LA GRANDE FUGA DALLA GIUNTA MARINO! PRIMA ANCORA CHE SCOPPIASSE MAFIA CAPITALE, METÀ ASSESSORI AVEVANO GIÀ ABBANDONATO IL SINDACO: MORGANTE, BARCA, PANCALLI, CUTINI, ORA IMPROTA. TUTTI TECNICI, SCELTI DA “IGNARO”…

Mauro Evangelisti per “Il Messaggero – Roma”

 

ignazio marino  alla festa di selignazio marino alla festa di sel

«Il problema di Marino? Si fida solo di quelli del suo cerchio magico. Gli altri, uno dopo l’altro, sono stati mandati a casa», racconta un consigliere comunale che pure apprezza l’operato del sindaco. La sintesi è che in due anni la metà degli assessori nominati all’inizio è già stata sostituita. E a pagare sono stati soprattutto i tecnici, quelli che Marino stesso aveva scelto, e che non erano stati imposti dai partiti cattivi e invadenti.

Ripartiamo da una foto. I personaggi sorridenti sono in dodici più uno al centro e sullo sfondo c’è Palazzo Senatorio.

 

DANIELA MORGANTEDANIELA MORGANTE

È il 26 giugno 2013 e la giunta Marino, ricca di tecnici e di lunghi curriculum, si mette in posa per la prima foto di rito. Ridono perché ancora non sanno cosa li aspetterà. Soprattutto: due anni dopo, un po’ come nella foto di “Ritorno al futuro”, l’immagine di quasi la metà degli assessori si è cancellata, perché non sono più in giunta. La prima ad andarsene sarà Daniela Morgante, che nella prima foto di gruppo in fondo già comunica quale sarà il suo personaggio nella fiction ”Casa Marino”: tailleur scuro, sguardo sorridente ma rigoroso.

 

buzzi e odeavaine buzzi e odeavaine

E una cartellina rossa in mano dove ci sono i numeri del disastrato bilancio del Comune da risanare. Basteranno nove mesi per andare allo scontro con Marino e a metà aprile la giovane giudice della Corte dei conti avrà già salutato l’allegra compagnia. «Non mi hanno voluto ascoltare - dirà - si potevano mettere in ordine i conti, tagliare gli sprechi e abbassare le tasse.

 

Ma servivano scelte coraggiose». Vista con il senno di poi (il magma di Mafia Capitale) significava finirla con gli affidamenti diretti, la distribuzione di fondi a pioggia che premiavano sempre gli stessi. Era in sintonia con un’altra tecnica, Rita Cutini, espressione di Sant’Egidio, che se ne andrà otto mesi dopo. Nelle intercettazioni, Buzzi e compagni la indicano come la “rompiscatole” che voleva fermare i loro affari.

 

flavia barcaflavia barca

Più banalmente la Cutini aveva suggerito un nuovo metodo di lavoro, fatto di gare e trasparenza, che aveva fatto dilagare il mal di pancia in alcuni settori del Pd. Sono solo due esempi: ma che nella giunta Marino gli assessori tecnici, quelli che dovevano spazzare via i rituali logori dei partiti, abbiano avuto vita difficile, lo dimostra il resto della lista di coloro che sono stati cancellati dalla famosa foto del 26 giugno: Flavia Barca, Cultura, e Luca Pancalli, Sport.

 

Oggi Guido Improta, super assessore ai Trasporti, che dice bye-bye: certo, magari se ne va perché è super renziano e segue il mood di Palazzo Chigi. Ma anche lui - ex dirigente di Alitalia - ha confidato: «Marino è mal consigliato».

 

luca pancalli  foto mezzelani gmt349luca pancalli foto mezzelani gmt349

Il sindaco si fida solo dei fedelissimi: a partire dall’assessore Alessandra Cattoi per arrivare al capo di gabinetto Luigi Fucito. Nulla di male e magari, alla luce di quanto emerso dall’inchiesta, una certa diffidenza è comprensibile: però quando l’altro giorno il sindaco ha riunito i consiglieri di maggioranza chiedendo il loro appoggio, sono piovute critiche alla gestione della città, come se prima di allora non li avesse mai voluti ascoltare.

 

Altro dato: la giunta Zingaretti, insediatasi qualche mese prima in Regione, non ha ancora cambiato neppure un assessore; Marino, invece, ha dovuto dire addio oltre ai tecnici che si sono sentiti non a loro agio in Campidoglio (ricapitolando Morgante, Barca, Cutini, Pancalli e ora Improta), anche a chi è coinvolto in Mafia Capitale (Ozzimo). Silvia Scozzese, altra tecnica di valore oggi assessore al Bilancio, non sa se restare o seguire l’esempio di chi l’ha preceduta.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…