KÜNG-FU SUL VATICANO – PER IL TEOLOGO KÜNG, LE DIMISSIONI DI BENEDETTO XVI SONO PARAGONABILI AL TRAMONTO DELL’UNIONE SOVIETICA - OGGI LA CURIA ROMANA È L’OSTACOLO PRINCIPALE AL RINNOVO DELLA CHIESA” - “ANCHE SE NON PARTECIPERÀ AL CONCLAVE, C’È IL RISCHIO CHE IL ARDINALE RATZINGER,RESTANDO A ROMA, ASSUMA DI FATTO IL RUOLO DI UN PAPA-OMBRA”….

Andrea Tarquini per "la Repubblica"

La crisi della Chiesa quasi evoca il tramonto dell'Unione sovietica, non bastano prediche d'accusa e gran rifiuti. Ce lo dice il professor Hans Küng, massimo teologo ribelle.

Professor Küng, per lei che ha sempre contestato l'infallibilità papale, che valore ha il ritiro del Papa?
«È una smitizzazione solo per tutti coloro i quali vedono nel Papa un vice-Dio in Terra, e non prendono in considerazione il fatto che anche il Papa è solo un uomo, e quindi per forza di cose il suo magistero è limitato dal Tempo».

Il ritiro è stato l'atto più importante del suo pontificato?
«Presumo che il pontificato di Joseph Ratzinger resterà nella Storia della Chiesa perché egli è stato il primo Papa del tempo moderno che ha deciso di ritirarsi. Per questo resterà negli Annali».

Il ritiro e le parole di oggi del Papa aprono nuove speranze?
«Apre la speranza che finalmente ora la crisi della Chiesa cattolica e del ruolo del Pontefice siano riconosciute anche in Vaticano. Il pericolo è che Ratzinger, restando a Roma, assuma di fatto un ruolo di un papa-ombra. Avrei preferito una sua scelta di ritirarsi in meditazione e preghiera in Baviera. Se resta in Vaticano contatti, colloqui sono inevitabili. È già imbarazzante se in una parrocchia il vecchio parroco resta accanto al nuovo, figuriamoci un vecchio papa accanto al nuovo».

Cosa si aspetta dal prossimo Conclave?
«Può dare un impulso solo se i cardinali accettano l'analisi, esposta nel mio libro "Salviamo la Chiesa", e prenderanno atto della profonda crisi della Chiesa, anziché rimuovere ancora una volta il tema centrale della vita del cattolicesimo».

Quale ruolo giocherà Benedetto XVI, dopo le sue dure parole di oggi?
«Non parteciperà al Conclave, ma spero che egli non giochi alcun ruolo nel nuovo Pontificato. Altrimenti finirebbe per creare lui nuove pericolose polarizzazioni tra sostenitori del nuovo Papa e seguaci del vecchio Papa. Ciò renderebbe impossibile un governo unitario della Chiesa».

Un Papa più giovane sarebbe auspicabile?
«Il nuovo Papa non dovrebbe essere troppo anziano, ma al tempo stesso non ha bisogno di essere giovane per poi restare Papa 20 o 30 anni. Un pontificato lungo porterebbe a una pietrificazione della Chiesa».

E sarebbe meglio un papa non europeo?
«Da dove verrà, non è importante. Conta che non finisca per essere "romanizzato" e curializzato. Ratzinger non veniva da Roma ma è stato alla fine più romano dei romani e della Curia. Se un Papa tedesco o di colore finisce integrato nel sistema della Curia, la sua origine non serve».

Auspica che i futuri Papi si preparino a non restare Papi fino alla morte?
«La regola dell'anzianità dei vescovi dovrebbe valere anche per il vescovo di Roma. A partire dal 75mo anno i vescovi devono offrire il proprio ritiro. Fu introdotta dal Cardinale Suenens. Gli chiesi perché avesse escluso il Vescovo di Roma, il Pontefice. Mi rispose che altrimenti non avrebbe raccolto una maggioranza. Adesso constatiamo quanto sia negativo che un Papa resti in carica troppo a lungo, o fino a un'età troppo avanzata».

Il suo bilancio di questo pontificato è negativo?
«Temo che resterà nella Storia piuttosto con un bilancio negativo, con deficienze e limiti, e occasioni perdute. Il caso del vescovo antisemita Williamson, o il mancato accordo su una maggiore comprensione con le chiese ortodosse e protestanti».

Crisi delle vocazioni, esodo dei fedeli: la crisi della Chiesa è drammatica. Il nuovo Papa come dovrebbe affrontarla?
«Diciamo in latino Ceterum censeo romanam curiam esse reformandam.
Dipende se la Corte medievale-barocca vaticana potrà essere trasformata in una moderna, efficiente amministrazione centrale della Chiesa. Bisogna cominciare dalla base, e vedere che cosa ne verrà fuori. È illusorio pensare di riportare i cristiani nel sistema ecclesiastico attuale.

La Curia romana era contro il Concilio Vaticano II prima che si tenesse, durante il Concilio ha impedito ciò che voleva, e dopo ha guidato la restaurazione con i devastanti effetti di crisi. Se questa Curia non verrà riformata e trasformata in centro efficiente, ogni riforma sarà impossibile. La Curia è l'ostacolo principale al rinnovo della Chiesa, a un dialogo ecumenico e a un'apertura al mondo moderno».

La sua analisi ricorda l'Impero sovietico poi crollato, pensa a processi simili?
«Il destino dell'Unione sovietica, l'implosione, dovrebbe essere un monito, anche per il Conclave. Sarebbe anche importante che i cardinali non discutano isolati dal mondo. Soprattutto prima del Conclave. All'ultimo Conclave Ratzinger disciplinò tutti. Non deve ripetersi, ci vuole un'atmosfera di libera discussione nel collegio dei cardinali».

 

HANS KUNGpapa ratzingerPAPA RATZINGER papa ratzinger benedetto PAPA CON IL SOMBRERO IN MESSICOPAPA RATZINGER OCCHIALUTOPAPA RATZINGER

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…