IL GOVERNO SBANCATO - MICA C’È SOLO GOLDMAN CHE ALEGGIA, O PASSERA CHE PASSEREGGIA: FORNERO, PROFUMO, GNUDI E MONTI SONO STATI CONSIGLIERI D’AMMINISTRAZIONE DI BANCHE. GIARDA NE È STATO PRESIDENTE. PERFINO RICCARDI AVEVA UN PADRE BANCHIERE - POI C’È L’AVVOCATO SEVERINO, DONNA PIÙ RICCA D’ITALIA, MOGLIE DI UN BANCHIERE E UOMO CONSOB, CHE HA DIFESO UN GRAN NUMERO DI ISTITUTI - BECHIS TRACCIA I PROFILI DEI NUOVI MINISTRI. ETÀ MEDIA, 63 ANNI…

1 - TRA I 17 MINISTRI ANCHE LA DONNA PIÙ RICCA D'ITALIA
Franco Bechis per "Libero"

Dove ti giri nel nuovo governo di Mario Monti spunta fuori un banchiere. Ci sono quelli a tutto tondo, come Corrado Passera. C'è chi ha fatto e fa il consigliere di amministrazione di banche, come Elsa Fornero, Francesco Profumo, Piero Gnudi e lo stesso Monti. Ci sono gli ex presidenti di banca, come Dino Piero Giarda. Ci sono gli avvocati di grandi banchieri, come Paola Severino. Ma soprattutto spunta l'origine bancaria perfino dove meno te la saresti aspettata: è nel dna di Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio e neo ministro all'Integrazione.

È figlio di banchiere. Papà Alberto Riccardi, scomparso qualche anno fa ottuagenario per una leucemia fulminante, entrò nella Bna del conte Auletta Armenise come semplice impiegato. Ma alla fine ne divenne vicepresidente. E per dieci anni anche presidente di Interbanca, istituto chiave al centro delle scorribande finanziarie degli anni Ottanta. Il neo ministro Riccardi dunque è cresciuto a pane e finanza come i due fratelli minori - gemelli - Luca (che fa lo storico) e Fabio (che fa il medico).

Ma insieme agli indici di Borsa Riccardi ha imparato già lì un po'di santità. In famiglia - zio del nonno paterno - c'è pure un beato: Placido Riccardi, che fu rettore dell'Abbazia di Farfa e che prima di morire insegnò un po' di santità a un giovane monaco tedesco che lo assisteva: Alfredo Ildefonso Schuster, futuro cardinale, arcivescovo di Milano e oggi beato pure lui.

Sarà pure la sobrietà la chiave cantata come un'epica dai nuovi araldi del regime Monti, eppure è proprio la moneta la chiave di questo governo. In fondo è naturale:nasce per difenderla (l'euro) dagli attacchi della speculazione. E non è un male che alla moneta gran parte delle truppe nominate per resistere all'assedio siano avvezzi. Così c'è chi fa il banchiere, e chi invece ha un gran conto in banca. Tanto che pochi lo sanno - ma questo governo ha un primato che fa impallidire perfino il precedente. Voi pensavate che Silvio Berlusconi fosse l'uomo più ricco di Italia?

Beh, sbagliato. Secondo la classifica di Forbes è solo il terzo uomo più ricco di Italia. Lo battono Michele Ferrero e Leonardo Del Vecchio. Nel governo Monti invece siede la donna più ricca di Italia: è l'avvocato Severino, nuovo ministro della Giustizia. Nel 2008 balzò alle cronache proprio per quello. Vincenzo Visco aveva sollevato il velo- mettendoli on line- su tutti i redditi degli italiani. E la Severino entrò di prepotenza al 49° posto nella classifica dei diecimila contribuenti italiani più ricchi. Fu la prima delle donne, con un reddito di 6 milioni e 652 mila euro.

Riuscì a battere perfino chi risultò seconda (e 58° in classifica generale): Marina Berlusconi. Terza fra le nababbe di casa nostra Miuccia Prada. E nei redditi non era considerata una piccola immobiliare posseduta con la figlia, la Sedibel. Né lo stipendio del marito, anche lui ex banchiere. Il consorte si chiama Paolo Di Benedetto. Nato come avvocato, ebbe però il primo lavoro al Banco di Napoli.

Da lì nel 1985 entrò in Consob come funzionario. Lo prelevò Passera quando gli furono affidate le Poste, e lo fece amministratore delegato del Banco Posta Fondi sgr. Si distinse e il centrodestra lo scelse come commissario della Consob. Il banchiere vero in servizio permanente effettivo, Passera, è forse l'unico del gruppo che della moneta si era da tempo stancato. Si capisce ora che decimerà le entrate di famiglia, visto che lo stipendio da ministro valeva sì e no i gettoni di presenza ai consigli di amministrazione fin qui percepiti. Chissà, forse lui nella vita ha sempre sognato di fare tutt'altro.

L'ultima idea che gli era venuta è stata quella dell'editoria,dove si è lanciato insieme alla seconda moglie, Giovanna Salza e ai figli di primo letto, Luigi e Sofia.Ha acquistato dalla Federico Motta i diritti multimediali sulla storia medioevale curata da Umberto Eco, e fino al momento sembra averci perso 377 mila euro. Si rifarà. Se si volesse dargli una mano, bisogna riempire stanze e tavoli da pranzo dell'Hotel Villa Fiori sul lago di Como, a due passi da Cernobbio. La proprietà è sua, insieme ai fratelli Antonello e Bianca e alla anziana madre, Clelia Petitti.

Le camere sono appena state ristrutturate, e il posto è incantevole. Il ristorante Raimondi è noto nella zona, ma onestamente si può mangiare di meglio. Ora che è diventato superministro, sarà comunque difficile riuscire a prenotare un tavolo. Succede sempre così. Per altro Passera è uno che potente è sempre stato, non facendosi mai veri nemici. Perfino all'epoca della guerra Mondadori, lui era il comandante delle truppe di Carlo De Benedetti. Attaccò agguerrito, ma finì per fare innamorare delle sue capacità il generale avversario, Fedele Confalonieri, che gli propose una miriade di volte di varcare il Rubicone. Trasversale, Passera.

Come Piero Gnudi, che ora dovrà occuparsi di turismo (non proprio una sua specialità), e che da una vita è legato alla Bologna che conta. Amico di Romano Prodi e di Pierferdinando Casini, è sempre stato in ottimi rapporti sia con Gianfranco Fini che con lo stesso Berlusconi. Tanto che nessuno se la sentiva di togliergli quella presidenza dell'Enel che gli stava tanto a cuore e che per anni ha tenuto. A Roma Gnudi si è sempre mosso sapendo dove andare. Era uno degli ospiti preferiti e più coccolati con la compianta regina dei salotti, Maria Angiolillo. Trasversale un pizzico anche Antonio Catricalà, che fu guardiano del Berlusconi 2001-2006 dalla segreteria generale di palazzo Chigi, legato però davvero solo a Gianni Letta.

Però amico di tutti, soprattutto di quelli che frequentano l'esclusivo Circolo del Tiro a Volo dei Parioli di cui è socio. Con il Cavaliere ha avuto pochi scontri. E una sola volta ne uscì pazzo. A Linate era atterrato un cargo che portava a bordo animali assai velenosi, come alcuni scorpioni. Bloccato dalle pratiche, pare fosse urgente rispedirlo via, perché qualche scorpione stava fuggendo. Ne erano stati avvistati ad Arcore, non lontani dalla villa del Cavaliere. Fu così che Catricalà apprese l'aracnofobia di Berlusconi, che gli ordinò per il primo consiglio dei ministri utile un decreto caccia-scorpioni. Il poverello provò a spiegare che era impossibile, non c'era necessità e urgenza, e si rischiava pure la violazione di norme comunitarie.

Non ci fu verso, decreto fu. Abituato a cavarsela con l'uno e l'altro schieramento anche Giulio Terzi di Sant'Agata, neo ministro degli Esteri. Il mentore delle sue fortune è stato Gianfranco Fini. L'inizio delle sue sfortune invece è nel primo matrimonio, con Gianna Gori, poi diventata marchesa di Terzi di Sant'Agata. Come molti matrimoni è naufragato nel 2004. Lui si è rifatto una vita all'estero (nuova compagna e due figli) in attesa della lunghissima causa di divorzio. Lei, Gianna, non si è rassegnata. Per anni lo ha tormentato con i suoi avvocati scrivendo a giornali, ministri e perfino al presidente della Repubblica Napolitano per intimare la cancellazione del nome della rivale nelle cronache diplomatiche.


2 - L'ETÀ MEDIA È 63 ANNI, DIECI PIÙ DEL SILVIO IV
Da "Libero" - Solo sei ministri su diciassette sono sotto i sessanta. Il più vecchio è Piero Giarda, neo resposabile dei Rapporti con il Parlamento: spegne 75 candeline a dicembre. Il più giovane è Renato Balduzzi, 56 anni, ministro della Salute. Nell'ultimo Berlusconi
spiccavano Mara Carfagna, 36 anni, Giorgia Meloni, 34, e Mariastella Gelmini, 38.

 

SCHEDA RENATO BALDUZZI SCHEDA PIERO GNUDI SCHEDA MARIO CATANIA SCHEDA PAOLA SEVERINO SCHEDA PIERO GIARDA SCHEDA GIAMPAOLO DI PAOLA SCHEDA FABRIZIO BARCA SCHEDA GIULIO TERZI DI SANT AGATA SCHEDA ENZO MOAVERO MILANESI SCHEDA ELSA FORNERO SCHEDA CORRADO PASSERA SCHEDA ANTONIO CATRICALA MARIO MONTI SULLA HOME DELLA TRILATERAL COMMISSION

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATOI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…