista del caso P4, l’ex deputato del Pdl Alfonso Papa.
Un anno dopo, furono proprio i pm Francesco Curcio e Henry John Woodcock a presentare la richiesta di archiviazione poi accolta dal presidente della sezione Gip di Napoli, Giustino Gatti. Anche il fascicolo aperto nei confronti di Bisignani con l’ipotesi di calunnia è stato archiviato. Appassionato di calcio, grande tifoso del Napoli e amante dell’isola Capri, Bardi vive attualmente a Roma, ma ha conservato una casa nel capoluogo campano.
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Ha due figli, uno dei quali ha seguito le sue orme ed è ufficiale della Finanza. L’incarico di comandante in seconda termina a settembre, ma un mese fa il generale aveva presentato domanda per andare in pensione a luglio. Prima, però, è arrivata la tegola: l’accusa di corruzione e una nuova inchiesta dalla quale difendersi
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