mauro nori pasquale tridico

INPS, CHE PAPOCCHIO - MAURO NORI, DESIGNATO DALLA LEGA PER FARE IL VICECOMMISSARIO ACCANTO A PASQUALE TRIDICO, HA RINUNCIATO PER GLI OSTACOLI SOLLEVATI DAI 5 STELLE ALLA SUA NOMINA - A QUESTO PUNTO LA LEGA DOVRÀ TROVARE UN NUOVO NOME, DOPO LA RINUNCIA DI FRANCESCO VERBARO E NORI

Enrico Marro per il “Corriere della Sera”

 

MAURO NORI

L'Inps è senza guida da un mese e ieri un nuovo colpo di scena ha fatto saltare la soluzione che sembrava imminente. Mauro Nori, designato dalla Lega per fare il vicecommissario accanto a Pasquale Tridico, indicato dai 5 Stelle per il ruolo di commissario, ha infatti rinunciato. La decisione di Nori, già direttore generale dell' Inps dal 2010 al 2015 e attualmente consulente del ministro dell' Economia, oltre che consigliere della Corte dei Conti, sarebbe la conseguenza dei continui ostacoli sollevati dai 5 Stelle alla sua nomina.

pasquale tridico 1

 

Ostacoli sorti anche sulla base di una guerra di dossier partita dall' interno dello stesso Inps su alcune scelte gestionali compiute da Nori quando era direttore generale e che i 5 Stelle hanno cavalcato. Alla fine Nori, che puntava a deleghe operative di rilievo, quando si è reso conto che non le avrebbe ottenute, ha gettato la spugna: «Non sono disponibile ad assumere alcun incarico all'Inps». A questo punto la Lega dovrà trovare un nuovo nome, il terzo (prima di Nori aveva infatti rinunciato Francesco Verbaro), da affiancare a quello di Tridico. E possibilmente presto.

 

francesco verbaro

«Stiamo valutando alcuni nomi», dice il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. La scelta potrebbe cadere su un tecnico o un alto funzionario: una soluzione ponte, in attesa della conversione in legge del decretone su «reddito di cittadinanza» e «quota 100» che contiene anche la riforma della governance dell'Inps, con la reintroduzione di un consiglio di amministrazione a cinque.

 

Decretone sul quale il governo ha annunciato un emendamento per istituire anche la figura di un vicepresidente. Che appunto è quello che dovrebbe andare alla Lega, ma il cui nome verrebbe individuato in un secondo momento.

 

L'assenza di una guida dopo che Tito Boeri ha terminato il proprio mandato il 16 febbraio cade in un momento delicato per l' istituto di previdenza, chiamato a gestire due novità come il «reddito di cittadinanza» per il quale, tra domande presentate e appuntamenti prenotati ai Caf, ci si avvia a superare le 500mila richieste (ma in tutto il governo stima ne arriveranno più di 1,3 milioni) e «quota 100», per la quale sono già state presentate 90mila richieste.

 

MAURO NORI INPS

Su questa delicata situazione è intervenuto ieri anche Guglielmo Loy, presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell' Inps, organo dove sono rappresentati i sindacati e le associazioni imprenditoriali: «Il Civ ha già più volte espresso preoccupazione per l'assenza di un "legale rappresentante" ed oggi sottolinea come il tempo sia ormai scaduto». Subito dopo la fine del mandato di Boeri il governo aveva deciso di commissariare l' istituto, in attesa della riforma della governance.

 

All'inizio sembrava che tutto si sarebbe risolto con la nomina di Tridico, consigliere del ministro del Lavoro Di Maio e "padre" del «reddito di cittadinanza». Tridico sarebbe prima diventato commissario e poi, una volta convertito in legge il decretone, presidente.

Ma la partita si è subito complicata quando la Lega ha rivendicato anch' essa la presidenza.

 

TITO BOERI

Dopo un braccio di ferro i due partiti hanno trovato un compromesso: i 5 Stelle avrebbero ottenuto la guida dell' Inps per Tridico, la Lega l' istituzione della figura del vicepresidente (inizialmente vicecommissario) con deleghe operative. Tutti si aspettavano la firma del decreto interministeriale (Lavoro-Economia) sul commissariamento con la nomina di Tridico e Nori. E invece si ricomincia.

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