eataly  - farinetti

GIÙ LE MANI DAL COMPAGNO FARINETTI! – MICHELE SERRA INSORGE: “LO CRITICANO PERCHÉ HA SUCCESSO. COSA COMMESSO?” - A PARTE I "VANTAGGI" DI EATALY, NON BASTA L'ULTIMA IDEA DEL VINO "RESISTENZA" A 5 EURO A CALICE CHE LO FA DEGNO COMPARE DI RENZI?

 

1. “L’AMACA” 

Michele Serra per “la Repubblica

 

EATALY  - FARINETTI EATALY - FARINETTI

Uno sciocco (che come seconda attività è anche deputato grillino) ha twittato che se fosse vivo suo zio partigiano “prenderebbe a fucilate” Oscar Farinetti. Figlio di un capo partigiano, Farinetti è molto meglio piazzato, quanto a parentela diretta e anche quanto a pratica politica, con l’antifascismo. Ma non è questo il punto.

 

Sandro Veronesi e Michele Serra Sandro Veronesi e Michele Serra

Il punto è chiedersi che cosa abbia commesso, di preciso, il creatore di Eataly, per meritarsi l’odio e lo spregio di una parte politico-giornalistica non trascurabile, che gli dedica inchieste martellanti e, nelle intenzioni, smascheranti, degne di uno che ha fatto i soldi a Medellin. Il principale capo di imputazione del momento è giocare un ruolo di rilievo in un Expo dedicato al cibo: che è come chiedere alla Ferrari come ha fatto a entrare in Formula Uno, o alla Fiat come mai ha uno stand al Salone dell’Auto.

 

OSCARI FARINETTIOSCARI FARINETTI

Si capisce, Farinetti è renziano, lo è con un’ingenuità e un trasporto imperdonabili in un Paese cinico e prudente come il nostro, dove ogni outing politico (vedi anche Fedez in favore dei Cinque Stelle) viene accolto con ostilità, sghignazzi e gesti dell’ombrello.

 

Ma temo che il vero torto di Farinetti sia avere avuto un’ottima idea (la grande distribuzione dell’alta qualità) e averla messa in pratica con talento e con successo (mondiale). Tutto è perdonabile, in Italia, perfino essere renziano. Ma il successo, questo poi no. Il successo, in Italia, è sempre visto come un furto a danno dei mediocri.

EATALY  - FARINETTIEATALY - FARINETTI

 

 

 

2. DAGONOTA

Per carità, nessuno osi criticare il valoroso compagno Farinetti che ha avuto tanto successo con la sua “grande distribuzione di alta qualità”. E onore al comandante Farinetti, padre del nostro eroe, che si è illustrato nella Resistenza e nella lotta partigiana. Però uno che il 25 Aprile mette in vendita a cinque euro il bicchiere il barolo “Resistenza” è anche un furbone di tre cotte. Uno che potenzialmente riuscirebbe a fare affari su qualunque cosa. Che poi straveda per il premier Renzi, ricambiato, quello è un suo problema. Diciamo che la liaison rende bene l’idea dell’Italia di oggi. Un’Italia dove il racconto fa premio su tutto.

 

Oscar Farinetti Oscar Farinetti Oscar Farinetti Oscar Farinetti Oscar Farinetti Oscar Farinetti OSCAR FARINETTI OSCAR FARINETTI

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)