LE IDI DI MAIO - ORMAI NEL M5S C’È UN LEADER, L’UNICO CHE TRATTA CON RENZI E VA IN TV. GLI ALTRI ROSICANO E VORREBBERO BUCARE IL PALLONE GONFIATO - GRILLO: IL PATTO DEL NAZARENO SALVA-CULO DEL BANANA
Tommaso Ciriaco per “La Repubblica”
È il reggente del Movimento e non vede perché nasconderlo. Due sere fa, nel momento più teso di un’assemblea tesissima, ha fatto impazzire i suoi avversari interni più agguerriti: «Ascolto, poi replico alla fine». Luigi Di Maio si muove da leader, schivando il fuoco incrociato dei falchi più irriducibili e dei dissidenti, forte del sostegno della Casaleggio associati e del suo guru.
Lo combatte però una nutrita pattuglia di deputati, con un obiettivo assai difficile: escludere il vicepresidente della Camera dalla delegazione che incontrerà il Pd. Non a caso, l’ala siciliana dei grillini si prepara a chiedere nell’assemblea di lunedì un voto per stabilire gli ambasciatori a cinque stelle.
Lo sfogatoio va in scena martedì notte. «Luigi, non ti riconosciamo più». Oppure: «Chi l’ha deciso che si tratta col Pd, concedendo addirittura il doppio turno?». Ci mettono la faccia in parecchi, con accenti e sfumature diverse: da Riccardo Nuti a Silvia Benedetti, Walter Rizzetto e Laura Castelli, Carlo Sibilia, Giulia Grillo e Simone Valente. «Scusa, Luigi, ma lo staff comunicazione si occupa solo delle tue presenze in tv, lavora solo per te?». Altro nervo scoperto, perché il divieto di comparire sul piccolo schermo — imposto da Beppe Grillo — vale per tutti, tranne che per il reggente.
Eppure Di Maio si mostra sicuro. Non arretra. Lo streaming con il premier e il braccio di ferro vinto con Grillo l’hanno proiettato nell’olimpo del Movimento: «Nessuno ha deciso nulla — replica — si voterà sul portale. E comunque sul metodo non c’erano alternative e tutte le scelte sono state condivise con lo staff». Cede solo su un punto, accettando di incontrare le commissioni affari costituzionali di Camera e Senato. A sorpresa, intanto, Walter Rizzetto si schiera con il vicepresidente e si intrattiene a lungo a colloquio con lui.
Tutto è in Movimento, insomma, e in questo clima nascono nuove alleanze. Attivissimi, in questa fase, sono Rocco Casalino, Ilaria Loquenzi e la sempre più influente Silvia Virgulti. Blindano il vicepresidente della Camera e rafforzano giorno dopo giorno un impenetrabile cerchio magico di fedelissimi che rispondono solo al guru.
Il Fondatore, intanto, torna a farsi sentire dal blog. Va all’assalto del Patto del Nazareno: «Non se ne sa una fava — rileva il comico — ma ogni negoziazione elettorale ricade in questo perimetro. Cosa contiene?». Grillo avanza anche un’ipotesi: «Garantisce che il noto pregiudicato non finisca in galera, possa sperare nella grazia e che le sue aziende siano tutelate dallo Stato. Insomma, è un salvacondotto per il culo di Berlusconi che, in cambio, garantisce il suo appoggio al governo». I suoi senatori trattano invece riservatamente con la sinistra dem sulle riforme, mentre Di Maio ironizza: «Avete visto, per caso, il piccione viaggiatore del Pd?».